-Capitolo 26-

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T/N's pov

Mi allontanai da Levi, è a dir poco incredibile quando fa così, pensa sempre di avere ragione.

<<Andata male eh?>> chiese Zeke sarcastico.

<<Zitto>> risposi sbuffando.

Non parlammo per tutto il giorno io e Levi, e di notte mi diede le spalle, e io feci lo stesso con lui.

<<Levi... Mi dici che cos'hai?>> chiesi, Zeke era andato a fare una passeggiata fuori.

<<sonno>> rispose schietto.

<<Ma sei arrabbiato perché ho abbracciato Zeke?>> domandai guardandolo con la coda dell'occhio.

<<Non mi interessa dell'abbraccio con Zeke, so che siete a malapena amici>> rispose, e allora cos'è?

<<È per quella cosa di lasciare l'isola?>> continuai con le domande, e lui restò in silenzio.

<<Senti... Possiamo parlarne. Se vuoi resto qui, tanto ormai ci ho fatto l'abitudine>> dissi.

<<No, non voglio che resti qui. Tu devi andartene>> rispose sospirando.

<<Beh, e vieni anche tu con me no? Scusami ma perché fai tutte queste storie?>>

<<Non ci voglio tornare ok?! Non mi piace la città, non mi piace parlare con altre persone, non mi piace la confusione e il disordine della città, non mi piace nulla, mi farebbe schifo!>> esclamò acido.

<<Ma possiamo affrontare la situazione insieme!>> risposi a tono.

<<No, non voglio!>> disse.

<<Allora resto qui nell'isola con te!>> gli urlai.

<<Non potrei mai farlo, io ci tengo a te>> rispose.

<<E se ci tieni a me perché continui a discutere?!>> esclamai.

<<Perché meriti di meglio invece che questa stupida isola!>> urlò a un tratto, e io restai senza parole.

<<Ma che stai dicendo?>> chiesi.

<<T/N, io sapevo che quell'aereo non sarebbe arrivato in Nuova Zelanda!>> urlò e io rimasi senza parole.

<<Cosa... Che vuoi dire?>> domandai.

<<Sapevo che sarebbe andato a fuoco. Mentre scappavo e mi stava inseguendo la donna che badava a me, sono andato in dei vicoli abbandonati. Lì avevo sentito che ci sarebbe stato un attentato terroristico a quell'aereo>> rispose.

Levi's pov (cinque anni prima)

Cominciai a correre più che potevo, mentre la mia istruttrice mi correva dietro, mi aveva visto fuggire, cazzo.

Preso notai una scorciatoia, e entrai in uno di quei vicoli in cui non vorresti trovarti di notte da solo.

Presto notai di averla seminata, e tirai un respiro di sollievo, menomale, ero salvo.

<<Ma sì, quel volo per la Nuova Zelanda che parte domani alle otto di mattina>> disse un uomo.

Io subito mi nascosi sotto una macchina, oh no.

<<È stato organizzato un attentato terroristico>> concluse.

Un... Attentato?

Quando se ne andarono, decisi di dirigermi verso l'aeroporto, conoscevo bene la città.

Era tipo un'ora e mezza a piedi, ma non importava.

Arrivai, io ormai non posso andare da nessuna parte, ho perso tutto, e voglio solamente andarmene da questo schifo di posto.

Quindi semplicemente andrò sull'aereo, e morirò lì quando l'attentato farà il suo effetto, sempre se quell'uomo aveva ragione.

Spero che non stesse scherzando, perché io cosa dovrei andarci a fare in Nuova Zelanda?

Mentre l'assistente di volo era distratta, iniziai a correre superando la fila, e mi sedetti in un posto a caso, sperando non fosse occupato.

Non avrei avvertito nessuno di quello che stava per succedere.

Perché se lo dicessi, mi prenderebbero per pazzo e poi mi riporterebbero all'orfanotrofio.

È triste buttare all'aria tutto solo per decidere di morire, ma ormai vivere o morire è la stessa cosa. Sono entrambe scelte orrende.

Presto l'aereo decollò, e mi sudavano le mani.

Sapere che presto, tutti quei volti sorridenti sarebbero state persone morte, mi metteva un'ansia incredibile.

Mi dispiace di non aver detto nulla, forse lo avrebbero evitato e quelle persone avrebbero avuto una chance di sopravvivere.

Presto successe.

Un'ala si staccó, allora quell'uomo aveva ragione.

Ci fu un incendio, e le persone urlavano nel panico, mentre io guardavo il fuoco.

Strinsi i pugni, ero terrorizzato, ma cos'avevo fatto?

Perché ero salito su quell'aereo.

Notai un paracadute, e subito lo presi e me lo misi.

No, non voglio morire ora.

Mi buttai dall'aereo, e poi decisi di aprirlo.

C'era anche una ragazzina, che però stava piangendo ed era disperata, io ero soltanto senza parole.

Presto però ci fu l'esplosione dell'aereo, e vidi solamente buio dopo pochi istanti.

T/N's pov

<<È una presa in giro...? Questa è la storia più idiota che io abbia mai sentito! >> esclamai.

<<Insomma, non ero molto sicuro che quell'uomo dicesse la verità, ma sono salito comunque. Volevo morire in quel momento>> continuò.

Lui, era uno tra i responsabili dell'attentato, anche se indirettamente.

<<Mi dispiace io->> inizió ma lo interruppi.

Gli diedi uno schiaffo in pieno volto, facendo arrossare quella parte.

<<Sei un egoista! Se tu avessi detto qualcosa ora sarei a casa con mia madre, e starei bene!>> esclamai piangendo prendendolo per il colletto.

<<A cosa cazzo pensavi?! Tu sei salito su un aereo sapendo che sarebbe andato in pezzi, e poi non solo hai pagato le conseguenze, ma sei pure sopravvissuto! Codardo! >> gli urlai stringendo il colletto.

<<Mi dispiace, e quando ci siamo visti per la prima volta e ti ho detto che non ricordavo nulla, ti ho mentito>> disse.

<<stai zitto! Non solo sei la ragione di tutti i miei problemi, ma non mi dici niente per cinque anni, e poi in questi due giorni ti vengono i sensi di colpa?!>> esclamai.

<<Sai che ti dico?! Sei ridicolo Levi!>>

Angolo atroce

Ammazza oh, Levi tecnicamente ha ucciso un botto di persone senza dire dell'attentato.

COMUNQUE VOI VE LO ASPETTAVATE? PERDONERETE LEVI?

E T/N LO PERDONERÀ?

L'isola ❤︎Levi x reader❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora