Capitolo 45

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Rotolai di fianco al ragazzo del mio amico, Jimin non era ancora arrivato e io iniziavo ad annoiarmi.

<< ma quanto ci mette Chim? >> domandai al suo ragazzo.

<< lo sai meglio di me che quando entra in bagno sembra che si perda a contare le piastrelle>> rispose Jungkook.

Quindici minuti dopo qualcuno bussò alla porta, mi alzai ad aprire e finalmente la figura del mio amico si palesò davanti ai miei occhi.

<< era ora Chim! >> esultai alla sua vista.

<< quando la natura chiama, chiama >> rispose entrando in camera.

<< sisi, va bene. Comunque...>> attirai la loro attenzione. Mi sedetti a gambe incrociate sul letto di fronte ai due.

<< vi va di uscire? >> domandai sperando in una loro risposta positiva che non tardò ad arrivare.

Continuammo a camminare per le strade affollate della città marittima parlando del più e del meno finché non presi coraggio e presi per mano Jimin.

<< Chim, ci facciamo un tatuaggio?>> gli chiesi e lo vidi sgranare gli occhi dalla sorpresa.

<< cavolo si Yua. >> e ci dirigemmo verso il negozio di tatuaggi che avevo visto quando, un pomeriggio, ero uscita con Dawon.

<< sai già cosa farti? >> mi domandò Jimin sedendosi vicino a me su una poltrona nera.

Avevo chiesto al tatuatore se era possibile tatuarci nello stesso momento e così ci ritrovavamo vicinissimi lui sdraiato di schiena mentre io a cavalcioni con il petto appoggiato allo schienale senza maglietta e reggiseno.

<< si e tu? >> ribaltai la domanda.

<< pure >> e i due tatuatori iniziarono a inserire l'inchiostro nella nostra pelle.

La sensazione dei tanti piccoli aghi che, a una velocità elevatissima, bucavano un piccolissimo strato di pelle iniettandoci dentro dell'inchiostro non era tanto dolorosa, direi che la parola giusta per descrivere ciò che si provava era più fastidio.

Ci eravamo promessi di rivelare i tatuaggi solo una volta ultimati. Ma l'unica cosa che Jimin non sapeva era che io avrei fatto due tatuaggi, in due posti diversi.

Jungkook si offrì di riprendere il momento con il cellulare di Jimin e qualche ora dopo sui nostri corpi comparvero i nostri tatuaggi.

<< pronto? >> domandai al mio amico e lui annuì. Ci alzammo e ci dirigemmo verso lo specchio appeso alla parete.

<< al mio tre. Uno.... Due.... Tre >> lui si tirò su la maglietta mentre io mi voltai di schiena piegando il viso per vedere il suo.

Sul suo costato apparve una scritta in nero "Nevermind".

<< mh penso che descriva bene ciò che io penso delle persone che continuano a insultare persone come me e Jungkook, persone che continuano ad essere ignoranti e bigotte.

Ho scelto "Nevermind" perché è ciò che continuo a ripetere a Jungkook ogni volta che i suoi demoni tornano a tormentarlo.

Nevermind perché a noi non importa di ciò che gli altri dicono, io amo lui e lui ama me. Ci amiamo e continueremo ad amarci indipendentemente dagli sguardi, dalle occhiatacce delle persone che ci ritiene dei malati mentali. >> finì di spiegare con gli occhi lucidi. Non poteva esserci significato più bello.

Mi voltai vedendo anche Jungkook con gli occhi lucidi.

<< oh ragazzi volete far piangere anche me?>> domandai alzando lo sguardo al soffitto nel disperato tentativo di non cedere al pianto.

•Insegnami ad amarmi• |K.TH|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora