Capitolo 69

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Yuri pov
Avevo appena concluso l'esame orale di coreano, Kim Taehyung e il suo sguardo serio e imperscrutabile non mi fecero vacillare nemmeno per un instante, nemmeno quando come ultima domanda mi porse uno di quei quesiti che era solito porgere agli studenti per vedere se si meritavano il massimo dei voti.

<< Quando, verso la fine, ti farà qualche domanda la cui risposta ti sembrerà impossibile, vuol dire che ha già in mente il voto finale ma vuole verificare che se tu davvero te lo meriti>>  furono le parole che mi disse durante uno dei pomeriggi passati in compagnia mentre mi aiutava a studiare per questo esame. E aveva ragione.

Quando arrivò il momento di iniziare i giochi ci venne chiesto se qualcuno preferisse offrirsi così da rompere il ghiaccio e io senza troppi problemi alzai la mano, mi sentivo pronto Yua mi aveva preparato benissimo e quando mi lasciò un foglio con scritte le domande più frequenti che erano solito fare, mischiate a quelle più rare ma che era comunque necessario rispondere, la ringraziai con tutto il cuore perché risultarono essere davvero utili specialmente durante il ripasso.

Per questo motivo non mi sentivo nervoso, ero sempre stato un ragazzo sicuro di me che non mi facevo prendere dall'ansia pre - esame come la stra grande maggioranza degli studenti; sapevo di sapere e niente e nessuno mi avrebbe mai messo in difficoltà.

Feci l'esame e non appena mi venne comunicato il voto, un bel trenta, corsi fuori dall'aula il più velocemente che potevo; dovevo andare da Yua, dovevo aspettarla fuori dalla sua aula e quando avrebbe concluso anche lei il suo esame, l'avrei abbracciata forte ringraziandola infinitamente per la pazienza avuta nei miei confronti e per l'aiuto che mi diede concendendo il suo tempo preziosissimo a me. Infondo, se avevo preso il massimo dei voti era in buonissima parte merito suo.

Imboccai il corridoio che mi avrebbe portato di fronte all'aula di cinese dove si stavano svolgendo gli esami, ma proprio quando avevo quasi raggiunto l'aula delle voci non così tanto lontane attirarono la mia attenzione. Svoltai l'angolo che dava sull'ingresso dell'edificio e riconobbi immediatamente lo stesso ragazzo che aveva importunato il mio cuoricino due mesi fa, egli era in compagnia di altri ragazzi tra i quali riconobbi i due nuovi arrivati, Lisa e Bam qualcosa se non erro. Se la ridevano mentre parlavano di come si erano fatti tutti una ragazza nei bagni dell'università commentando anche che fu una delle migliori esperienze della loro vita e che avrebbero tanto voluto rifarlo una seconda e magari anche terza volta, il tutto mentre sorseggiavano si sorseggiavano qualche bevanda calda comprata alle macchinette automatiche.

Non so perché ma qualcosa dentro di me mi stava dicendo di non andare in direzione dell'aula di cinese, ma di salire al secondo piano. Sentendomi colpito da un senso di angoscia e inquietudine mi affrettai a raggiungere la rampa di scale che mi avrebbe portato al piano sovrastante, nel mentre la mia mente continuava a ripetere le parole dette da quegli individui; chissà perché al pensieto di quel racconto la prima persona che mi venne in mente fu proprio il mio cuoricino. Yua.

Iniziai ad avere davvero paura, gli ultimi gradini li feci due a due arrivando in cima alle scale, individuali i servizi igienici e appena arrivai in prossimità del bagno degli uomini scorsi, coricata su quel sudicio pavimento, una figura femminile; mi avvicinai ulteriormente provando a scorgerne i lineamenti che a me parevano noti, troppo noti.

Mi sentì cedere le gambe quando capì che ella era proprio Yua, senza pensarci mi lasciai cadere al suolo in parte a lei, provai a chiamarla ma sembrava non sentirmi nonostante avesse gli occhi aperti, le chiesi che cosa le fosse successo, chi fosse stato ma nessuna risposta venne preferita dalle sue labbra.

Mi soffermai a guardarla: il viso era tumefatto, pieno di lividi, del sangue secco le usciva da una delle narici macchiandole un lato del viso, il labbro inferiore era spaccato, sulla guancia destra si potevano distinguere chiaramente i segni semicircolari di un tirapugni. Gli stessi segni erano visibili anche sulla schiena e sul costato, su quest'ultimo si poteva vedere chiaramente un segno più piccolo a forma di quadrilatero: un tacco, uno di quelli sottili e spacca caviglie.

•Insegnami ad amarmi• |K.TH|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora