I giorni successivi erano stati tranquilli e sereni: ci avevano raggiunto anche Adriana e Lorenzo e avevamo vissuto quei momenti in famiglia che, da quando ero a Torino, mi mancavano. Anche se mi pesava la distanza dalla mia famiglia di origine, l'atmosfera che si era creata con l'arrivo dei Chiesa mi aveva restituito la gioia di apprezzare le piccole gioie del quotidiano.
I genitori di Fede avevano evitato qualsiasi commento relativo a quella mattina, per lo meno davanti a me. Ero certa che avessero parlato tra loro, soprattutto dopo l'arrivo di quel pettegolo di Lorenzo, ma ero loro grata per la delicatezza mostrata nei miei confronti.
Pensavo di aver evitato commenti e frecciatine, considerato che in serata sarebbero tornati tutti a Firenze, ma non avevo fatto i conti con Adriana, che con lo scusa di fare shopping si era ritagliata un pomeriggio tra ragazze.
"Non penserai di fare il gioco del silenzio con me vero? Già Federico non vuole dirmi nulla, mamma mi ha raccontato solo ciò che ha visto, quindi adesso sta a te. Voglio sapere tutto."
Era impossibile resistere a quella donna testarda e le raccontai, senza entrare nei dettagli, la notte incriminata.
La ragazza sorrise maliziosa: sapevo che lei e il fratello non avevano segreti e si raccontavano tutto, quindi rimasi sorpresa di scoprire che stavolta Federico aveva davvero tenuto la bocca chiusa.
"Ce ne avete messo di tempo eh" commentò poi.
Sorrisi interrogativa, non sapendo bene a cosa si riferisse.
"Dai non fare quella faccia, lo sanno anche i muri che non avete mai smesso di amarvi. Mio fratello era solo troppo scottato per ammetterlo, e tu troppo presa dal nuovo ruolo di mamma per capire che che dovevi darti la possibilità di vivere certe sensazioni. Sai, questa estate gli ho presentato una mia amica, e quando mia mamma ti ha incontrata lui stava finalmente iniziando a lasciarsi andare, quindi non ero entusiasta del tuo ritorno. Pensavo che rivederti gli avrebbe fatto male, ma mi ero sbagliata: volevo che la vostra storia diventasse una parentesi, così che mio fratello potesse finalmente riprendere la sua vita. Ma quando è tornato da quel bar, dopo averti rivisto e aver saputo di Vittoria, mi è bastato guardarlo in faccia per rendermi conto di tutto. La vera parentesi erano quei mesi senza di te e gli innumerevoli tentativi di dimenticarti."
Mi stupii alle parole di Adriana e sorprendentemente mi ritrovai ad essere gelosa di quella ragazza, che aveva vissuto con Federico dei momenti che io non avrei mai potuto recuperare. Lei sembrò leggermi nel pensiero perché aggiunse: "l'ha mollata dopo aver ricevuto il tuo messaggio, ancora prima di vederti, quindi non hai proprio motivo di ingelosirti."
"Sei per caso una strega o sono io che sono diventata prevedibile?"
Il pomeriggio passò così, tra risate e rivelazioni. Tornammo a casa e passammo gli ultimi momenti tutti insieme: quegli ultimi giorni mi avevano regalato serenità, affetto, abbracci, passeggiate e lunghe chiacchierate.
Mi avevano però tolto la possibilità di confrontarmi con Federico: da quella notte, non eravamo più stati soli. I suoi gesti, tuttavia, rivelavano il desiderio di mantenere il tipo di legame che avevamo costruito in poche ore: trovava sempre il modo di lasciarmi un bacio, una carezza, uno sguardo. Non ci eravamo parlati, ma ogni sua attenzione mi diceva molto più delle parole.
Mentre salutavo la famiglia Chiesa, realizzai che nel giro di pochi minuti mi sarei trovata faccia a faccia con Federico.
Subito dopo aver chiuso la porta mi lui si avvicinò a me: sembrava intenzionato a dirmi qualcosa, ma glielo impedii, incollando finalmente le mie labbra alle sue. Lo sentii sorridere di quel gesto, ma assecondò il mio desiderio stringendomi a sé.
Ci sono gesti che valgono molto più delle parole, e noi quella sera conversammo a modo nostro.
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VITTORIA - Federico Chiesa
FanfictionUno scherzo del destino farà conoscere Silvia, studentessa dalla vita tranquilla, e Federico, calciatore. Dopo una relazione travolgente, le cose si complicano e la ragazza decide di partire per lasciarsi il passato alle spalle. Certe cose però sono...