CHAPTER 22.

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Che ci fa a casa mia a quest'ora?
Non ho tempo per ipotizzare una risposta a mente, perché le mani di Junggok si incollano al colletto della camicia di Jun-Seo.
-Cosa le fai?! Come osi toccarla?!-
Intervengo immediatamente, tento di spostare Jungkook dal corpo del mio ragazzo, ma i miei tentativi sono invano.
-Ma che ti prende?!-
Urla Seo, scrollandosi la presa dell'altro di dosso.
Jungkook risulta essere una furia, il suo viso è rosso per la rabbia, nei suoi occhi è iniettata rabbia, il suo sguardo su di me, mi fa trasalire.
-La picchi eh?! Ti diverti a prendertela con una donna?!-
Come fa ad esserne al corrente?
Come fa a sapere dei continui abusi su di me da parte del mio ragazzo?
-Uh?-
Jun-Seo tira fuori un lato innocente che prima non c'era.
-Cosa cazzo le fai?!-
Quindi Jeon riparte.
Corre verso il suo acerrimo nemico pronto per assestargli dei colpi, ma faccio in tempo a bloccarlo.
-Smettila!-
Il mio urlo gli fa abbassare lo sguardo su di me.
Io sono posizionata parallela a lui, a neppure un passo da quel muro di muscoli.
Kook mi scruta, vedo pena, tanta pena dietro quelle pupille aspre.
-E ti fai trattare così?!-
Una domanda fatta dal mio ex marito, che mi fa riflettere molto.
Già, mi sono indebolita.
Mi afferra i polsi, guarda Jun-Seo che avanza verso di noi per portarmi dalla sua parte.
La testa mi scoppia, non riesco più a collegare la bocca col cervello, c'è troppo baccano intorno a me e sicuramente il cuore che palpita ad una velocità spaventosa, non aiuta.
I movimenti di Junggok mi portano dietro la sua schiena, come a proteggermi dal tocco del mio compagno.
-Non toccarla!-
Protesta Jungkook.
-Ma che stai dicendo? Lascia stare Kristen-
Risponde Seo.
-Cosa le fai?-
Kook si calma, guarda insistentemente negli occhi Jun, lui nega ridacchiando.
-Stronzo, hai bevuto?-
E l'attenzione dei due ricade su di me.
Guk si volta, continua a tenermi una mano salda attorno il polso, come per tenermi stretta a lui in caso Jun-Seo provasse a toccarmi.
Mi fissa, mi scruta, mi studia con attenzione, con occhi pazzi.
-Che ti fa?! So che ti picchia, lo so cazzo, lo so!-
E le urla tornano a riecheggiare tra le pareti pulite della casa.
Abbasso lo sguardo, sento solo il cuore ad un passo da una gran esplosione e le dita tremare per il nervoso e la paura.
-Kristen, sono io, sono Jungkook! Non mi hai mai nascosto nulla!-
-Ti sei bevuto il cervello? Pensi che possa farle del male?-
Jun-Seo si inserisce nella conversazione.
-Dillo Kris, ti faccio qualcosa?-
Gli occhi da tossico, di chi ha tanto da ammettere, sono puntati nei miei.
Sento l'attenzione di Guk su di me, sono così tentata dall'ammettere tutto quanto, di fidarmi di Junggok e far uscire tutto fuori, ma la paura che le informazioni della mia vita privata e quella di Kook, vengano divulgate da Jun-Seo, mi frena.
-No-
Mento.
Faccio ancorare le pupille al pavimento, Jungkook non è uno che molla, sarà una lunga serata.
Le mani di Junggok salgono sul mio corpo, agguantano il collo, guarda intorno esso, studia attentamente il volto, avviata il labbro con lo spacco al lato.
-E questo?! Uh?!-
-Non mettere le tue mani sulla mia Kristen!-
Il mio ragazzo riprende il controllo della situazione, afferra Junggok dal collo portandoselo in contro.
-Jun-Seo!-
Piagnucolo.
E Guk rimuove le sporche mani di quel mostro, dalla sua pelle candida, si volta ancora verso di me, afferra i lembi della vestaglia e le tira nelle direzioni opposte.
E poi lascia la presa.
Vedo i suoi occhi innumidirsi, il naso divenire rosso, analizza con malinconia i lividi sul seno, sul busto e sulle cosce.
E le vene sembrano come esplodere da quelle braccia che si alzano con velocità e si incollano al corpo di Jun-Seo.
Basta uno spintone per far divenire piccolo piccolo, il mio torturatore.
-Perchè?!-
Le urla esasperate di Jungkook riecheggiano persino nel corridoio del condominio.
-Figlio di puttana, giuro che-
-Junggok!-
Miagolo tirandolo via dal mio aggressore, seduto sul pavimento con le mani protese avanti, proprio per proteggersi dai possibili colpi di Kook.
Il mio ex marito si gira a guardarmi, le lacrime sono arrivate intorno la sua bocca che si chiude.
E le sue gocce salate richiamano le mie, riesco a far uscire un pianto silenzioso mentre i miei occhi si perdono nei suoi.
Il corvino aumenta il suo respiro, fa alzare ed abbassare il petto in continuazione, il controllo non è più tra le sue mani e la smorfia di rabbia conferma il suo stato d'animo.
La mano del mio ex, mi tira via dalla mia posizione, esco dall'appartamento, mentre Jungkook mi tira con sé, come se fossi una borsetta appesa alla mano.
-Torna quì, Kristen!-
Posso udire la voce di Jun-Seo dietro le mie spalle.
Impunto i piedi al pavimento.
-Junggok, lasciami andare-
Kook scuote la testa, continua a trascinarmi via.
Chiama l'ascensore più vicino e mentre l'apparecchio sale al nostro piano, Jun-Seo avanza verso di noi.
Jungkook mi lascia per un momento, vedo la sua larga schiena davanti la mia visuale, i due si trovano l'uno avanti all'altro.
-Cosa?! Vuoi picchiarla ancora? Vuoi portartela via così puoi mettere le tue mani peccaminose sul suo corpo?-
Il 'tin' dell' ascensore fa voltare il riccio, con un gesto del capo prova a convincermi ad entrare nella scatola meccanica, ma non sono d'accordo.
-Kristen, entra in ascensore!-
Ordina Junggok.
-Devo tornare a casa-
Mugolo come se fossi stata ipnotizzata dalle conseguenze che ci punirebbero se dovessi scappare da Jun-Seo.
Per quanto lo voglia, ma non posso permettermelo.
-Kristen, che cazzo fai?!-
Jungkook mi segue con lo sguardo mentre mi riavvicino alla porta di casa.
-Cristina!-
E basta quel nome per farmi immobilizzare.
Le cose diventano serie.
Guk mi preleva dal braccio, con fretta mi riporta dinanzi gli ascensori.
-Kristen, bada a cosa fai-
Jun-Seo cammina verso di me, ma si placa quando Jungkook muove un solo passo verso di lui.
Lo teme.
-Entra o giuro che do di matto-
È Guk a parlare.
-Ci saranno delle conseguenze se me ne vado, capisci?!-
Ed il silenzio cala su di noi.
-Fanculo le conseguenze-
Mi rassicura il riccio.
-Entra.-
Puntualizza.
-Kristen-
Al richiamo del mio ragazzo, le gambe diventano molli.
-Torna a casa-
Consiglia Seo.
Resto a guardare Jun-Seo, mentre le dita di Junggok stringono il mio avambraccio.
-Cristina...-
Kook sussurra il mio nome all'orecchio.
Annuisco e debole come sono, entro nella gran scatola di metallo.
-Prova a cercarla, a respirare la sua stessa aria e sarà l'ultima volta che tirerai un respiro-
Detto ciò, Junggok mi raggiunge.
-Kristen! Esci da quell'ascensore!-
Esige Jun-Seo.
Le porte stanno per chiudersi, mi avvicino per uscire nuovamente dal mezzo di spostamento, poi Guk mi spinge con forza contro la parete metallica, per evitare la mia uscita.
Ed in ascensore rimaniamo, io, lui e l'eco di un' urlo straziante di Jun-Seo.

He can't touch you  [Sequel di 'Puzzle'] // Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora