CHAPTER 27.

320 26 13
                                    

Gli occhi di Jungkook si puntano sui miei, dopo averli puntati sui suoi figli.
-Piccoli entrate in casa-
Annuncia Guk.
I bambini si girano verso di me confusi, mi abbasso alla loro altezza attirandoli a me.
Passo le mie dita sulla loro cute liscia, ispeziono le loro iridi verdi smeraldo.
-Arrivo, voi accomodatevi. Forse papà deve dirmi qualcosa di importante-
Tranquillizzo i piccoli non sapendo neppure io il motivo del tono esigente di Junggok.
I bimbi zampettano in direzione della sala del dormitorio, la porta del vasto appartamento si socchiude dietro le spalle del moro.
-È successo qualcosa?-
Azzardo a chiedere.
Guk getta la sua mano sul volto, impiastricciandolo, il nervosismo prende il sopravvento di lui.
-Fai delle domande di merda, sai?-
Mi avverte il maggiore.
Scrollo le spalle.
-Non sono un' indovina; non posso sapere il motivo del tuo malumore-
-Ricordati di qualche sera fa-
Annuisco.
-Sì, ho presente quell'episodio-
Arrossisco leggermente quando la mia mente mi riporta a quel piacevole momento sotto la doccia in compagnia del moro, al ricordo delle sue mani intorno al mio corpo e la sua bocca sulla mia.
-Tu e le tue cazzo di unghie-
Guk punta il dito su di me, facendolo fluttuare in aria, poco distante dalla mia fronte.
-Hai lasciato dei graffi sulla mia schiena.-
Conclude socchiudendo gli occhi.
Scrollo le spalle indifferente.
-Dov'è il problema? Lo staff è sempre molto attento a nascondere le imperfezioni della vostra pelle, non si farà mica scrupoli a coprire dei graffi innocui agli Army-
-Non ci arrivi, eh?-
Sputa aspro Guk in un sussurro.
-Il problema non sono gli Army. Il problema è Soomin-
Soomin.
Quasi avevo rimosso quel nome di merda dalla mia testa.
Avevo smesso di farmela pesare.
Jungkook resta immobile avanti a me.
Sospira due volte prima di poggiare la schiena alla parete accanto la porta d'entrata.
Incrocia le braccia spesse sotto i pettorali definiti, riesco a vedere la forma del suo petto attraverso la maglia leggermente aderente.
-Li ha visti. Non è stupida, quella sera le ho dato buca per venire da te-
Alzo le sopracciglia.
L'ha bidonata per stare con me?
-Ha capito che c'era qualcosa sotto. Non ci ho girato intorno, le ho detto che abbiamo scopato-
Prende una pausa, prima di abbassare gli occhi sulla fessura semiaperta della porta accanto a noi.
Una piccola testolina dalla chioma scura, sporge leggermente verso l'infuori, poi il viso dall'aria curiosa di Aidan, viene allo scoperto.
-Yah! Monello, entra subito in casa-
Jungkook ridacchia mentre scaccia il dolce bambino.
Mi intenerisco alla vista del suo angelico viso così tranquillo alla visione di suo figlio.
Sento la tensione alleggerirsi.
Perciò prendo coraggio per dire la mia.
Il volto serio di Guk si para ancora una volta davanti a me.
-Karma.-
Puntualizzo.
-Smettila di menzionare il karma in qualsiasi situazione, non è la prima volta che lo fai-
È vero.
Ma il karma infondo è il mio migliore amico.
Sembra essere così.
-Pensaci, ha fatto la stessa cosa con me-
-Non tirare fuori questioni del passato-
Mi interrompe il maggiore.
-Ed ero incinta di Si-Woo ai tempi-
Lo ammutolisco.
-Perché stai rimproverando me? Pensi che tu non ci entri nulla?-
Fisso negli occhi Kook.
-Conosci i miei problemi legati all'astinenza-
-Sì-
Concordo.
-Ma allora ammetti che da una parte è anche colpa tua-
Annuisce.
-Yah, è così.-
Conferma.
Lascio un piccolo sospiro uscire dalle labbra.
-E che cos'ha detto?-
Domando.
-Che avrebbe dovuto dire?-
-Già; Avrebbe fatto la figura dell'incoerente.-
-Kristen-ah! Devi toglierti il vizio di rinfacciare tutto quanto-
-Tu quanto tempo hai passato a rinfacciarmi di esser andata a letto con Yoongi?-
Silenzio.
In una chiesa vuota ci sarebbe più rumore di questo corridoio moderno.
-Si è infuriata, comunque.-
Annuisco.
Come biasimarla.
Anch'io mi sono sentita così, anche peggio.
-E a causa di questo abbiamo preso una decisione-
Guardo interrogativa il più grande.
'Abbiamo preso una decisione ' ; sembra stia parlando di se e Soomin come se fossero una coppia sposata.
-Qualunque cosa sia, basta non coinvolga i miei figli-
Mugolo.
-I bambini non c'entrano nulla-
Mi tranquillizza Guk.
Con un cenno del capo annuisco.
Passano pochi attimi di silenzio.
-Kristen-ssi!-
La voce di Hoseok mi fa sussultare.
Sento la sua corsetta alle mie spalle.
Mi volto di pochissimo, il viso luminoso di Hobi si spegne quando inquadra la situazione.
Si ferma a pochi passi da me, mi avvicino io, quindi.
Avvolgo le mie braccia attorno la sua vita snella, alzo lo sguardo sul suo volto serio: guarda Kook con occhi pieni di malinconia.
Lui sa qualcosa.
Sa cosa sta per dirmi Jungkook.
Ho appena capito che sarà un colpo duro.
-Kris~-
Miagola Hoseok.
Mi stringe forte a se, il suo calore mi invade.
-Ricordati che io ed i ragazzi ti staremo sempre accanto. Quando hai bisogno, corri quì o saremo noi da te-
Corrugo le sopracciglia interrogativa.
-Che vuoi dire?-
Le mie domande vengono coperte da un docile bacio in fronte.
Il mio amico si allontana da me, stringe il braccio di Guk in una presa amichevole.
-Non essere scorbutico, come al tuo solito.-
Successivamente, Hobi sparisce nell'appartamento e con lui anche il suo tono vigilante.
-Che intendeva?-
Domando scossa dalla strana situazione nell'aria.
-Ne ho parlato anche con i ragazzi-
-Mh-
Mugolo incitandolo a continuare.
-Loro non sono affatto d'accordo, ma io e Soomin pensiamo che sia la cosa più giust-
-Vuoi arrivare al punto?-
Chiedo coi nervi a fior di pelle.
-Io e te dobbiamo troncare i rapporti.-
Puntualizza.
Lo dice tutto ad un fiato.
Guardo meglio il ragazzo.
-Dobbiamo davvero chiudere tutto qua?-
La voce trema, come se stessi morendo dal freddo.
Ma in realtà mi sento come se avessi appena perso qualcosa di molto importante.
-Non fai altro che farci litigare. Se tu sarai in mezzo a noi, la nostra storia non potrà mai funzionare, capisci?-
-E quindi penalizzi me-
Jungkook ingoia un groppo di saliva incastonata nella sua gola.
-Come puoi farlo?-
I miei occhi pietosi lo scrutano per bene.
-Sono la tua compagna da una vita...Non puoi abbandonarmi così!-
L'uomo fa cadere il suo sguardo sul pavimento.
-Ero rimasta totalmente sola prima di ritrovarti e ora ti sto perdendo ancora...per lei!?-
E qua le risento.
Percepisco delle carezze umide scivolare lungo le mie gote.
La prima lacrima cade sulle mie mani.
Non avrei mai pensato che sarebbe finita così.
-Salti in continuazione da una decisione all'altra; prima lei, poi me, poi lei, ancora me ed ora di nuovo lei-
Sussurro.
-Dov'è l'uomo maturo che prende le decisioni con la sua testa?-
Continuo.
In tutto questo, il becco di Junggok rimane cucito.
-Almeno abbi le palle di rispondere! Ti sto chiedendo di non lasciarmi in questa situazione così drammatica eppure non t'importa!-
Non ricevo ugualmente risposta.
-Lo stai facendo davvero?-
Piagnucolo.
Junggok si volta in direzione delle grandi finestre presenti nel lungo corridoio.
Solo ora noto le sue guance rosse attraversate da piccoli scivoli di lacrime.
-Sto solo cercando di salvare la persona che amo-
Stronzo.
Salvarla da chi? Da me?
Tiro su col naso, mi giro lentamente, cominciando a camminare.
-Scordati di me.-
Concludo.
Lascio letteralmente il mio passato alle spalle, Junggok d'ora in avanti sarà il mio passato.

He can't touch you  [Sequel di 'Puzzle'] // Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora