È passato un mese da quel bacio.
Un mese da quell'episodio aggressivo, da quella sera che vorrei solo dimenticare.
Non ho parlato molto con Jungkook, ci siamo rivolti dei saluti quando ci vedevamo per mezzo dei bambini, guardare i suoi occhi freddi mi ha fatto illuminare la mente di mille flashback.
-Cazzo!-
Esclamo non appena l'ago aggressivo della macchina da cucire, perfora di poco il mio dito.
Ero troppo immersa nei miei pensieri.
Facendo attenzione a non sporcare il tessuto del mio abito modello da portare alla KS, mi reco in bagno pronta per soccorrere il foro sanguinante;
Avvolgo lentamente della garza attorno la falange per fermare la piccola emorragia, so già che dovrò ricorrere a pacchi di ghiaccio per il gonfiore dei prossimi giorni.
Tento di tornare al lavoro, ma il campanello mi distrae.
-Non ora...-
Sussurro cercando con lo sguardo la felpa da casa a maniche lunghe.
Si muore di caldo in casa, infondo è primavera piena, ma indossare capi coprenti sembra essere l'unica soluzione per nascondere i segni di violenza domestica sulla mia pelle.
Scorgo l'indumento giacere sulla sedia della macchina 'taglia-cuci' , lo agguanto per poi farlo scivolare sul mio corpo.
Con fretta apro la porta di casa, il primo a fare irruzione è come sempre Aidan.
-Mamy!-
Grida contento.
Prendo in braccio mio figlio, poi Si-Woo segue a ruota il suo fratellone apparendo nella mia visuale.
Avvolgo entrambi tra le braccia, sono contenta che siano di nuovo da me.
-Hey-
Alzo lo sguardo sull'uscio della porta, il padre dei miei figli mi guarda sorridendo appena.
I suoi Ray Ban tondi cadono sul setto nasale liscio, con la mano li alza leggermente per permettere ai suoi occhi di analizzarmi meglio.
-Oh-
Mi alzo velocemente e ricambio il saluto.
-Ciao-
Mormoro.
Jungkook continua a guardarmi fisso, accenna una smorfia addolcita e infila le sue mani in tasca.
-Grazie per esserti preso cura dei bambini; Mi sono mancati tantissimo-
Sfioro la gota paffuta del mio secondogenito, lui imbatte i suoi occhioni verdi nei miei, mi abbasso allo stesso livello dei due bambini, appiglio le mie dita alla lampo della giacca Fila di Aidan e tiro giù la cerniera per poi proseguire con il giubbotto del più piccolo tra i miei bimbi.
-Spero abbiano fatto i bravi-
Comunico ad alta voce.
Ripongo i due giubbini sull' apposito attacca panni in attesa di una risposta.
Ma Jungkook sembra quasi impossibilitato a parlare.
-Tutto bene?-
Sussurro.
Incrocio il suo sguardo:
La punta dell' indice strofina il suo labbro con lentezza, è poggiato con una spalla sul legno massiccio della porta, al suo polso luccica il suo Armani Exchange che scatena piccole scintille luminose per causa della luce che riflette contro l'argento pregiato del gioiello.
Le sue labbra sono schiuse, due piccole ciocche di capelli cadono dinanzi i suoi occhi felini i quali hanno piacere di squadrarmi senza mai stancarsi.
Sul suo viso padroneggia un nuovo sorriso, scuote la testa per poi annuire.
-Scusa, mi ero incantato-
Ride.
Sollevo un sopracciglio.
-Ho qualcosa in faccia, vero? Ho lavorato fino ad ora e non ho avuto tempo per sistemarmi prima di venire ad aprire la porta-
Sento il viso arrostire, sicuramente sarò così paonazza da far paura.
Con le mani palpo leggermente la mia pelle del viso ed a primo impatto nulla sembra essere fuori posto.
Mi sposto leggermente trovando il mio riflesso nello specchio sopra l'adorabile scarpiera bianca posta all'entrata.
Il mio viso è normale, tranne per le occhiaie profonde ed il rossore causato dall' affaticamento mentre lavoravo...quindi perché mi guarda insistentemente?
-Sei apposto-
Parla Kook.
-È solo che è raro vederti con gli occhiali da vista-
Il corvino gesticola indicando la montatura in oro leggero che si stanzia sul mio volto.
-Ti stanno bene.-
Puntualizza.
-O-oh-
Ridacchio.
Vuole prendermi in giro?
Prima si prende gioco di me, del mio corpo facendo ritornare quelle mille insicurezze che aveva fatto sparire da anni con la sua dolcezza estenuante, le sue parole rassicuranti...ed ora mi fa i complimenti?
Resto in silenzio e mi guardo intorno, le mie due creature aspettano qualche mia azione, ma ciò che riesco a fare è solo balbettate mentre indico l'appartamento.
-Vuoi qualcosa da bere prima del rientro di Jun-Seo?-
Propongo.
Il maggiore scuote la testa senza esitazione, prontamente si oscilla ritornando alla posizione perfettamente eretta e con un movimento, fa scattare il capo in direzione degli ascensori fuori dal prestigioso appartamento.
-Soomin mi aspetta-
Resto in silenzio.
È venuto a casa mia con quella pagliaccia avvinghiata a lui?
Ha osato sporcare le mura del mio prezioso nido con il marciume di quella carne in scatola andata a male?
-L'hai portata quì?!-
Le mie parole escono abbracciate da un tono di malinconia squillante, Jungkook alza le braccia in aria e si guarda attorno.
-Non vedo dove sia il problema-
-Hai portato quella lì a casa mia?!-
-Ne stai facendo un dramma-
Blatera facendo cadere il suo sguardo annoiato ripetutamente da una parte all'altra della stanza.
-No, affatto! Sto solo proteggendo ciò che è mio!-
Junggok fa tre passi avanti guardandomi con sguardo da pazzo spericolato.
-Devi per forza urlare?! Ti senti realizzata ora che ti starai facendo sentire dalla mia ragazza?-
Mi blocco alle sue parole...fa male udirle.
Forse non ho mai accettato il fatto che lui potesse avere un' altra donna nella sua vita dopo di me...Forse non ho mai smesso di amarlo.
-Sto.proteggendo.ciò.che.è.mio.-
Parlo a denti stretti, la mandibola preme fortemente spinta dall'odio di questa circostanza.
-I miei figli sono stati a contatto con quella specie di...aspira-cazzi?-
Le mani del ragazzo si stringono in due pugni, la mascella di contrae ed il suo respiro moltiplica la sua potenza.
-Che razza di irrispettosa sei?! Ritira immediatamente le parole che hai detto su Soomin!-
-Ritireresti qualcosa che effettivamente va detto?-
Rispondo a mia volta.
-Ritiralo!-
Il suo tono aumenta, ma non mi importa.
-I miei figli non devono avere neppure il minimo contatto con quella bugiarda da quattro soldi-
-Soro, mi stai facendo perdere le staffe-
Mi avverte Guk.
Non mi hai mai chiamata per cognome...forse sto esagerando?
Ma infondo sto solo dicendo ciò che Soomin si merita.
-Non m'interessa, se vuoi avere una relazione con lei, ben venga, ma i miei figli non dovranno avere a che fare con la donna che ti ha allontanato dal tuo stesso genito!-
-È cambiata, vuoi capirlo? È maturata e tiene ai bambini esattamente come tu tieni a loro!-
Mi lascia di stucco.
Nessuno ama i miei figli come me, o più di me.
Loro sono tutto per me e dovrò proteggerli da tutti i mostri di questo mondo.
Non può averlo pensato...
Quindi succede di nuovo, le mie mani si aprono sul suo petto e con una gran potenza spingo l'ammasso di muscoli verso il muro.
-Lei li ha tenuti al caldo, li ha nutriti,li ha protetti dai pericoli di questo mondo di merda? Lei ha sofferto per concepirli? Lei ha urlato a squarciagola, ha pianto ed è svenuta per darli alla luce? Lei li ha allattati mentre era impegnata al telefono tra un' impegno e l'altro? Lei conosce l'amore che cresce giorno dopo giorno quando si incontrano quei benedetti occhi verdi e si legge l'amore che quei bambini hanno per la propria mamma? Lei ha idea di cosa si provi nel vederli correre per casa mentre danno vita ad una risata felice?-
Le parole del corvino si volatilizzano nel vuoto, i suoi grandi occhi scuri mi guardano divenendo tranquilli, lo sguardo del mio dolce Jungkook viene allo scoperto.
-Forse-
Mugola, ma sono io stessa a fermarlo.
-Lei sa cosa si prova nel vederli piangere? Non sa cosa si prova nell'avere degli splendidi bambini come i miei, solo io so cosa si prova quando mi urlano un 'ti voglio bene' , quando corrono verso di me dopo essere tornati da un' uscita e mi dicono 'mi sei mancata' , quando li vedo crescere, quando li vedo felici; lei non sa nulla di tutto questo e se vuole sperimentarlo va bene, ma lo faccia con un bambino tutto suo, senza toccare le mie due parti che compongono il mio cuore, mi hai capito?-
Junggok annuisce lentamente, sospira mettendo le mani tra i suoi capelli.
-Forse non tiene a loro come ci tieni tu, hai ragione...ma ti assicuro che Soomin non è più la pasticciona di una volta. Credimi, Kris-
Do' le spalle al moro, poi espongo la mia frase.
-Una volta che mi sono fatta qualcuno nemico, quel qualcuno nemico rimane e nessun rimorso riesce a colpirmi. È tutta questione di carattere, sai come sono fatta, Jeon.-
Sono pronta a cacciarlo via con un pacifico gesto, incrocio le braccia sotto al seno e mi volto, ma tutto non va secondo i piani: le mani del mio ex marito agguantano violentemente la mia vita, con la forza fa attaccare i nostri corpi e le nostre labbra si trovano.
In questo momento non sto capendo nulla, le emozioni sono troppe e sono mischiate tutte insieme, la mia capacità di riuscire a connettere ha alzato la bandierina bianca lasciandomi con migliaia e migliaia di punti interrogativi sparsi per la testa.
Le mie braccia si allacciano al suo collo, mi stringo al suo petto palestrato ed intanto le mani del ragazzo si poggiano sui miei glutei, scendendo verso il basso velocemente, mi tira su ed io prontamente circondo la sua vita stretta con le cosce poggiano i palmi sul suo viso liscio.
Mi ritrovo con la schiena al muro, le sue falangi esperte che scorrono sotto la mia felpa, un minuscolo gemito abbandona le mie labbra non appena i denti di Kook mordono il mio labbro inferiore, spingo la testa del ragazzo verso il mio viso approfondendo il bacio, le nostre labbra hanno creato una corsa affiatata che non ha intenzione di trovare un traguardo.
Ma quest'ultimo purtroppo esiste, il campanellino d'allarme risuona nella mia testa ricordandomi dei lividi sotto la felpa, se la situazione dovesse espandersi, tutto verrebbe allo scoperto e secondo punto: Junseo.
Dovrebbe rincasarsi tra poco.
-Jungkook-
Miagolo staccandomi a malavoglia dal bacio.
Il suo respiro pesante è ben udibile nel perimetro della casa, ci guardiamo per un po' , poi entrambi riacquistiamo lucidità.
Ritorno con i piedi per terra, il mio ex poggia la fronte sulla mia, lo respingo di poco ricordandogli di dover andare.
-Vai-
Sussurro.
Guk intreccia le mani tra i suoi capelli, forse ha realizzato della cazzata che abbiamo appena combinato...non seve saperlo nessuno.
Soprattutto Jun-Seo, o saranno guai per me.
-Vado...vado...-
Mormora con voce roca.
Sfioro le nostre labbra un' ultima volta, lascio un piccolo bacio a fior di labbra all'uomo avanti a me, indico la porta per indurlo ad uscire.
-La tua ragazza ti aspetta-
Dico.
I passi del ragazzo si allontanano da me e più lo fanno, più vorrei che ritornassero dov'erano prima: qui avanti a me.
Nessuno dei due fiata, lui passa la lingua sulle labbra ed esce da casa mia dopo aver sorriso ai nostri bambini, anch'io lecco il mio labbro inferiore in cerca di una sola traccia rimasta di lui.
-Dio...-
Parlo guardando la porta chiusa poco fa dal ragazzo che vorrei tanto tornasse quì a baciarmi, a farmi sentire sua come una volta.
E poi realizzo...
Junggok mi ha baciata.
È stato lui a fare il primo passo, quindi anche lui ha nostalgia di qualcosa? Forse è stato uno sbaglio, un momento di...debolezza?
Volto il capo verso i miei due bimbi immobili verso il divano, si sono subiti tutta la scena, il fatidico bacio compreso: non devono assolutamente dirlo a Jun-Seo.
Tolgo la smorfia di felicità dal mio volto e copro il viso con un velo di serietà, mentre guardo prima negli occhi Aidan e poi Si-Woo.
-Voi due-
Parlo con tono severo ai miei bellissimi figli.
-Acqua in bocca.-
E come risposta ricevo due testoline che annuiscono freneticamente.
Posso fidarmi?
STAI LEGGENDO
He can't touch you [Sequel di 'Puzzle'] // Jeon Jungkook
FanfictionMi volto velocemente in direzione della porta, sembra che una mandria di bufali stia cercando di irrompere nel prestigioso appartamento, il citofono suona ininterrottamente ed i colpi alla porta non cessano. Guardo l'uomo avanti a me con il cucchiai...