Capitolo 79

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Non mi sarei mai stancata di osservare quella soffice distesa di bianco, simile allo zucchero filato, presente fuori dal finestrino. Un insieme di batuffoli di cotone dall'aspetto così morbido da desiderare di poter aprire quella piccola lastra di vetro ovale e sporgere la mano così da poter accarezzare quel prato collinare simile alla neve.

Quella fu l'ultima cosa che i miei occhi videro prima di chiudersi pochi attimi dopo il decollo, cullata dalla delicatezza con cui quel mezzo pesante tonnellate si muoveva alto nel cielo e quando mi risvegliai, il mio viso era spostato nella direzione opposta al finestrino, verso Taehyung che non smise mai di stringermi la mano sorprendendolo osservarmi con occhi innamorati e con un sorriso smagliante ad illuminargli il viso.

<< Ben svegliata dormigliona>> mi disse pizzicandomi la punta del naso.

<< Potevi svegliarmi, ti sarai annoiato>> dissi sfilando la mia mano dalla sua presa, solo per strofinarmi gli occhi ancora dormienti << ho come l'impressione che stanotte non dormirò>> ipotizzai facendomi scappare anche uno sbadiglio.

<< Io, invece, ho come l'impressione che dormirai eccome>> affermò Taehyung sicuro di sè, ma io lo ignorai, troppo impegnata a stiracchiare le gambe indolenzite.

<< Stronzo>> o forse qualcosa l'hanno recepita le mie orecchie.

Dopo aver rilasciato un bel sospiro di piacere, in seguito al rilassamento completo dei miei arti, aprì gli occhi voltandomi nuovamente verso il finestrino e ora, oltre alle nuvole, riuscivo anche a vedere qualche segno di civiltà; sotto di noi i palazzi di non so quale città e paese sembrano delle piccole scatoline di un plastico in miniatura, così piccoli visti da qua su eppure così imponenti.

<< Per quanto ho dormito?>> domando voltandomi nuovamente verso il mio ragazzo, il cui sguardo è fisso sul suo immancabile orologio da polso.

<< Cinque ore belle piene>> rispose.

<< Che vergogna>> commento coprendomi il viso con una mano sentendo Taehyung ridacchiare in sottofondo.

<< Almeno ti sei rilassata un po'?>> mi domandò prendendomi una mano, iniziando a giocare con le mie dita così piccole e corte in confronto alle sue.

<< Più o meno, sono ancora un po' agitata>> risposi poggiando il capo sopra la sua spalla. Avevo una voglia matta di baciarlo e di star in braccio a lui, ma non potevo essendo ancora rinchiusi in un aereo con ancora la bellezza di otto ore di volo prima di arrivare ad Incheon.

<< Non devi preoccuparti, ti ho già detto che i miei ti adorano e sento già che a loro stanno già prudendo così tanto le mani dalla voglia che avranno di abbracciarti non appena ti vedranno>> disse sfiorandomi con le sue labbra, sentire la sua voce così calda e profonda era come essere colpiti da un leggero venticello, quasi impercettibile, ma capace lo stesso di farmi rabbrividire.

<< Parlami di loro, come sono?>> gli chiesi voltandomi completamente nella sua direzione, accavallando la gamba destra su quella sinistra intrecciando le dita della mia mano con le sue.

Sorrise portando le nostre mani intrecciate alle sue labbra che si poggiarono dolcemente sulle mie nocche.

<< Dunque, loro sono due uragani; espansivi ed estroversi.
Mia mamma lo è un po' di più mentre mio papà è anche un po' introverso, di solito non si sbilancia molto sui racconti della sua vita ma in compenso è bravissimo ad ascoltare gli altri.
Mia mamma, invece, è una vera e propria forza della natura: non sta mai ferma. È sempre piena di energie e anche quando si fa sera lei non sembra risentire della stanchezza, adora ascoltare gli altri e a raccontarsi>> raccontò e io rimasi ammalliata dal modo in cui parlava dei suoi genitori che amava più di ogni altra cosa, i suoi occhi brillavano e si stiravano in un sorriso ancora prima che lo facessero le sue labbra e quel suo amore lo trasmise anche a me, poiché mi ritrovai a ricambiare quella smorfia poggiandomi meglio contro il suo braccio che abbracciai con il braccio rimasto libero.

•Insegnami ad amarmi• |K.TH|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora