Epilogo

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-Cristo Santo! – Il tonante appellativo risuona nelle pareti dell'ufficio, e poi nel resto del corridoio del giornale.

Sapevo che si sarebbe arrabbiato molto, d'altronde sono sparita per una settimana e, nessuno sapeva dov'ero. Ho poi mentito bellamente a Pietro con il risultato di beccarmi una gita davanti al mio capo; uomo bitorzoluto dai capelli neri e dai baffi altrettanto scuri con una propensione assai curiosa ad assomigliare al redattore presente nelle prime edizioni dell'uomo ragno. L'unica differenza sostanziale è che perlomeno il mio capo si altera per questioni decisamente più importanti.

Tipo la mia lettera di dimissioni dopo un atteggiamento alquanto sconveniente per una giornalista.

- Mi vuoi spiegare cosa significa tutta questa storia?! Ti licenzi?? E per quale motivo? Dovrei essere io a licenziare te. E poi, cosa ti è saltato in mente di raccontare una cosa del genere a Pietro?!!! – Il viso è completamente paonazzo, fa una pausa per riprendersi.

- E poi, dov'è quella pazza di Olga? Doveva stare via una settimana ed ora ne sono passate due!!! –

Già, ben due settimane.

Dopo essere svenuta nella reception del castello mi sono risvegliata intirizzita nella suite riservatami all' inizio di tutta questa storia. Era completamente ricostruita, come se non fosse mai successo nulla.

Al mio risveglio ho trovato Petra che mi ha gentilmente spiegato di aver riposato per ben due giorni, svegliandomi a intervalli irregolari per poi riaddormentarmi di nuovo. La stanchezza che mi aveva accompagnata per tutto il corso di quell' incubo era svanita, al suo posto una fame vorace aveva cominciato a perseguitarmi.

Accanto al letto avevo trovato un vassoio con diverse leccornie per saziare la fame e non mi ci volle molto per spazzare via tutto quanto. Una volta fatto un bagno caldo ho poi chiesto a Petra informazioni sullo stato del castello e su dove si trovasse Jack.

Mi ha risposto dicendomi che era tutto nella norma c'erano molti meno spettri rispetto a prima Jack era nelle cucine per cenare e si era occupato di me per tutta la mia convalescenza.

Trovati i miei vestiti lavati e stirati mi diressi verso le cucine con migliaia di preoccupazioni per la testa. Preoccupazioni che, svanirono alla vista di quell' omone sorridente che mi saltò letteralmente addosso abbracciandomi.

Scoppiai a piangere e l'abbracciai anch'io.

Ero in credula, credevo di stare morendo e ora ero lì.

Secondo il giuramento essere attaccata dall' albero doveva essere la condizione per spezzare tutto e la mia morte doveva sancire la fine, ne ero certa per questo lui ha fatto in modo che l'attaccassi non poteva farlo se non avessi rivolto il mio attacco verso colui che Serane aveva giurato di proteggere.

Eppure, è come se si fosse spezzato solo il suo attaccamento a questo mondo. Mentre i fantasmi rimangono ancora ancorati, forse anche i miei poteri sono rimasti? Cos'è cambiato e cosa è rimasto?

Quando quella sera guardai fuori dalla mia finestra osservando le fronde dell'albero, un profondo sentimento di nostalgia mi pervase per tutta la notte. Era ancora lì ma non più come nei ricordi di Serane, ormai divenuti i miei.

Jack mi offri parte della sua cena e nonostante avessi appena mangiato accettai volentieri; Mi raccontò come mi aveva portata nelle stanze e di come si era nascosto da Olga preoccupato che lo attaccasse. A posteriori mi rendo conto che Olga poteva tranquillamente avvertire e rendersi conto della sua presenza anche senza alcun potere, probabilmente il demone dentro di lei la stava già manovrando in qualche modo.

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