Capitolo 45

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Tetsurō fu svegliato dal click continuo proveniente dall'altro occupante della sua stanza; la cosa non gli avrebbe dato fastidio in circostanze normali, soprattutto perché aveva scoperto che Kenma dormiva poco ogni notte, ma quel giorno gli diede fastidio perché era andato a dormire tardi la sera prima.

Tetsurō si rigirò nel letto un paio di volte prima di arrendersi e mettersi seduto. Guardò imbronciato verso Kenma.

«Scusa... Ti ho svegliato io?» domandò Kenma senza alzare lo sguardo dalla sua console.
«No...» A Tetsurō scappò uno sbadiglio.
«No? Allora ritiro le scuse.» Kenma guardò l'altro con un sopracciglio alzato.
«Okay, sì. Sei stato tu a svegliarmi.»
«Perché hai mentito allora?»
«Io... Non lo so.»
«Non devi mentire per non farmi sentire in colpa. So di essere rumoroso. Mi dispiace di averti svegliato.»
«Mm...»
«Ti va di andare a fare colazione?»

Tetsurō annuì alzandosi e prima che l'altro se ne accorgesse gli tolse la console dalle mani ed esclamò: «Per farti perdonare di avermi svegliato, oggi a colazione niente console!»
«Cosa?» Kenma esclamò sorpreso.
«Hai sentito. Questa rimane qui ed io e te andiamo a fare colazione.» Tetsurō poggiò la console sulla scrivania e fissò Kenma.

Kenma sbuffò ma si alzò e si avvicinò alla porta.
«Quindi? Andiamo?» domandò.
Tetsurō sorrise e lo seguì fino alla cucina.

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Rintarō si risvegliò nel caldo abbraccio di Osamu, con quest'ultimo che gli accarezzava dolcemente i capelli. Si crogiolò un altro po' in quel calore, ma poi decise di aprire gli occhi e la vista che gli si presentò davanti agli occhi lo fece sorridere teneramente.
Osamu era appoggiato al suo petto, gli occhi che si beavano del suo viso, la mano destra che era allungata per accarezzare i suoi capelli.
Quando Osamu si accorse che Rintarō fosse sveglio sorrise.

«Buongiorno, Rin,» sussurrò Osamu, continuando a coccolare Rintarō.
«Buongiorno 'Samu.» Rintarō sorrise, crogiolandosi in quel tocco gentile.

Rintarō lasciò un delicato bacio sulle labbra di Osamu e lo strinse a sé. Aveva passato la migliore notte della sua vita, abbracciato al ragazzo che amava, anche se in due si stava davvero scomodi su un letto singolo.

Osamu decise di approfondire il bacio e si aggrappò alle spalle di Rintarō. Osamu era felice di poter finalmente stare così vicino a Rintarō.

«Sai, credo che questa sera dovremo chiedere a Kuroo-san delle coperte matrimoniali e unire i letti, perché è davvero piccolo questo letto,» sbottò Rintarō, suscitando una risata in Osamu che annuì.

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Satori e Wakatoshi si presentarono in cucina relativamente presto. Kenjirō ed Eita stavano ancora finendo di preparare le crepes.

«Buongiorno SemiSemi. Buongiorno Shiraboo,» salutò Satori sorridendo.
«Buongiorno,» rispose Wakatoshi pacato.
«Buongiorno,» risposero in coro i due occupanti della cucina.

«Com'è andato il vostro appuntamento ieri sera?» domandò Eita mentre finiva di preparare il vassoio.
«Molto bene. Voi qui a casa? Com'è andata?» rispose Satori avvicinandosi alla macchinetta del caffè.
«Tutto tranquillo. Serata film,» Kenjirō rispose mentre finiva di cuocere le ultime crepes.
«Cosa avete visto?» domandò Wakatoshi sedendosi al bancone.
«Dracula Untold,» rispose Eita mentre Kenjirō faceva un verso disgustato.

«Chi l'ha scelto? Perché sicuramente non l'ha fatto il nostro caro Shiraboo.» Satori ridacchiò all'occhiataccia lanciatagli da Kenjirō.
«L'ha scelto Hanamaki,» rispose nuovamente Eita.
«Comprendo, e com-» Satori venne interrotto da Kenjirō: «Non osare chiedere. Non sono ancora abbastanza sveglio da potermi trattenere.»
«Okay, okay. Ho capito.» Satori fece il caffè per sé e Wakatoshi e si sedette accanto a quest'ultimo.

Will love blossom or is it not destined to?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora