"Sono in un ritardo spaventoso! Come ho fatto a dimenticarmi che la serata al Whelans è oggi!".
Come al solito dimentico le cose importanti.
Calze nere, vestito grigio corto davanti e lungo dietro, stivali e un'ampia sciarpa vintage rosa antico.
Mi guardo velocemente allo specchio, non sto così male. Metto il fondotinta, un po' di mascara e il rossetto rosso scuro e sono pronta.
Sento suonare il campanello. "Appena in tempo".
«Chi sei?» sento mio padre fare il terzo grado alla persona alla porta.
«Sono un amico di Violet» risponde lui.
Scendo le scale di corsa e mi faccio notare inciampando sull'ultimo scalino.
«Lily sei bellissima» esclama mia mamma guardandomi a bocca aperta, come se non mi vestissi così tanto spesso.
«Ah» è perplessa «Ci aspettavamo un'altra persona» commenta scrutando Keeran. Chiaramente pensava che Ryder sarebbe stato il mio accompagnatore. Non so il motivo, ma lo immagino: la cura con cui mi sono vestita e il fatto che fino a prova contraria sapeva che lui fosse ancora il mio ragazzo.
«Ti aggiornerò mamma» sussurro e le do un leggero bacio sulla guancia. Saluto anche mio padre e poi, finalmente, mi soffermo su Keeran.
É bellissimo e rilassato. Camicia blu di un tessuto che non conosco, ma gli sta benissimo, jeans neri e strettissimi, giubotto di pelle e il suo solito cappello.
Quel cappello, non se ne stacca mai. A volte lo toglie in classe e io posso godermi la sua chioma castana spettinata.
Ha un'aria affascinante che non avevo notato mai prima e sorride, sorride tantissimo.
«A cosa devo tanta bellezza?» chiede aprendomi lo sportello dell'auto.
Mi accorgo che sta parlando solo qualche secondo dopo. «Sarà una bella serata, ho pensato che ne valesse la pena» dico cercando di essere vaga.
«Va bene, Lily» marca il soprannome in un modo che non riesco a decifrare, sembra affettuoso, eppure sento che c'è una punta di scherno nella sua voce.
«Preferisco che mi chiami Violet, solo mia madre mi chiama Lily» mi torturo le mani, è l'unico modo per non rimanere incantata. L'idea di rimanere imbambolata a fissarlo con la bava alla bocca è fuori discussione.
«Va bene, Violet. Qual è la nostra destinazione?» chiede mettendo in modo e lasciando il viale dove si trova casa mia.
«Wexford Street, il locale si chiama Whelans» mormoro a testa bassa sperando di non dover ripetere.
Lui non dice niente, guida e basta.
«Eccoci» annuncia, mentre io non stacco gli occhi dalle mie ginocchia. Durante il tragitto l'ho spiato segretamente. Sembra contento, molto più del solito.
Scendo un po' goffamente cercando di non aprire troppo le gambe a causa del vestito.
Entriamo e fortunatamente il locale non è troppo affollato.
Riusciamo a trovare un tavolo per due vicino al palco e il mio entusiasmo cresce.
«Chi avremo il piacere di ascoltare stasera?» domanda Keeran posizionando la sua sedia vicino alla mia, rivolta verso il palco scenico.
«Non voglio influenzarti con nomi o commenti. Se ti piacerà, te lo dirò alla fine» gli sorrido notando le luci abbassarsi.
Sono tutti seduti e ne approfitto per guardarmi intorno.
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Violet burns.
RomanceMi piace la pioggia. Qui piove sempre e io sono sempre allegra. Guardo la figura riflessa nello specchio, è sorridente in quel vestito vintage a fiori. Pensare che questa ragazza sono io, non l'avrei mai detto. "Violet Madison in una versione t...