Capitolo 34

6.1K 424 286
                                    

(Canzone consigliata: Don't Blame Me - Taylor Swift).

Isabelle.

Quella sera avevo deciso di tornare al Dragon, prima che chiudesse per la stagione estiva.

Lo avevo deciso mentre ero al telefono con Nives e ci eravamo accordato di andare insieme con la sua macchina.

Ero elettrizzata, un bel po' di musica e alcool era quello che ci voleva per la mia testa in confusione. E non ero in confusione nel senso negativo del termine, sapevo di voler stare con Aaron.

Ma erano passati un paio di giorni da quella nostra gita e avevo anche la mente in subbuglio.

Quindi, probabilmente, dovevo un attimo capire i miei sentimenti nei suoi confronti. Perché tutto quel batticuore anche solo se lo pensavo non poteva definirsi solo attrazione.

Avevo bisogno di una serata con la mia migliore amica, urgentemente.

Così, dopo aver fatto la doccia ed essermi truccata come meglio potevo, indossai un vestito viola che aveva un corpetto incorporato. Praticamente avevo le sette strizzate al massimo e sembrava anche che avessi qualche taglia di coppa in più.

Non era nemmeno molto corto, ma essendo attillato avevo il sedere bello in mostra. Non mi ero mai vergognata delle mie forme o sentita a disagio nell'indossare qualcosa di un po' più succinto. Prepararmi, sentirmi bella, aveva sempre donato una sorta di tregua alla mia testa. 

Quindi, dopo un'ultima sbirciata allo specchio, uscii per andare con Nives alla macchina.

Lei ormai al Dragon era di casa, visto che passava la maggior parte del suo tempo lì con Nathan, ma non si era comunque risparmiata.

Indossava un vestito meraviglioso di seta nera e quasi mi cadde la mascella a terra quando vidi la sua schiena oscenamente scoperta.

«Hai intenzione di far prendere un infarto a Nathan, Niv?» Ridacchiai baciandole una guancia per salutarla. «Perché se il tuo scopo è quello, sono sicura che passeremo una serata bella impegnativa.»

Lei sbuffò ridendo. «Mi piace sedurlo.» Mi fece l'occhiolino e mi prese sottobraccio per andare verso la sua macchina. «La tua dolce metà sicuramente apprezzerà il tuo vestito», ammiccò quando entrammo nell'auto.

Ridacchiai per nascondere il mio rossore sulle guance, ma a Nives non sfuggiva mai nulla cavolo.

Era stata tutto il tempo del tragitto a prendermi in giro perché ero arrossita solo a una sua battuta, nonostante sapesse che non passavamo il tempo a giocare a carte io e Aaron.

Non era colpa mia se quel giocatore di football mi aveva completamente incastrata.

E nel vero senso della parola.

Non ero attratta da lui solo perché era bellissimo, ma anche perché aveva una mente che riusciva a calmare la mia.

E potevo godermi un po' di pace quando c'era lui a proteggermi.

Quindi, mentre lei mi prendeva in giro, io ridevo e le davo anche ragione.

Scendemmo dall'auto e Nives lasciò le chiavi della macchina a un ragazzo che si occupava della sicurezza. A quanto avevo potuto capire si chiamava Noah, o qualcosa del genere.

Ormai era risaputo che la mia migliore amica fosse di casa lì, e me ne accorsi anche quando entrammo che tutti la salutavano con enorme rispetto.

Sicuramente perché avevano timore di fare un passo falso.

Le note di Slow Down di Mavericks Sabre & Slow Motion, ci accarezzarono le orecchie mentre andavamo verso il bancone per salutare Ashley.

Che, non con mia tanta sorpresa, trovammo avvinghiata al suo "collega".

Mind (Soul spin-off)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora