Capitolo 18

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Stiamo giocando da ore ormai.

Il ragazzo ha tirato fuori dei semi e gli ha disposti sul terreno come se stessimo giocando a scacchi, quando il livello del sangue si è irrimediabilmente alzato con l'apparizione di nuovi simboli dal terreno e dalle ossa sono apparse delle radici a formare un tavolo e delle sedie costantemente al di sopra del livello del liquido.

Non sono mai stato molto bravo nei duelli mentali, ho sempre avuto una predilezione per tutto quello che concerne la manualità ma sento che dentro di me il mio spiritò mi guida suggerendomi le mosse giuste ed andando avanti.

I pezzi mangiati dall' avversario vanno ingeriti e questo è un male in quanto sono tutti semi velenosi: fino ad ora ne ho mangiati solamente quattro. Non è eccessivamente grave, gli effetti collaterali però cominciano a farsi sentire.

Le foglie, le radici, il legno ed anche i semi del Tasso possono provocare diversi effetti a livello cardiocircolatorio e gastrico che sopraggiungono in un periodo di tempo diverso asseconda della quantità di tossina ingerita.

I sintomi più diffusi sono: difficoltà respiratoria, narcotismo, ipotermia, coliche addominali, vomito e diarrea. Nei casi più gravi si possono avere delle allucinazioni e paralisi.

Sinceramente, sono qui dentro da così tanto tempo che una parte di me spera solamente che tutto questo non sia altro che un'allucinazione provocata dai semi. D'altra parte, so che questa non è altro che una vana speranza.

Le creature che nuotano sotto di noi si sono fatte più numerose e il mio strano compagno di giochi sembra non curarsene nemmeno. Invece non faccio altro che lanciare delle occhiate di tanto in tanto preoccupato che possano saltare fuori da un momento all' altro.

- Non badare a loro, stanno solo aspettando il momento giusto. – Sposta uno dei semi in una casella ed aspetta.

- E quale sarebbe il momento giusto? - Gli chiedo.

- Quello in cui vieni sconfitto ed io me ne vado. -Risponde con una tranquillità disarmante. -Non osano attaccare le radici finché sono qui. Sono sempre stati esseri codardi più dediti ai sotterfugi o a gli attacchi diretti quando troppo stupidi. Erano così anche quando me ne occupavo io direttamente. -

Guardo la scacchiera ed osservo i pezzi con ceca ignoranza anche un pazzo capirebbe che sono in netto svantaggio. Ed ovviamente il ragazzo davanti a me non è così pazzo da non rendersene conto. Chiudo gli occhi e lascio che il loa in me guidi la mia mano. Sento che muovo un pezzo e subito riapro gli occhi.

Ho mangiato uno dei suoi e lui senza dire nulla lo prende e lo inghiotte.

- Non potrai fare affidamento su di lui ancora per molto, la tua ferita è grave e non mangi da un po'. –

- Se svengo lo spirito mi terrà sveglio. – Ribatto.

- Così rinunceresti e perderesti il controllo tanta è la tua fiducia in esso? - Mi guarda come a cercare qualcosa sul mio viso e poi osserva di nuovo la scacchiera – Posso capirlo. Ma è bene che ti dica che anche io sono in grado di possedere dei corpi. Credimi per quanto potente Damballah potrebbe decidere di abbandonarti se pensasse che sia necessario. Infondo, sei solo un tramite. –

Sposta un altro pezzo.

- Tu non sai nulla di lui. – Sibilo a denti stretti dove vuole arrivare? – Non permetto ad un profano di parlare di cose che non conosce. –

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