Capitolo 81

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Taehyung pov

Divertimento, gioia, spensieratezza.

Erano gli aggettivi più adatti per descrivere lo stato d'animo di Yua in quella prima settimana passata nel mio paese natale.

Il giorno seguente al nostro arrivo nella grande capitale mi svegliai molto presto, più o meno attorno alle sette, con l'intento di prepararle un'abbondante colazione in vista per la giornata movimentata che avevo intenzione di farle fare e che le avrei portato a letto, come una principessa. La mia principessa. Continuavo a ripetermi che fosse davvero un peccato svegliarla, osservarla mentre dormiva sul fianco sinistro con la gamba destra piegata in avanti, il sedere che sporgeva all'infuori, le braccia avvolte attorno al mio cuscino, il viso affossato in esso e la bocca leggermente aperta dalla quale si poteva sentire il suo respiro leggero con solo una canottiera a ricoprirle il corpo e un lenzuolo intrecciato tra i suoi arti inferiori; a causa dell'alta temperatura estiva ed essendo lei un tipo molto caloroso, il caldo era il suo peggiore nemico perciò ultimamente aveva iniziato non solo a dormire, ma anche gironzolare per casa mezza nuda e solo Dio può sapere che tentazione irresistibile era quella di prenderla per un polso, interrompendo qualsiasi tipo di attività stesse facendo, placcarla contro una parete, avvolgerle i fianchi, scendere su quel suo bel culo sodo, stringerlo tra le mie mani, insinuare una gamba tra le sue divaricandogliele, appiccicare i nostri petti, respirare contro il suo viso, toccare la punta del suo naso con il mio e unire le mie labbra alle sue lasciandoci trasportare dove i nostri cuori i nostri corpi volevano; su un letto, sul divano, sulla poltrona, sul pavimento, sull'isola della cucina qualunque zona della casa era ottima per consumare il nostro amore. Altrettante volte mi capitava di essere sorpreso da lei a osservarle il fondoschiena che, per colpa di quelle mutande alla brasiliana delle quali possedeva una collezione infinita tutte dello stesso colore, era più scoperto che coperto e non mancavano le occasioni in cui mi ritrovavo imbambolato ad osservarle il seno libero dal reggiseno in quanto, visto che stavamo a casa mia ed eravamo solo noi due, poteva anche evitarlo di indossare e stare più comoda. Tutto questo indossando canottiere bianche dal tessuto talmente leggero che, quando capitava si sbrodolasse mentre beveva oppure mentre lavava i piatti veniva colpita da qualche schizzo d'acqua, il suddetto indumento diveniva più trasparente del vetro e questo era davvero difficile per il sottoscritto da tollerare; vedere una delle parti del suo corpo che più mi facevano impazzire molto più spesso e facilmente del solito era quasi come mettermi sotto un'auto tortura, i suoi capezzoli si irrigidivano molto più spesso e quando si coricava sul divano con una gamba sopra la spalliera e una distesa per il lungo, occhi chiusi e cuffie nelle orecchie mentre io me ne stavo fuori sul balcone a fumarmi una sigaretta, i suoi seni tendevano a ciondolare di lato e io non potevo evitare di puntare i miei occhi in quel punto esatto al lato del suo busto, così come il mio amichetto non poteva evitare di contrarsi passando gradualmente dal dormiveglia al totale risveglio.

In una di queste occasioni provai a raggiungerla sul sofà, distendermi tra le sue gambe, abbracciarle i fianchi e poggiare la guancia sullo sterno e lei me lo faceva fare senza problemi, ormai anche ad occhi chiusi riusciva a percepire la mia presenza, lei diceva che era il mio profumo io invece ritenevo che eravamo così uniti e complici che le bastava un soffio di vento, una portafinestra che veniva aperta, un cuscino che veniva spostato per farle capire quanto io fossi in prossimità. Riuscivo a sentire il suo cuore prendere un battito e poi aumentare leggermente il tempo, il suo petto alzarsi ed abbassarsi ancora più lentamente, come fosse appesantito, tutte sensazioni delle quali sapevo benissimo di essere il principale artefice e ancora mi sorprendevo di come un semplice gesto come appoggiare la testa sullo suo stomaco quando era seduta a gambe incrociate, cingerle le spalle con un braccio, oppure intrecciare le nostre dita durante una passeggiata serale in riva al fiume Han potesse provocarle tutto quello.

•Insegnami ad amarmi• |K.TH|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora