CHAPTER 9.

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Nell'esatto momento in cui la sveglia prende a suonare, la mia giornata ha inizio ed insieme ad essa anche la mia morning-routine:

•Alzarsi
•Colazione per me, Jun-Seo ed i bambini
•Doccia e skin care mattutina
•Svegliare i bambini
•Vestirli e sistemarli per la scuola
•Vestirmi
•Colazione tutti insieme

E per il momento siamo fermi quì.
-Ieri sera dove sei stata?-
Jun-Seo prende parola spaccando il silenzio tombale nell'enorme open space.
Tuffo la mia fetta di pane tostata con margarina nel cappuccino, sento l'ansia iniziare a crescere.
-Mi sono occupata di andare a recuperare dei cartamodelli della tasca all'americana che mi serviva per il pantalone della nuova collezione. Se vuoi te li mostro-
Avrei recuperato un cartamodello vecchio per mantenere questa messa in scena sù.
Scuote la testa.
-Ti credo-
Mormora.
Finisce la sua zuppa a base di verdure bollite e uova di quaglia, poi bacia la testa dei miei figli e accarezza i miei capelli.
-Oggi puoi portarli tu a scuola?-
Seo mi guarda attendendo una domanda mentre infila la sua giacca elegante.
-Sì, tu devi entrare in anticipo?-
-Devo occuparmi della stanza caveau, oggi sono di turno io per il primo controllo di giornata-
Annuisco.
Il moro esce dalla mia visuale dopo aver recuperato la sua costosa 24 ore e nel totale silenzio, se ne va.
Tiro un sospiro di sollievo, sono serena perché Jun-Seo non ha aggiunto altre domande riguardo ieri, credo se la sia bevuta.
-Andiamo a scuola?-
Mormoro ai miei bambini mentre tolgo i piatti della colazione dalla tavola.
Spolvero i davanzali della cucina dalle molliche dei pasti consumati, mentre i miei bambini si impegnano ad infilare le loro scarpe ai piedini, poi infilo negli appositi zainetti da scuola i portapranzi a tema PJ Masks e Paw Patrol con la merenda per i Aid e Woo e finalmente siamo pronti per lasciare l'appartamento ed iniziare la giornata fuori casa.
La prima tappa è la scuola elementare di Aidan, accompagno il piccolo dalle sue maestre e salgo in auto in direzione dell'asilo di Si-Woo.
-Tutto bene amore?-
Mormoro sporgendo una mano verso l'esterno, toccando a malapena la gambina di Si-Woo.
Continua a far cadere la testa da una parte all'altra, che sia stanco?
Ma il suo improvviso scoppio in lacrime mi fa ricredere.
Accosto l'auto nel primo parcheggio che imbocco, tolgo la mia cintura di sicurezza e mi giro in direzione di mio figlio.
-Amore-
Sussurro.
Allungo le dita sulla sua fronte, è decisamente caldo.
-Assolutamente no-
Scuoto la testa velocemente.
-Non mi piace questa fronte calda-
Rovisto nella borsa sul sedile del passeggero ed estraggo da essa un termometro bianco e blu ad infrarossi, lo punto sulla pelle del piccolo ed attendo un risultato.
-38.5?-
Accarezzo le gote del bimbo, povero piccolo...
-Oggi non potrai andare a scuola, non in queste condizioni. Devi stare bene-
Lo informo.
Ma la mia presenza in agenzia è necessaria oggi, dovrò presentare la gonna della nuova linea, la babysitter non sarà disponibile se la chiamo all'improvviso, sarà sicuramente impegnata con altri bambini e le mie amiche hanno i turni mattutini, perciò non posso neppure contare su di loro.
Ma forse...
Non perdo tempo, ripongo il termometro in borsa e cerco il contatto che m' interessa tramite il pad dell'auto.
La chiamata parte, gli squilli si moltiplicano secondo dopo secondo, credendo che forse la mia chiamata non verrà mai notata, ma mi sbaglio.
-Uh, si?-
La sua bellissima voce è assonnata, deve essersi alzato da poco.
-Posso disturbarti? Mi serve un favore-
-Kristen-
Miagola.
-Scusa, ho risposto senza guardare il mittente-
-Si-Woo ha la febbre e non so davvero a chi affidarlo, sono tutti impegnati, io compresa. Hai modo di tenerlo con te e prenderti cura di lui per qualche ora? Da mezzogiorno in poi inizio a lavorare da casa, quindi potrò prendermi io cura di lui senza problemi-
Svio il discorso arrivando subito al punto, Jungkook non esita neppure un' attimo.
-Certo, portalo quì appena puoi-
-Grazie, a dopo-
-Kris-
Aggancio la chiamata, non voglio sentire neppure una scusa da parte sua per ciò che è successo ieri sera.
Poteva risparmiarselo e basta.
Passo di casa prima di giungere ai dormitori della Hybe, prendo dei medicinali che fanno miracoli quando i bambini si ammalano per l'influenza.
Li ripongo in un beauty-case azzurro, poi preparo uno zainetto con un pigiamino e le salviettine igenizzanti per bambini.
Ritorno in auto poggiando lo zaino di fianco a me, accarezzo la testolina del mio piccolo, noto la sua stanchezza.
Mi affretto a giungere da Junggok ed in un baleno, gli episodi di qualche ora fa tornano nella mia testa.
Forse non era davvero sua intenzione colpirmi, magari l'ha rabbia l'ha solo confuso.
Il fatto che si sia fermato nel momento in cui ha puntato il braccio verso di me, mi da conferma della mia ipotesi,
Forse Junggok non è proprio un mostro.
Forse non ha mai voluto compiere ciò che stava per fare.
Il parcheggio della Hybe come al solito è pieno di macchine, perciò utilizzo il posto auto sotterraneo, riservato ai membri dello staff o agli artisti, ma non è la prima volta che vi faccio accesso.
-Signora, non può entrare se non è munita di pass-
La sicurezza evidenzia ciò, ma ho il piacere di abbassare del tutto il finestrino per poi farmi riconoscere.
-O-oh, signora Jeon, m-mi scusi non l'avevo identifica!-
Il ragazzo fa alzare la sbarra del divieto d'accesso mentre balbetta nervoso.
-Non preoccuparti ragazzo-
Sorrido.
Scendo dalla vettura quando ho parcheggiato, recupero il piccolo e lo zaino dei Teen Titans Go , mentre esco dal parcheggio sotterraneo mi inchino davanti l'uomo della sicurezza avvertendolo del fatto che non tarderò ad andarmene.
-Salve signora Jeon!-
La donna alla reception è la prima a salutarmi, mi inchino sorridendo, mentre cammino verso l'ascensore che porta al piano dei dormitori, altri impiegati mi salutano sfruttando il nominativo 'Jeon'.
Ma se io Kook abbiamo divorziato da tempo, perché tutti continuano a chiamarmi con il suo cognome?
Arrivo in breve tempo ai dormitori, dal corridoio del centro ascensori si possono udire le forti risate di Hoseok, il mio cuore fa una capriola perché magari i ragazzi non sono in conflitto per ciò ch'è accaduto ieri.
Busso alla porta con delicatezza, attendo qualche secondo prima di scorgere Hobi stesso dinanzi a me.
-Kris!-
Esclama.
Bacia la mia fronte e poi presta attenzione a mio figlio quasi dormiente tra le mie braccia.
-Cos'è successo?-
Domanda guardando Si-Woo.
-Ha solo della febbre, penso si sia raffreddato a causa del condizionatore acceso nel mio studio: qualche giorno fa ho lavorato ad un nuovo abito e lui è voluto stare con me mentre faceva qualche disegno-
-Aish-
Il mio amico prende il bambino dalle mie braccia e lo attacca a sé.
-Deve avere una difesa immunitaria molto bassa-
Sussurra.
-È così.-
Puntualizzo.
-Piccola, perché non entri?-
Faccio un passo in avanti sperando di non trovarmi Jungkook seduto da qualche parte della stanza.
Ma inaspettatamente noto solamente Tae sdraiato sul divano mentre mastica qualcosa.
-Uh? Kris?-
Il corvino mi nota e si alza dal sofà.
-Stai bene? Ti ha colpita? Dimmi la verità-
Arrossisco sapendo di essere al centro dell'attenzione.
Odio queste circostanze.
-Non preoccuparti, non l'ha fatto-
Lo rassicuro.
Ma Taehyung sembra imperterrito a tirare fuori qualcosa che non c'è.
-Non devi difenderlo, parlamene.-
Sospiro e scuoto la testa.
Mi avvicino al ragazzo e afferro le sue mani.
-Oppa credimi, Jungkook non è il tipo che farebbe mai qualcosa del genere. Sono stata con lui per anni e ti assicuro che non ha mai provato a sfiorarmi...Dagli e dammi fiducia-
Tae annuisce e abbassa la testa, guarda le nostre mani intrecciate e parla ancora.
-Sono solo preoccupato...-
Sussurra.
Sorrido e lo abbraccio.
-Sto bene-
Mugola qualcosa di incomprensibile prima di stringere tra le sue mani la mia vita.
-Jungkook è quì?-
Hobi risponde alla mia domanda.
-Dopo la lite di ieri si è chiuso in camera-
-Mh-
Mormoro.
-Fa anche bene-
Taehyung aggiunge.
-Se dovesse uscire Namjoon hyung lo ucciderebbe assieme tutti noi-
-Yah, non dovete litigare, dovete restare uniti. Alla fine siete fratelli!-
Ricordo ai due.
-Potete far sedere il piccolo? Ha la fronte bollente-
Mugolo.
-Assolutamente, ci pensiamo noi. Tu se vuoi va' da quello stupido-
Miagola Hoseok accarezzando la testa del mio bimbo.
Arrivo parallela alla porta del mio ex marito, non si sente davvero nulla dall'altra parte del legno.
Busso debolmente.
-Kook?-
Sussurro.
E quasi cado all'indietro quando la porta si spalanca velocemente.
-Dov'è Si-Woo?-
Il volto del ragazzo è così pallido e stanco, non deve aver dormito molto sta notte, i capelli sono scompigliati e indossa dei semplici pantaloncini neri con una lunga felpa oversize Fendi.
-È di là...Stai bene?-
Con una spallata Guk mi fa spostare, scorge il piccolo sul divano che viene ripetutamente accarezzato e cullato dai suoi zii.
-I miei fratelli mi ignorano, tu continui a scappare da me quando voglio solo scusarmi e non ho dormito affatto. Ecco il quadro della mia situazione e tu sei davvero stupida per chiedermi delle mie condizioni.-
Il suo tono aggressivo fa alzare i ragazzi dal divano.
-Non osare trattarla male-
Interviene Hoseok.
Allungo le mani in avanti facendo indietreggiare Hobi.
-Va tutto bene-
Sussurro.
Junggok ignora tutti, si reca da suo figlio e lo racchiude tra le sue braccia.
-Oggi inizio le prove alle 15:00, perciò se vuoi lasciare il piccolo quì fino a quell'ora puoi farlo-
Annuisco.
-Lo porto a riposare-
Conclude, cammina verso la stanza in cui si trovava meno di venti secondi fa, sorrido ai miei due amici che si guardano e poi guardano me.
-Vado a portare il necessario per Si-Woo a vostro fratello-
Li avverto.
Afferro lo zainetto e lo reggo con una mano, sospiro mentre fermo la mia camminata dinanzi i due giovani.
-Per favore, trattatevi bene. Non voglio che litighiate-
-Davvero Kris? Dobbiamo trattarlo come una persona, quando ieri ha quasi cercato di colpirti? Aish, dovremmo continuarlo a trattare da cane-
È Tae ad esprimere il suo pensiero.
-Oppa, non lo avrebbe mai fatto. Si è sbagliato, non mi avrebbe mai colpita, lo capisci? Jungkook è solo sotto stress per tutto, per il lavoro, il peso dei media e per la tensione tra noi, ma rimane colui che amavo ed io resto colei che amava. Vi prego, smettetela di penalizzarlo, questo non fa altro che mettergli stress addosso-
Regna un gran silenzio nella stanza, giro i tacchi giungendo in camera mentre i Hoseok e Taehyung sembra si rifiutino di aggiungere altro.
Noto Guk impegnato a spogliare dalla giacchetta primaverile suo figlio, lascio che un flebile sorriso si formi sul mio volto.
È un bravissimo papà.
-Ho quì il suo pigiama-
Mormoro avvicinandomi al letto.
Kook alza lo sguardo su di me, annuisce ed accarezza la testa del suo bambino.
-Chiudi la porta-
Eseguo il suo ordine e poggio lo zainetto sul materasso, il corvino piega la giacca del bimbo e la poggia sulla sedia accanto l'entrata della stanza.
Lo aiuto a spogliare il piccolo, infilo il pigiama a mio figlio ed il padre si occupa di metterlo a letto.
-Andrà tutto bene...Devi solo riposarti e prendere qualche sciroppo magico, poi starai meglio-
Sento l'angelica voce di Jungkook sussurrare ciò a suo figlio, il mio cuore si scioglie, Kook tiene così tanto ai suoi bambini...
Continuo a piegare gli ultimi indumenti del mio bambino, poi li sistemo sul cappottino leggero poggiato sulla sedia nera.
-Possiamo parlare ora?-
La mia ansia cresce.
-Sì-
Sussurro.
Guardo il mio ex marito che sospira, si poggia con il sedere sulla sua scrivania e mi guarda.
-Mi dispiace averti quasi schiaffeggiata ieri...Non ero in me-
Scuoto la testa e mi avvicino al ragazzo.
Afferro il suo viso tra le mani, lo forzo a guardarmi.
-Yah, non importa più...-
Dico in un sussurro.
-Eri solo nervoso, non è così?-
Annuisce debolmente, le sue mani si poggiano sui miei fianchi.
-Non preoccuparti, anche se mi sono spaventata, tutto è passato...È tutto okay-
Concludo.
Il giovane non dice nulla, schiude la bocca mentre continua mantenere il suo sguardo nel mio.
Piano piano le sue pupille lasciano il contatto fisico, si stanziano sulle mie labbra carnose.
Io faccio lo stesso.
Voglio baciarlo.
Il cuore martella e aumenta il suo ballo movimentato appena Junggok annulla quasi le distanze.
Chiudo gli occhi, poi sento qualcosa venire a contatto con la mia bocca.
La pelle del corvino striscia sulle mie labbra, ma appena lo sento sussurrare, sollevo le palpebre.
Il suo pollice viaggia sul mio labbro inferiore e tocca la ferita causata dal mio compagno.
-Che hai fatto quì?-
-Un colpo di telecomando sulle labbra da parte di Si-Woo-
Il bellissimo viso di Guk si illumina con un sorriso, io lo imito.
Ma il bisogno di baciarlo è più forte di me, poggio le mani sui suoi pettorali e sfioro le sue labbra con le mie, poi premo la bocca sulla sua, causandogli un verso di disapprovazione.
-Ma che fai?!-
Sbotta.
Non...ha ricambiato?
Pensavo lo volesse anche lui.
Sento le mie guance andare a fuoco ed il mio cuore sprofondare, questa è la conferma che non prova nulla. O semplicemente è fedele...come sarebbe dovuto essere con me tempo fa.
-M-mi dispiace-
Mi scuso.
-Forse è meglio che vai.-
Bisbiglia il maggiore iniziando a camminare verso la porta.
Abbassa la maniglia di essa ed indica il corridoio illuminato.
-A più tardi.-
Dice Junggok senza degnarmi di uno sguardo.
Noto il suo palmo che sfrega violentemente sulle sue labbra...neanche avessi lasciato i peggio vermi.
-Hey, vai, muoviti!-
Esclama il moro con voce insistente.
Lascio la sua stanza, mi incammino verso l'entrata dell' appartamento e intanto la porta della stanza di Guk si chiude lentamente.
-Vado a lavoro-
Sussurro recandomi verso Hobi e Tae.
Li stringo in un' abbraccio e ringrazio loro per la preoccupazione nei miei confronti.
-Salutatemi gli altri appena li vedete-
E con questo, esco dal dormitorio realizzando la cazzata che ho appena combinato.

He can't touch you  [Sequel di 'Puzzle'] // Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora