Capitolo 22

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(Canzone consigliata: I Found - Amber Run.)

Isabelle.

Le luci lussuriose del Dragon rendevano quella scena ancora più scioccante.

Il modo in cui le sfiorava la curva del collo, in cui le regalava dei sorrisi che lasciavano intendere qualcosa di più.

Il modo in cui le sussurrava all'orecchio.

Tutto, mi fece veramente fumare di rabbia.

La rabbia era sempre stata un'amica fedele nella mia esistenza, mai una volta mi aveva abbandonata e riusciva a tenermi in piedi.

Mi cibavo di rabbia.

Anche quando da adolescente mi ero sentita come se fossi un guscio vuoto, quell'emozione feroce era sempre stata dietro l'angolo. Pronta a fare capolino anche in situazioni che non necessitavano sul serio quel tipo di confusione. 

Ed era meglio così, visto che se avessi provato un minimo di dolore probabilmente sarei crollata su me stessa sul marmo italiano del locale.

«Isy...» Ashley mi prese il mento per tornare a guardarla. «Che cos'hai?»

La sentivo a malapena per colpa del volume altissimo della musica, ma riuscii a capirla.

Negai col capo. «Torno subito.»

Non mi fermai a pensare che fosse una cattiva idea.

Non mi fermai a pensare che era meglio che me ne andassi senza dire niente.

Non mi fermai e basta.

Le persone continuavano la loro serata in massima tranquillità e divertimento, mentre io sentivo di essere sull'orlo di un crollo nervoso.

Strinsi le mani a pugno mentre mi dirigevo verso di lui per mascherare il fatto che mi tremavano.

Quando gli fui vicino, gli misi una mano sulla spalla per farlo girare verso di me.

Il suo sguardo color cioccolato incontrò il mio e notai che non c'era nemmeno un minimo di stupore in quelle iridi. Né rimorso.

Come se sapeva esattamente che io quella sera fossi lì e che voleva a tutti i costi che io vedessi quello scempio.

Mi presi un secondo.

Un attimo di un respiro per ovattare i rumori circostanti e godermi quel viso che nei momenti di crollo di quei giorni, era stato il mio unico appiglio.

Il mio unico amico.

Ma la sensazione di tradimento si fece strada nel mio stomaco aggrovigliandolo su sé stesso.

Accennai un sorriso guardando Aaron in viso, poi gli mollai uno schiaffo.

Uno schiaffo che molto probabilmente non si aspettava visto che girò la testa da un lato.

Il modo in cui contraeva la mascella guardando il vuoto mi fece capire che non era molto contento di quella situazione.

Be', se ne sarebbe dovuto fare una ragione.

Come me, d'altronde.

Girai lo sguardo verso la ragazza che mi guardava sconvolta con le mani sulla bocca. «Oh, tranquilla.» Feci un gesto noncurante con la mano. «Puoi godertelo comunque stasera, ma non credere alle sue moine o ai suoi complimenti... Lo fa solo per svuotarsi.» Le feci l'occhiolino.

Guardai di nuovo Aaron solo per un secondo.

Solo per un altro respiro. Un respiro che riuscì a donarmi ancora una volta le note virile del suo profumo e del suo viso. 

Mind (Soul spin-off)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora