(Canzone consigliata: Don't Mess With My Mind - EMO.)
Aaron.
Isabelle dormiva.
Le lenzuola le erano scese sull'addome mettendo in mostra il suo seno. Le labbra erano schiuse in un sospiro e aveva ancora le guance arrossate.
Il chiarore della luna mischiato alle prime luci dell'alba la facevano sembrare un sogno ai miei occhi, con quelle ciglia che le sfioravano gli zigomi e con le palpebre che si muovevano con piccoli scatti.
Era di una bellezza assurda, cazzo.
E mentre ero appoggiato alla finestra mi godevo quell'immagine per bene.
Come quella serenità mentre dormiva la facesse sembrare una bambina.
Mi scappò anche un sorriso quando sentii dei piccoli mugolii.
Ma, la verità era che che non sapevo quello che stavo facendo.
In tutti i sensi.
Avevo sempre considerato la monogamia come qualcosa di troppo grande per me e avevo sempre pensato che l'amore che vedevo negli occhi dei miei genitori, in realtà non esistesse.
Però quel suo modo di guardarmi quando pensava che non me ne accorgevo, quel suo modo di essere sensuale in qualsiasi suo movimento.
Quel suo modo di atteggiare le labbra in una smorfia quando c'era qualcosa che la infastidiva, oppure quel suo modo di gemere il mio nome.
Quel suo modo di essere sé stessa era qualcosa che mi mandava in confusione, per il semplice motivo che non sapevo nemmeno io cosa pensare.
Come pensare.
Mi creava un tale casino in testa che mi sentivo quasi a disagio nella mia stessa pelle.
Ma, cazzo, adoravo quando i suoi occhi si illuminavano di una luce perversa quando mi guardava.
Come se lei fosse dipendente dal mio corpo, tanto quanto lo ero io dal suo.
Mi stropicciai la faccia per ricompormi prima di infilarmi al volo i jeans e scendere in cucina.
Il cottage era silenzioso, forse anche Nives e Nathan stavano dormendo. Il che avrebbe avuto un senso visto che mancava veramente poco al sorgere del sole.
Ma quando arrivai in cucina, notai un piccolo bagliore di una lampada accesa.
«Oh, santo cielo Aaron!», sbottò Nives guardandomi. «Almeno allacciati i pantaloni, cazzo.»
Guardandomi mi resi conto che fossi praticamente nudo, tranne per quei jeans che oltretutto erano anche aperti.
Nathan mi avrebbe tagliato le palle.
Sorrisi incerto mentre mi sistemavo. «Scusami, non pensavo ci fosse qualcuno sveglio.»
Nives aveva i capelli legati in una coda di cavallo e gli occhi gonfi dal sonno, ma la luce nei suoi occhi mi fece capire che era comunque abbastanza sveglia mentre sorseggiava il suo cappuccino in un pigiama scuro.
Mi sedetti anch'io su una sgabello accanto a lei e le presi il mento per guardarla meglio in viso. «Che succede, Niv?»
I suoi occhi gonfi cerchiati viola mi guardarono con un affetto quasi fraterno. «Niente.» Accennò un sorriso. «Cosa ci fai sveglio così presto?», chiese mentre si liberava dalla mia stretta e continuò a sorseggiare la sua bevanda.
«Non me la bevo, Nives.» La fulminai con lo sguardo. «Nathan ti sta creando problemi?»
Lei sbuffò in una risatina. «Ti assicuro che non è mai stato più tranquillo di come lo è adesso.»
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Mind (Soul spin-off)
Roman d'amour(SOUL SPINOFF) (SI CONSIGLIA LA LETTURA DI "SOUL" PRIMA DI LEGGERE LO SPIN-OFF) CONTIENE CONTENUTI ESPLICITI E NON ADATTI AI SOGGETTI MINORENNI. Isabelle. Una ragazza amante delle fotografia e dei libri, ma con un piccolo segreto. Aaron. Un raga...