Will love blossom or is it not destined to?

Capitolo 26

Semi e Shirabu uscirono dalla biblioteca sul calare della sera, la mente di Kenjirō era più rilassata ora che i dubbi rilevanti alcuni scrittori erano stati del tutto dissipati dalla semplice spiegazione di Eita.

I due non volevano salutarsi ma entrambi erano troppo orgogliosi per ammetterlo, tuttavia esistevano modi sottili per non fare capire le proprie vere intenzioni: uno di questi, quello che adottò Semi, era cominciare a parlare di cose banali mentre accompagnava l'altro a casa sua.
La conversazione verteva sugli hobby di entrambi, e Shirabu si sentiva talmente bene da limitare le sue risposte sarcastiche, il che sorprese Semi ma lo rese anche felice di poter vedere questo lato del più piccolo.

~~~~

Nel frattempo Matsukawa si trovava a casa di Iwaizumi, insieme a Kuroo ma si notava perfettamente che la sua mente stava vagando altrove.
Dopo la decima volta che veniva ripreso da Hajime, Issei si decise a mettere a parole i propri pensieri: «Sentite... Credo di provare qualcosa più dell'amicizia per Makki...»
«Te ne stai finalmente rendendo conto?» chiese Tetsurō non alzando lo sguardo dal libro di biologia sul quale stava studiando.
«In che senso?»
«Se ne sono resi conto tutti della tua cotta, a parte te e il diretto interessato,» rispose Iwaizumi.
«Cosa dovrei fare? Cioè, mi piacerebbe cominciare a uscirci insieme, non come amici. Vorrei potessimo diventare qualcosa di più,» sputò fuori Matsukawa giocando con la matita che aveva in mano.
«Le cose sono due, Mattsun. O gli dici cosa provi, o per il momento continui così fino a che non è lui a chiedertelo,» gli disse Kuroo alzando le spalle.
«Cosa?» chiesero gli altri due in coro.
«Dai, è ovvio che Makki ricambi. Non ditemi che non ve ne siete accorti.»
«Non ci avevo fatto caso,» rispose sinceramente Hajime.
«Di cosa state parlando?» domandò confuso Issei.
«Mattsun, sei cieco? Hanamaki si butterebbe in un burrone per farsi notare da te,» spiegò Tetsurō senza girarci troppo intorno.
«Sei pazzo.»
«E tu stai negando la realtà.»
«Makki non si butterebbe in un burrone per farsi notare da me.»
«No, hai ragione. Però farsi trovare sempre dove tu passi è un buon modo per ottenere la tua attenzione.»
«Di cosa stai parlando?»
«L'hai anche raccontato tu che sua sorella ha detto che non ha fatto altro che parlare di te!»
«Ma...»
«Mattsun, ora lasciando da parte il fatto che Kuroo tante volte è un coglione. Adesso ha ragione. Anche la sorella di Makki ti ha detto che non ha fatto altro che parlare di te e che quella mattina era in ansia perché il pomeriggio doveva incontrarti. E poi, dai, non è strano che tutti i giorni lo trovi davanti alle macchinette e non se ne va finché non parla con te?» s'intromise Iwaizumi nella conversazione.
«Quindi secondo voi dovrei parlargli?» domandò Matsukawa giocando nervosamente con la matita.
«Sì!» risposero in coro Hajime e Tetsurō praticamente urlando esasperati.

~~~~

A casa Bokuto, Kōtarō era stato rapito dalle sorelle, tornate in casa per una pausa dall'Università, ed ora si stava facendo rifare la tinta da loro. Le sorelle lo sommersero di informazioni, dandosi il cambio su chi raccontava cosa, ed alla fine gli chiesero se avesse novità da raccontare.

«Beh... C'è un ragazzo che mi piace...» disse Kōtarō cercando di rimanere sul vago.
«Chi è questo ragazzo?!» domandò entusiasta Hitomi, la più grande dei tre fratelli Bokuto.
«Devi raccontarci tutto!» esclamò invece Yumi, la mezzana dei tre.

Kōtarō sorrise, gli erano mancate le sue sorelle e solo in quel momento capiva quanto, quindi finì per raccontare come aveva visto Akaashi in mensa e i suoi occhi lo avessero attratto in un mondo dedicato solo a loro due, di come poi lo aveva incontrato a casa Miya quel pomeriggio e si fossero avvicinati perché il più piccolo lo aveva aiutato.
Come quella sera quel semplice sfiorarsi di dita gli avesse mandato dei brividi lungo tutta la schiena e lo avesse fatto perdere nuovamente in quei bellissimi occhi.
Di come il sabato dopo fosse più contento della prospettiva di stare con quel ragazzo piuttosto che stare con i suoi amici.
Come si fosse sentito completo quando le mani grandi di lui si erano incastrate perfettamente nelle sue mentre gli insegnava a pattinare.
Di come il suo sorriso fosse il più bello che avesse mai visto.
Di quanto lo abbia rattristato non vederlo a scuola martedì e di come sia andato a comprare degli onigiri solo per portarglieli.
Di come abbia deciso nello stesso istante in cui Keiji ha aperto la porta di casa di rimanere con lui tutto il giorno.
Di come si fosse sentito in pace in quelle poche ore passate svegli e di come si fosse sentito in pace addormentandosi al suo fianco.
Di come gli sia dispiaciuto doversene andare e di come gli mancasse vedere il ragazzo più piccolo a scuola.
Di come quel giorno a pranzo era riuscito a videochiamare Akaashi solo per farsi togliere il telefono da Hanamaki e come quello gli avesse dato fastidio.
E di come fosse felice che domani lo avrebbe finalmente rivisto.

Quando finì di parlare, vide Hitomi e Yumi scambiarsi uno sguardo non molto promettente poi la più grande disse: «Kōtarō, dovresti proprio presentarci questo ragazzo»
Yumi annuiva in accordo con la sorella ma Kōtarō aveva timore di ciò che quelle due stavano escogitando.

~~~~

Intanto a casa Shirabu, Kenjirō era appena uscito dalla doccia e stava controllando i meme mandati da Hanamaki sul gruppo quando gli arrivò un messaggio da Semi:

SexiestOne💅🏼= Hey, non so perché ti sto scrivendo e so che probabilmente ricevere un mio messaggio così tardi potrà anche infastidirti, ma volevo farti sapere che sono stato bene oggi con te. Ci vediamo domani.

Kenjirō provò una strana sensazione al petto e quindi chiamò l'unica persona di cui poteva fidarsi in queste situazioni: Akaashi.

«Pronto? Shira? È successo qualcosa?» gli chiese la voce di Keiji non appena questo rispose.
«No... Beh sì, sai no che oggi sono andato in biblioteca con Semi-san per studiare. Ecco, poco fa lui mi ha mandato un messaggio per dirmi che è stato bene con me oggi ed io non sto capendo cosa cazzo sto provando e mi fa male il petto... E non so cosa rispondere e- E ho paura di incasinare tutto perché non sono capace di esprimermi- E... Non so cosa fare 'Kaashi.»
«Okay, per prima cosa respira. Poi raccontami com'è andata.»
«Beh, tutto bene. Oltre che con letteratura mi ha dato una mano anche in inglese e matematica. Ho trovato rilassante sentirlo parlare. Come se...»
«Come se potessi essere sicuro di lasciar andare tutte le preoccupazioni e lo stress ed essere "indifeso" di fronte a lui?»
«Sì... E questo mi spaventa 'Kaashi. Non posso permettermelo...»
«Shira... No, Kenjirō, è normale sentirsi spaesati ma non è per forza un male. Te lo dissi già l'anno scorso la prima volta che ci siamo incontrati: finiscila di imbottigliare qualsiasi cosa e lascia che qualcuno riscaldi quel tuo cuore di pietra.»
«Mi pare che l'anno scorso ti mandai a fanculo per quella frase e ti risposi che non accetto prediche da chi praticamente è l'equivalente di un ghiacciaio.»

Entrambi i ragazzi scoppiarono a ridere ed una volta calmatisi Akaashi disse: «Hai ragione, ma sai che anch'io ho ragione. Sbaglio o oggi sei stato bene anche tu in sua compagnia?»
Dopo interminabili minuti di silenzio Shirabu rispose: « ... Sì, sono stato tremendamente bene in sua compagnia.»

Note dell'autrice 💙=
Okay, scusate l'enorme assenza ma la mia vita privata si è incasinata tutta insieme e sto ancora cercando di mettere in ordine. Comunque, ecco a voi questa schifezza✌🏻
Alcuni personaggi si stanno finalmente avvicinando a capire che potrebbero provare dei sentimenti, anche se un personaggio in particolare non è propriamente contento.
E sì, Shirabu si fida solo di Akaashi, e ripensandoci adesso ha senso che un piccolo INTJ sia vulnerabile di fronte ad un altro piccolo INTJ✌🏻
Grazie a chiunque leggerà e se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti💖