Capitolo 27

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La mattina seguente Oikawa, Tendō, Shirabu, Hanamaki, Kenma, Suna e Atsumu si ritrovarono nella tavola calda a fare colazione, la tranquillità venne interrotta dal sonoro sbuffo di Akaashi che si sedette con poca grazia accanto a Tōru.

«'Kaashi! Stai bene?» chiese Makki alzando lo sguardo dal suo quaderno.
«Sto alla grande, ancora un po' raffreddato ma non troppo male da non poter tornare a scuola,» rispose Keiji per poi ordinare ad un cameriere un toast e un succo d'arancia.
«Se ti serviva del tempo in più per guarire potevi rimanere a casa, sai che ti avremmo portato gli appunti,» gli disse Kenma guardandolo con un sopracciglio alzato.
«Nah, sto bene. Non preoccupatevi.»
«Se lo dici te. Sembri uno zombie, Keiji,» constatò Kenjirō.
«Tu non dovresti preoccuparti per il tuo test di letteratura?»
«Sono abbastanza tranquillo riguardo a quello.»
«Ah, sì? Vuol dire che SemiSemi è stato un ottimo tutor?» s'intromise Satori stuzzicando il più piccolo.
«Esattamente,» rispose Shirabu guardando il rosso dritto negli occhi.
«Oddio, non dirmi che hai accettato il fatto che è palese che hai una cotta per lui!» esclamò Takahiro.
«Non ho detto questo. Ma posso riconoscere se qualcuno è stato un buon tutor o meno,» rispose Kenjirō mettendosi sulla difensiva.
«Ragazzi, non ricominciate. Tanto è inutile che provate a fare ammettere qualcosa del genere a Shirabu. Se ne ha parlato con qualcuno, probabilmente ne ha parlato con Akaashi e è impossibile tirare fuori qualcosa da quei due,» disse Suna alzando lo sguardo dal telefono.
«E tu cosa ne sai?» chiesero in coro i due interessati.
«Se quelle di prima fossero state delle ipotesi ora me lo avreste confermato. Sfortunatamente, è già successo che a Shirabu accadesse qualcosa e l'unica persona con cui ne ha parlato sia stato Akaashi e quando noi siamo andati a chiedergli cosa avesse, Akaashi si è rifiutato più e più volte di parlarne.»
«Okaay, comunque Atsumu qual era la tua grande idea per le vacanze?» chiese Akaashi, volendo disperatamente cambiare argomento.
«Uhm, okay. Pensavo di invitare anche gli altri. Dato che ci siamo avvicinati un po' durante queste settimane pensavo che sarebbe stato divertente invitare anche loro. E poi con così poco tempo a disposizione, avere più persone significa avere più soldi per la vacanza e...»
«Io ci sto» disse Tōru e dopo di lui anche gli altri accettarono l'idea di Atsumu, ma Tendō volle fare una richiesta: «Sentite... Posso invitare Wakatoshi?»
«Sì, certo» rispose Hanamaki e gli altri annuirono solamente.

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Quando suonò la campanella del pranzo, Shirabu tirò un sospiro di sollievo. Il test era andato bene, il tutoring di Semi della sera prima era realmente servito a qualcosa e Kenjirō sentì un peso levarsi dalle sue spalle. Mise nella cartella i propri libri, tirò fuori il proprio bentō e si diresse in mensa.

Venne raggiunto in corridoio da Akaashi e Kenma che si misero a parlare delle lezioni della giornata e di quanto facesse schifo il tempo fuori, eppure la mente di Shirabu stava pensando (ancora) a dei bellissimi occhi marroni e a delle disordinate ciocche biondo cenere con punte grigio scuro nelle quali avrebbe tanto voluto passarci le dita per sentire se fossero tanto soffici quanto apparissero.

Sì bloccò di colpo in mezzo al corridoio, il petto gli doleva quando la consapevolezza dei propri pensieri lo colpì come un pugno allo stomaco.
«Kenjirō? Tutto bene?!»
«Hey, che succede?»
Chiesero contemporaneamente i due ragazzi che camminavano assieme a lui.
«I-Io... Niente, andiamo in mensa prima che gli altri ci diano per dispersi,» rispose Kenjirō per poi riprendere a camminare.
Akaashi e Kenma si scambiarono uno sguardo misto tra preoccupazione e confusione poi si affrettarono a raggiungere il loro amico. 

Una volta arrivati in mensa trovarono Oikawa, Atsumu, Suna, Tendō, Hanamaki, Kuroo, Iwaizumi, Matsukawa, Bokuto, Osamu, Semi e (sorpresa delle sorprese) Sakusa seduti a quello che pian piano stava diventando il "loro" tavolo.
Una volta che gli ultimi arrivati si sedettero cominciarono tutti a mangiare mentre chiacchieravano del più e del meno.

«Okay, so che è senza preavviso ma ci chiedevamo se voi voleste venire con noi in vacanza durante la pausa invernale,» esclamò Atsumu d'un tratto, i sette ragazzi rimasero senza parole per un momento poi dopo che si ripresero risposero quasi tutti affermativamente.
L'unica risposta negativa venne (ovviamente) da Kiyoomi, che però venne convinto dopo abbastanza suppliche e altrettante promesse di pulizia da parte degli altri.

«Quindi, dove avete intenzione di passare le vacanze?» chiese Kuroo.
«Non abbiamo ancora stabilito i dettagli,» rispose Atsumu.
«Dove passeremo queste vacanze non lo chiamo propriamente un dettaglio,» replicò Sakusa assottigliando lo sguardo.
«Siamo stati un tantino impegnati ultimamente e non abbiamo ancora deciso. Perché alcuni di noi starebbero benissimo in posti con parecchie attività da fare, con molte persone in giro, mentre altri starebbero bene in un posto tranquillo e isolato, quindi non è facile accomodare tutte le richieste,» rispose piccato Atsumu.
«Okay, okay, non c'è bisogno di scaldarsi per così poco. I miei nonni hanno un loft in montagna, vicino ad un paesino e a una pista sciistica. L'unico problema è che ci vuole mezza giornata in treno e qualcuno che ci accompagni dalla stazione al loft per arrivarci,» propose Tetsurō.
«Quanto ci vorrebbe sennò a piedi?» chiese Iwaizumi.
«Beh, una volta l'ho fatta a piedi e mi ci sono volute due ore.»
«Beh, non sembra così tragica come passeggiata.»
«Sei impazzito? Non c'è modo che io cammini due ore su una strada di montagna, quindi sicuramente in salita,» esclamò Suna.
«Non ti pare di essere un pochino melodrammatico? Cos'è? Hai paura di camminare un po'?»
«Sentite, nemmeno io sono disposto a farmi tutta quella strada a piedi,» s'intromise Kenma.
«Va bene, useremo il servizio taxi,» esclamò Kuroo per far tacere ogni discussione, poi aggiunse: «C'è un problemino però. Quel loft non è stato utilizzato da un paio d'anni e quindi c'è il rischio che vada ripulito.»
«Vorrà dire che sfrutteremo il primo giorno per ripulire il loft mentre un paio di persone andranno ad un supermercato per comprare da mangiare,» disse Keiji poi tutti i ragazzi si misero a discutere sui vari dettagli e preparativi che li tenne impegnati fino alla fine della pausa pranzo.

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Alla fine delle lezioni, Sakusa andò a prendere il cugino davanti alla sua classe e lo trascinò fuori dalla scuola sotto lo sguardo allibito di Komori, una volta in strada e lontano da orecchie indiscrete Kiyoomi lasciò il polso del cugino e cominciò a camminare con lui al suo fianco.

«Kiyo, è successo qualcosa?»
«Da cosa lo dici?»
«Sei arrivato come un uragano, mi hai afferrato il polso e mi hai trascinato fino a qui. Sai il minimo che puoi fare è spiegarmi perché.»
«Sono stato invitato a passare le vacanze con il gruppo di Iwaizumi-san e di Miya.»
«Mm, deduco che tu abbia detto di no.»
«No, gli ho detto di sì.»
«Cosa? Davvero? Ma è fantastico!»
«Mm, mica così tanto. Ci sono così tante dannate persone.»
«Dai, non sarà così brutto. Anzi, sono certo che ti divertirai.»
«Se lo dici tu.»
«Non vedo l'ora di dirlo ai tuoi fratelli e alle mie sorelle impazziranno dalla gioia.»
«Non ti azzardare. Non voglio avere Fuyumi col fiato sul collo.»
«E daiii, perché no?»
«Devo ancora chiedere a mamma e papà se posso andarci.»
«Sai come sono i tuoi. Se tu riuscissi a parlare con i tuoi fratelli sono sicuro che voi tre insieme potrete convincerli.»
«Mm, ci penserò.»
«Va bene.»

Note dell'autrice💜=
Indovinate chi è riuscito a beccarsi la febbre ad aprile?
Comunque, da un male ne è uscito un bene. Sono riuscita a farvi avere il capitolo 27 senza farvi aspettare un altro mese.
Grazie a chiunque leggerà, voterà o commenterà questa storia e un grazie di cuore a tutti coloro che si sono appassionati e sono pazienti con me (anche se so che mi tirerebbero volentieri il collo). Se vi va fatemi sapere cosa pensate del capitolo nei commenti 💖

Will love blossom or is it not destined to?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora