CHAPTER 15.

312 20 18
                                    

-Jimin-ssi!-
Rispondo alla chiamata azionando il vivavoce.
Poggio nuovamente la mano destra sullo straccio bianco che scivola sui davanzali lindi della cucina.
-Com'è successo? E quando? N-non ci hai detto nulla?! Cazzo Kris siamo la tua famiglia!-
La predica del biondo mi fa abbassare gli angoli della bocca verso il basso, sospiro poggiando il gomito sulla superficie lucida accanto i fornelli moderni.
-Jimin-
-Perchè non ci hai avvisati?-
Lo stampo della voce del mio amico è severo, così tanto da farmi sentire in colpa.
-Avrei davvero potuto dirvi di questo incidente e farvi stare con l'ansia fino al vostro ritorno? Avrei influenzato il vostro lavoro!-
Spiego.
Dall'altra parte del telefono regna un gran silenzio.
-D'accordo...-
Mormora Jimin.
-Almeno dicci com'è successo-
-Sono inciampata poggiando male il piede sulle lenzuola del letto...ed essendo lenzuola di seta sono molto scivolose-
-Cazzo-
-Vi prego di non preoccuparvi, va tutto bene-
-Kris non si tratta di un taglietto sul braccio, si tratta di un braccio rotto!-
Il mio piede si agita cominciando a sbattere di punta furiosamente contro il pavimento.
-Oppa, tra una settimana toglierò il gesso e ritornerà tutto come prima! Accidenti può succedere!-
-Sì hai ragione può succedere, ma potevi avvertirci-
La voce di Jimin sembra ritornare la dolce ed angelica voce di sempre.
-L'ho fatto per non mettervi stress addosso Jim, non ti sei accorto di come stai reagendo ora che lo sai? Vi prego, concentratevi sulla tappa-
-Siamo preoccupati stupida!-
Una frase in sottofondo mi fa ridacchiare.
-Oh no ti prego, la predica di Jin-eomma no...-
Il biondo prende a ridere di gusto, mi lascio scappare un sorriso a quel piacevole suono.
-Comunque-
Il mittente della chiamata ritorna serio.
-Jungkook è furioso...la notizia ci è stata detta dal manager poco fa e il tuo ex ha cominciato a dare di matto-
Lo sapevo.
Roteo gli occhi, piagnucolo capendo la grandezza di questo problema.
-Vuole tornare a tutti i costi a Seoul, ora è al telefono con Bang, vuole annullare la tappa-
-E che cazzo-
Il mio volgare mormorio fa girare Aidan verso di me, mastica la sua liqurizia rossa lentamente, alza un sopracciglio e schiude la bocca pronto a ripetere ciò che mi sono lasciata scappare involontariamente.
-Non provarci-
Sentenzio squadrando la piccola sagoma piegata sul tavolo di disegno al centro del salotto.
-Cosa?-
Sussurra Jimin.
-Non dicevo a te, Jungkook-
-Jungkook?-
Miagola il ragazzo dall'altro capo del telefono.
Scuoto il capo e stringo le palpebre, lascio fuoriuscire un verso di frustrazione dalle labbra mentre inizio ad agitare le dita che sbucano dal gesso scarabocchiato.
Sto impazzendo.
-Scusami, non riesco a connettere...Ti prego di a Junggok di chiamarmi appena riattacca con PD-
Schiaccio il bottoncino rosso ed aggancio, soffoco un' urletto di frustrazione mordendo la mia mano chiusa a pugno, poi alzo lo sguardo.
-Volete-
Sospiro iniziando la frase.
-Volete fare merenda?-
I miei bimbi annuiscono seguendomi con le pupille in ogni mio minimo movimento.
Afferro dal frigo una scatola rosa pastello, con l'utilizzo di una sola mano sollevo il coperchio estraendo due donuts coperte da glassa alla nocciola, poggio i dolcetti al di sopra di un piatto bianco, mi armo di due bicchieri con tanto di cannuccia colorata e mi reco in direzione del tavolo da pranzo.
-Vi prego di non sporcare troppo-
Verso nei bicchieroni del latte di mandorla, i bambini prendono posto a tavola e nel frattempo accendo loro la televisione, impostando l'account di Disney Plus.
-Cosa volete vedere? Ci sono i nuovi episodi di Dora L'esploratrice-
Propongo schiacciando ripetutamente la freccetta del telecomando che fa scorrere le nuove puntate della serie per bambini.
-Abbiamo Doraemon-
Li avviso indicando il gatto bianco e blu.
-Volete iniziare un film?-
Guardo i piccoli bambini troppo impegnati a prestare attenzione al davanzale della cucina.
-Aish, ma mi state ascoltando oppure sto parlando con il signor Muro?-
Rimprovero i miei figli, intenti a girare la testa verso di me.
-Mamy-
Mormora Aid indicando il mio telefono vibrante.
-Oh, grazie-
Consegno il telecomando tra le manine del castano, accarezzo la testa di Si-Woo mentre gli passo di fianco.
'Junggok'
Leggo il nome apparso sullo schermo.
Accetto la chiamata cliccando l'icona verde.
-Jeon-
Parlo.
-Hey, stai bene?-
Il suo tono è dolce, ciò mi tranquillizza.
-Sì, sto molto meglio. Tra pochi giorni toglierò il gesso-
Comunico camminando verso il mio studio.
-Ho parlato con Bang, tornerò a Seoul per aiutarti-
Mi avvisa.
-Yah, non provarci nemmeno-
Chiudo la porta dell' ufficio alle mie spalle, scuoto la testa nervosamente mentre mi siedo sul tavolo da lavoro del mio piccolo covo.
-Hai bisogno d'aiuto-
Parla lui.
-Jungkook, ho l'aiuto di tua madre, delle mie amiche e di Jun-Seo-
Sussurro il nome nome del mio moroso come se udirlo mi facesse crollare le orecchie.
-Lascia che ti aiuti! Verrò a casa tua e penserò ai bambini, Jun-Seo in casa non sarà un problema per me-
Assolutamente no.
Se Seo dovesse vederci insieme mi farebbe scavare la mia stessa fossa.
-Jungkook, pensa alla tappa. Dopo l'ultima litigata non ho neppure voglia di sentirti o vederti. Concentrati, ci sentiamo sta sera quando i piccoli vorranno darti la buonanotte.-
-Yah, non osare chiudere questa chiamata!-
Jungkook alza la voce facendomi pietrificare.
-Tu sai cos'è il dolore, ne hai passate tante; e il dolore non colpisce solo te. Spesso le persone si liberano di oggetti preziosi a cui tengono perché suscitano dolore solo guardandoli o...mancanza. Tu che ne sai che non ho coperto il nostro tatuaggio perché ogni volta che lo guardavo ritornavo con la mente a quando tutto andava bene?-
Abbasso lentamente gli occhi, dovevo solo fargli spiegare il motivo per cui avesse eliminato quel piccolo ricordo di noi dalla sua pelle, quella volta al ristorante.
-E tra tutti i tatuaggi che potevi farti, tra tutte le persone a cui potevi dedicarne uno nuovo...Hai scelto dei nuovi segni sulla pelle, per lei. È questo che mi ha deluso-
Poggio la fronte sulla parete fredda, qualche piccola lacrima cerca di sporgersi dalle palpebre assonnate, ma tento di rimandarle indietro.
Non vale la pena piangere per uno come lui.
-Tu non sai molte cose-
Spiega il ragazzo.
E cosa dovrei sapere?
Non dico nulla.
Non diciamo nulla.
Ci stiamo inghiozzando del nostro stesso silenzio fino a riempire ogni singolo centimetro di bocca.
-Puoi...sempre contare su di me. Se hai bisogno di qualcosa, non esitare.-
Il corvino spezza l'aria silenziosa, ritorno con la mente al presente dopo un piccolo
time lapse dei nostri giorni felici, in famiglia.
La nostra bellissima famiglia.
-Anche tu-
Sussurro.
-Chiamerò sta sera per i bambini. Fa attenzione-
Annuisco rumorosamente mentre il 'vip' della chiamata terminata inonda il mio orecchio a contatto col telefono caldo.

He can't touch you  [Sequel di 'Puzzle'] // Jeon JungkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora