Capitolo 59

10 2 162
                                    

<< Signorina, non può stare qui>> la sua voce profonda animò quel locale igienico colpendo direttamente il mio cuore.

<< Mi scusi, avevo urgente bisogno del bagno>> risposi voltandomi verso la sua figura, aveva le braccia incrociate al petto e con un braccio era poggiato alla parete d'ingresso.

<< Urgente bisogno?>> domandò avanzando lentamente.

<< Sì, dovevo lavarmi le mani e rinfrescarmi il viso>> risposi innocentemente, la voce che stonava bellamente con il mio sguardo accattivante.

<< Solo?>> domandò quasi vicino a me.

<< Mh ora che ci penso>> ridussi la distanza che ci separava indicando con lo sguardo una delle cabine vuote << dovrei usare il bagno anche per altro>> il suo respiro caldo che si infrangeva sul mio viso, la voglia di diminuire ancora di più la distanza tra noi facendo mischiare il mio respiro con il suo.

Mi appiattii ulteriormente contro il suo fisico mascolino, le mie mani presero ad esplorare la sua tonicità attraverso il tessuto ingombrante della camicia.

<< Signorina, le conviene tenere le mani a posto sono pur sempre un suo docente>> continuò quel teatrino carico di eros.

<< Allora mi dica qualcosa di me>> lo sfidai attirandolo a me tramite la cravatta avvolta attorno alla mia mano.

<< Yua, ventidue anni, ha un fratello minore, vive a circa due ore da qui, il suo migliore amico si chiama Park Park Jimin fidanzato con un certo Jeon Jungkook studente del quasi secondo anno>> rispose sfiorando il mio naso con il suo.

<< Wow devo dire che sa davvero tante cose su di me>> notai mordendomi le labbra.

<< E non è tutto, potrei continuare ad esporre per ore ciò che so sul suo conto. Ma le parole sarebbero solo uno spreco di fiato quando potrei usare i gesti>> le sue braccia poggiate sul bordo del lavandino mi intrappolarono, la parte bassa della schiena contro la ceramica dura e smaltata del lavello, il suo corpo completamente appiccicato al mio, le sue labbra pericolosamente vicine alle mie e i suoi occhi sprofondati nei miei.

<< Lo sa che non è etico, un professore universitario in atteggiamenti intimi con una sua alunna...>> affermai contraddicendomi con le azioni; tirai sempre di più la sua cravatta allentata fino a sfiorare il suo labbro superiore con il naso e poi con la bocca abbassando anche i miei occhi su quel punto.

<< Lo so benissimo signorina, il punto è che non so cosa fare se di fronte a questo suo sfrontato atteggiamento mi sento piuttosto sveglio>> portò le sue mani sui miei fianchi.

<< Non so se mi sono spiegato >> mi spinse contro il suo corpo colmando ogni tipo di spiraglio presente tra le nostre figure.

<< Oh si è spiegato benissimo>> dissi sentendo quanto fosse sveglio ai piani bassi. La sua erezione spingeva contro il mio basso ventre rendendomi improvvisamente affamata di lui e delle sue attenzioni.

Mi morsi nuovamente le labbra, vidi i suoi occhi posarsi su di esse e la sua lingua bagnare le sue.

<< Cosa dovremmo fare al riguardo?>> la mano ancora ferma sui suoi pettorali scese lungo il suo busto e addome fermandosi sul suo pacco eccitato sentendo un sibilo di appagamento rilasciare le sue labbra.

Esse poi si unirono volgarmente alle mie mordendole e leccandole come se ne dipendesse della sua stessa vita. La sua lingua si insinuò velocemente nella mia cavità orale esplorandola come se il suo muscolo caldo e umido si fosse dimenticato dell'aspetto della dimora del compagno che incontrò poco dopo.

•Insegnami ad amarmi• |K.TH|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora