Capitolo 20

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Il terremoto è durato pochi istanti e per fortuna non è accaduto niente di grave.

I bambini erano fuori con mio nipote e all' aria aperta non è accaduto nulla, fortunatamente nemmeno io ho riportato alcun danno: È cominciato tutto quando non ho più sentito gli uccelli né altri animali. Mi era parso strano e così, ho guardato fuori dalla finestra riponendo il libro che stavo leggendo.

Poi ho cominciato a sentire le gambe instabili e contemporaneamente ho avvertito i vetri vibrare pericolosamente. La lampada sul comodino della mia stanza si è rovesciata e tutt'attorno avvertivo la casa che tremava.

Nel panico più totale sono uscita correndo nei campi, so che di solito si dovrebbe fare tutt'altro che questo ma, non ci sono riuscita è stato più forte di me. Non ho mai avuto a che fare con un terremoto in vita mia e ringrazio il cielo che non sia accaduto nulla di grave. Dopo la scossa, mi sono resa conto che la casa era ancora in piedi come la vecchia stalla di mio fratello, ormai completamente inutilizzata.

Ho chiamato immediatamente Roberto che mi ha confermato che stavano tutti bene anche se spaventati.

- Santo cielo che cosa assurda! Sai se si è fatto male qualcuno al paese? - Mi chiese lui.

- No! Non ho ancora incontrato nessuno ma conto di andare a chiamare i vicini. –

- Molto bene, non voglio che tu stia da sola! Non si sa mai, potrebbe esserci una nuova scossa in arrivo. Io allerto la protezione civile. -

E così ho fatto, sono con il vicino un uomo scostante che normalmente rifugge la compagnia dei vicini in questo caso però, per sua stessa ammissione:

-Non posso di certo non capire il suo spavento e prestarle soccorso, un mio amico mi ha avvisato che alcuni alberi sono caduti e che quindi sono state interrotte delle strade ma, nient' altro. Non ho ancora visto elicotteri di soccorso volare quindi nessuno dev'essersi fatto male. O almeno lo spero. –

E quindi eccomi qui a chiacchierare con una ex guardia forestale in pensione all'incirca della mia stessa età. Ci siamo messi fuori e seduti per terra in attesa di una nuova possibile scossa ma non è arrivato nulla.

Il tempo passa e comincio a sentirmi più calma, non ci saranno nuove scosse e nessuno si è fatto male questo è certo. Non avrei saputo cosa fare se uno dei bambini avesse subito un incidente, probabilmente, mi sarebbe venuto un colpo.

- Deve stare calma, vuole un po' di grappa? – Fa ad un certo punto.

- Scusi? – la domanda mi spiazza al quanto vista la situazione.

- Vuole della grappa? Ne ho una bottiglia in cantina. - Mi risponde lui.

- In questo momento? E poi non sarà pericoloso entrare in casa dopo una scossa di terremoto? – lo guardo allibita.

- Perché no? Abbiamo subito un grosso spavento e dobbiamo distendere i nervi anche se ci sentiamo più calmi l'esperienza m'insegna che interiormente dopo cose del genere si è sempre un poco agitati e non fa bene nemmeno quello. -

Non ha tutti i torti. Lo guardo indecisa per un attimo e poi ripenso allo spavento di poco prima.

- Al diavolo! Solo un bicchiere per favore. Non di più. -

Poco dopo ritorna con una bottiglia non di marca ed evidentemente fatta in casa e con dei bicchieri.

- Ecco qui! Prodotta da me, spero le piaccia. - Lui mi sorride e mi riempie il bicchiere.

Brindiamo e lui manda giù tutto quanto senza esitazione. Io invece non posso trattenermi dal tossire da quanto è forte. È' davvero passato tanto tempo da quando ho bevuto alcol in vita mia, eppure un tempo prendevo cose anche più forti. Nonostante tutto devo ammettere che ha un effetto calmante sul mio corpo. Sento il calore invadermi e la faccia diventarmi rossa. Respiro profondamente va già un po' meglio.

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