-Capitolo 28-

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T/N's pov

Io e Levi restammo in silenzio, erano davvero arrivati...

<<Tch!>> disse Levi infastidito per poi andarsene nella foresta.

<<Levi aspetta!>> esclamai tendendogli guardando mentre si allontanava, e sbuffai.

<<Zeke, ti prego, dì ai soccorsi di aspettare, convincerò Levi>> dissi al biondo, e lui annuì.

Corsi nella sua direzione, e rimasi stupita di vedere che non era andato molto lontano.

Era seduto con la schiena appoggiata a un albero, e mi sedetti vicino a lui.

<<Mi spieghi perché non vuoi andare via dall'isola? Zeke ha detto che ci ospiterà>> dissi.

<<Sì, ma perché andarcene? Viviamo bene qui da cinque anni, perché cambiare?>> chiese.

<<Perché magari potrebbe essere più bello. Insomma, pensaci, potremmo avere i vestiti che vogliamo, potremmo viaggiare in altri posti e->> iniziai.

<<Va bene>> rispose schietto.

<<So che questo significa molto per te, e in effetti te lo devo. Mi sono comportato come un idiota a insistere>> disse lui.

<<Anche io, mi dispiace>> risposi.

Lui mi abbracciò, e io ricambiai l'abbraccio.

Andammo di corsa al punto di prima, erano passati forse venti minuti, ma Zeke non c'era.

Guardammo in lontananza, e c'era una nave che si allontanava.

No...

Notai che Zeke ci stava salutando con la mano, come per prenderci in giro, e  poi smise di guardarci e si allontanò.

<<Brutto bastardo!>> urlò Levi.

<<T/N, io->> disse lui guardandomi, ma si interruppe subito non sapendo cosa dire.

<<Lui ci ha mentito tutto questo tempo...? Ci ha promesso di salvarci da qui, e ora se ne va?>> chiesi.

<<Giuro che troveremo un altro metodo>> mi disse.

Subito mi spostai e presi il necessario per accendere il fuoco, in modo che lo notassero e tornassero indietro.

Mi tremavano le mani e avevo le lacrime agli occhi dal nervosismo, come si è permesso quel pezzo di merda?!

La nave però presto, era troppo lontana e non riuscimmo a fare un bel niente.

Levi si mise vicino a me, e mi abbracciò di nuovo.

<<Se tu non fossi scappato come un idiota non sarebbe successo!>> esclamai mettendogli le mani sul petto cercando di respingerlo.

<<Lo so>> disse senza lasciarmi andare, mentre le lacrime mi scorrevano lungo le guance.

<<Avevamo una possibilità e ora non più, ti rendi conto?! Probabilmente neanche ti dispiace!>> continuai.

<<Scapperemo con le nostre forze>> mi disse determinato, e io restai a bocca aperta.

<<Ma... Come?! Non sappiamo costruire una nave, e poi con una barchetta di legno non si naviga per l'oceano senza meta>>  gli dissi.

<<Ci proveremo! Con il legno e le corde che tengono insieme la casa costruiremo la barca>> affermó.

<<Ma se andasse male?>> chiesi

<<Abbiamo qualcosa da perdere?>> domandò.

<<La vita>> risposi e lui sospirò.

<<Adesso meglio riposarsi. Domani mattina inizieremo ok?>> chiese e io annuii.

Tornammo alla casa, e ci sdraiammo sulle coperte, ero stanca.

Avevo dormito poco e niente, dopo tutte quelle discussioni con Levi, e adesso Zeke che ci abbandona...

<<Levi... Scusa per il bacio>> dissi di punto in bianco.

Lui si mise sopra di me e mi diede un bacio a stampo.

<<So che non l'hai baciato tu. Ero solo  nervoso, non avrei dovuto fare così>> disse e io gli misi le mani sulle guance.

Gli diedi un altro bacio a fior di labbra, e poi lui mi diede un bacio sulla fronte.

<<Torneremo, te lo prometto. Chissà le persone quanto saranno stupite a sapere che siamo rimasti su un'isola deserta per cinque anni>> affermò.

<<E se andasse male? Oltre gli scogli sai che ci sono delle onde enormi>> gli ricordai.

<<Dobbiamo solo fare in modo che sia resistente, almeno questo, ma ora non pensarci, riposati>> disse togliendosi da sopra di me.

Io appoggiai la testa al suo petto, mentre mi accarezzava dolcemente i capelli.

<<Ti amo>> affermai.

<<Anche io ti amo>> rispose.

<<Peró... Posso sapere cosa vi stavate dicendo tu e Zeke?>> chiese e io sorrisi, allora gli importa ancora.

<<Mi ha detto che avrei dovuto lasciarti calmare per un giorno. E che lui ci sarebbe stato all'arrivo dei soccorsi, e che ci avrebbe ospitato da lui>> affermai.

<<Mhm, appunto ho visto quanto è onesto>> rispose lui.

<<Però possiamo farcela anche senza il suo aiuto>> dissi coprendoci.

<<Ovvio, quel bastardo avrà quello che si merita>> affermó mettendosi su un fianco.

<<Ma quindi quando torneremo cosa faremo?>> chiesi, ero tranquilla sapendo che Zeke ci avrebbe ospitato, ma date le circostanze...

<<Tu non hai dei parenti che sai come raggiungere? >> mi domandò, e ci restai a pensare qualche istante.

<<Ne ho di parenti, ma non so i loro nomi, o dove abitano, quindi penso proprio di no>> risposi sospirando.

<<Immagino che neanche tu hai qualcuno da cercare>> dissi, e lui ci restò a pensare.

<<Isabel e Furlan>> mi disse schietto.

<<Isabel Magnolia e Furlan Church. Riusciremo a trovarli, una volta che la notizia del nostro ritorno sarà resa pubblica>>

Angolo atroce

ZEKE SEMBRAVA ESSERE DIVENTATO UN BUON AMICO A TUTTI GLI EFFETTI, MA A QUANTO PARE NO. MANNAGGIA.

COMUNQUE MANCA POCO ALLA FINE DELLA STORIA, MA LA PROSSIMA SECONDO ME SARÀ PIÙ BELLA.

L'isola ❤︎Levi x reader❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora