Keiji, Rintarō e Satori vennero sottoposti ad un interrogatorio. I loro amici vollero sapere tutto quello che successe tra loro e i loro nuovi ragazzi.
Keiji si chiuse a riccio e non rivelò niente, mentre Rintarō disse soltanto che lui e Osamu avevano parlato e si erano dichiarati.Satori fu l'unico a raccontare i dettagli, lasciando gli altri spiazzati dalla dolcezza dimostrata da Wakatoshi nei racconti di Satori.
«Perché a me queste cose non capitano?» si lamentò Atsumu, appoggiando una guancia sul bancone della cucina.
«Se ti aspetti che la persona che ti piace possa essere così diretto e dolce, hai preso un granchio Tsumu,» gli rispose Tōru.
«Sei l'ultimo che può parlare. Da quanto ho capito, la persona che ti piace è ancora in alto mare con i propri sentimenti,» Kenma s'intromise, continuando però a giocare con il suo telefono.
«Quindi gli unici che hanno una possibilità sono Makki e Shirabu, stiamo messi male,» esclamò Satori, al quale seguirono un "Di cosa stai parlando?" di Takahiro e un sopracciglio alzato di Kenjirō.«Makki, non dirmi che non l'hai capito?» domandò Tōru gesticolando, era sinceramente sorpreso che l'amico non vedesse i segnali chiari da parte di Matsukawa.
«Capire cosa, di grazia?» ribatté Takahiro confuso.
«Matsukawa-san ci sta provando con te,» rispose Rintarō, lo sguardo serio anche se la sua bocca si allargò in un ghigno.
«Ma no. È solo...» Takahiro si bloccò; cosa stava cercando di raggiungere Issei?Issei ci stava... Ci stava provando, realmente?
Se sì, voleva dire che... Che ci teneva? Che si stava innamorando di Takahiro?Quel pensiero scatenò la paura in Takahiro.
Se Issei ci stava provando così spudoratamente che anche Keiji l'aveva notato, voleva forse dire che Issei era riuscito a capire che a Takahiro piacesse?
Non poteva essere vero. Era impossibile. Era follia. Issei non ci stava provando con lui.Ma potrebbe? Potrebbe Issei, effettivamente, provarci con lui? Ma perché?
Cosa vedeva Issei in lui?
Takahiro non capiva come fosse possibile credere che qualcuno come Issei volesse stare con una frode come lui?
Che non avesse capito quanto effettivamente Takahiro fosse finto?
Che non avesse visto quante maschere erano appositamente costruite per tenere segrete le parti più vulnerabili di lui?Takahiro era spaventato e disgustato dal pensiero di mostrarsi vulnerabile.
Non avrebbe mai potuto ricambiare Issei e quindi non poteva permettersi di lasciare che l'altro si innamorasse.Takahiro venne risvegliato dal suo disgusto di sé da un colpetto sulla fronte; alzando lo sguardo trovò Tōru chino su di lui.
«Hai appena preso una decisione orribile, vero Makki?» chiese Tōru, aveva un sopracciglio alzato e portò le mani ai fianchi mentre si rimetteva dritto.
«Non so di cosa parli. Comunque, cosa mi sono perso?» cambiò argomento Takahiro guardandosi intorno.
«Oh, sai. Shirabu ha appena ammesso i suoi sentimenti,» lo informò Satori.
«Cosa? Davvero?» Takahiro si voltò rapidamente verso Kenjirō solo per scoprire che il ragazzo stava lanciando occhiatacce al rosso.
«Okay, no. Perché non lo ammetti e basta? È ovvio che sei ricambiato,» disse Takahiro alzando le spalle.
«Sei l'ultimo che può farmi la predica,» gli rispose piccato Kenjirō.E, in effetti, Kenjirō non aveva forse ragione?
Come poteva sputare sentenze se lui per primo aveva paura di ammettere a sé stesso che bramava stare con Issei?
Dopotutto, Takahiro capiva Kenjirō anche se solo un po'.
Capiva la paura di avvicinarsi a qualcuno, di aprirsi, lasciarsi andare. Quindi come poteva fargli la predica?Ma faceva parte della commedia che Takahiro aveva scritto nella sua mente.
Doveva fingere, doveva portare avanti la farsa, perché altrimenti cosa rimaneva era la parte più vulnerabile di lui.
E quella parte non sarebbe mai stata abbastanza. Senza le sue risposte pronte, senza le sue battutine, senza il suo razionalizzare, quello che rimaneva di Takahiro non sarebbe stato abbastanza.«Certo che posso e devo. Come tuo amico ho il dovere morale di farti aprire gli occhi,» Takahiro rispose, il ghigno presto presente sul suo viso.
Kenjirō alzò gli occhi al cielo poi si mise a scaldare l'acqua per farsi un thè.Nel frattempo nel salotto la situazione era radicalmente diversa da quella in cucina.
I ragazzi stavano parlando del più e del meno, più che altro Kōtarō sproloquiava su Keiji e gli altri ascoltavano, con la partecipazione di alcune battutine da parte di Tetsurō e Issei.Kiyoomi era immerso in pensieri non troppo piacevoli.
Soprattutto, c'era una domanda a cui non trovava risposta: aveva fatto la cosa giusta con i suoi genitori?
Sul momento era sembrata una buona cosa, eppure il dubbio che avesse agito d'impulso senza valutare le conseguenze lo perseguitava.
Così come una termite rode il legno fino a lasciarlo in condizioni irreparabili, così quel pensiero rodeva la mente di Kiyoomi, rovinandogli la vacanza e la spensieratezza che con essa arriva.Ed in più, il pensiero che avesse ammesso ai suoi genitori che gli piacesse un ragazzo lo tormentava. Ciò che lo perseguitava era che conosceva l'identità di quel ragazzo; lo stesso ragazzo col quale Kiyoomi aveva discusso due settimane prima, ma col quale aveva sepolto l'ascia di guerra. Lo stesso ragazzo che lo aveva aspettato fuori dai negozi perché Kiyoomi non si sentiva a suo agio ad entrare. Lo stesso ragazzo col quale Kiyoomi condivideva la stanza. Lo stesso ragazzo al quale Kiyoomi aveva disinteressatamente rimesso in ordine l'armadio.
Kiyoomi era certo di provare sentimenti forti per Atsumu Miya. Poteva però trattarsi di innamoramento?
Kiyoomi non ne sapeva niente, non gli era mai capitato prima.
Certo, Kiyoomi voleva sapere di più su Atsumu Miya, voleva conoscerlo meglio, voleva conoscerlo profondamente. Voleva vedere se sarebbero stati compatibili e avrebbero potuto effettivamente stabilire una connessione profonda, quasi intima.La forza di quel pensiero lo spaventò un po'.
E se si fosse buttato in qualcosa con Atsumu solo per scoprire che avevano gravi incompatibilità, che presto li avrebbero allontanati? E se per Atsumu fosse stata solo una cosa casuale?
E se Atsumu avesse ricercato del contatto fisico, Kiyoomi sarebbe stato in grado di offrirglielo?Era risaputo quanto Kiyoomi detestasse il contatto fisico e quanto quest'ultimo lo disgustasse; se Atsumu lo avesse toccato, Kiyoomi ne sarebbe stato disgustato come per tutti gli altri?
Peggio ancora, una relazione comporta l'intimità emotiva; Kiyoomi sarebbe stato in grado di lasciar entrare Atsumu o lo avrebbe allontanato?
C'erano troppe domande nella mente di Kiyoomi, eppure c'era una certezza: non aveva mentito ai suoi genitori. Decise, quindi, che avrebbe atteso, avrebbe trovato le risposte che cercava e poi avrebbe stabilito come procedere.
Note dell'autrice:
Scusate gli aggiornamenti non così puntuali, ma mi sono bloccata per colpa di Hanamaki.
Comunque, grazie a chiunque legge e/o vota e/o commenta💜
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Will love blossom or is it not destined to?
FanfictionAU Se non si fossero mai incontrati nel modo canonico che noi abbiamo tutti adorato e andassero tutti nella stessa scuola, credete che il loro rapporto sarebbe diverso? Alla Futenma High School sono presenti molti dei personaggi di Haikyuu (sopratt...