«Violet svegliati! Sveglia» urla Josh scuotendomi «C'è il detective Dean, vuole parlare con te» aggiunge. Mi strofino gli occhi e cerco di abituarmi alla luce, anche Grania si sveglia.
«Buongiorno signorina Madison, speravo di non disturbarla così presto» afferma l'uomo sfogliando le pagine di un piccolo taccuino.
«Non si preoccupi. Cosa deve dirmi di tanto importante da non poter parlare con mio fratello?» mi allarmo immediatamente, sento nella sua voce che è successo qualcosa.
«Volevo parlarne ad entrambi» mormora stropicciando leggermente la carta.
«Si accomodi pure» lo faccio sedere sulla poltrona in salotto e mi metto in ascolto. Cosa può esserci di così importante da presentarsi a casa nostra alle sei e mezza del mattino?
«Non posso dirvi con certezza dove siano la signora e il signor Madison, ma abbiamo trovato la loro auto parcheggiata in aperta campagna» sussurra il detective. Mi si stringe il cuore, vedo la sofferenza nei suoi occhi per aver fallito e non averli trovati. Non deve essere difficile comunicare queste informazioni ai parenti spaventati che per altro siamo io e mio fratello.
Mi volto e Josh si prende la testa fra le mani, mi rendo conto solo adesso di quello che ho appena appreso. Mamma e papà sono scomparsi, non si trovano.
Improvvisamente il battito del mio cuore accellera e ho la gola secca, sento un leggero pizzicore sotto le palpebre.
«Ciò vuol dire che bisogna continuare a cercare, giusto?» chiedo con un filo di voce.
«Per le prossime settantadue ore le ricerche continueranno» il detective parla calmo, ma con una punta di rammarico.
«No!» esclama Josh scattando in piedi «E se ci volesse più tempo? Non potete fermarvi, non per lasciare due orfani». Le sue parole mi fanno male, ma so che ha ragione. Dove possono essere? E se non tornassero? Saremmo due orfani per il resto della vita.
«Non dipende da me, ma faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per trovarli. Meglio che vada, vi aggiornerò appena saprò qualcosa di nuovo. Cercate di mantenere la calma» fa un respiro profondo «E la speranza» riabbottona il cappotto ed esce dalla porta in fretta, non vuole incrociare i nostri sguardi per un altro secondo.
Non piango, non ne ho la forza. Josh è rannicchiato in un angolo e piange, Grania prova a consolarlo, ma con scarsi risultati. Sono scossa, non posso credere che siano spariti nel nulla.
Mi alzo esistando e barcollo fino al vialetto. «Violet dove vai?» sento Gran chiamarmi, ma non le rispondo.
Mi asciugo le lacrime, ma piove e si mischiano alle goccie di pioggia. Sono fradicia come qualche giorno prima, con Keeran. Un piccolo barlume di gioia si apre nel mio cuore al pensiero dei suoi baci, ma tutto è spazzato via dal grigiore della vita.
"Pensare che fino a qualche settimana fa la mia vita sembrava perfetta".
Improvvisamente mi ritrovo a St Stephen's Green park, ho vagato fino all'estremo opposto della città.
Mi accascio su una panchina che costeggia il grande stagno. Mi lascio scivolare la pioggia addosso pur di sentire qualcosa, dentro sono vuota anche se mi sento pesante. Sento un macigno nel petto che mi tira giù. Chiudo gli occhi e mi faccio avvolgere dal buio.
«Svegliati. Oh Violet ti prego» sento una voce maschile e due mani che mi scuotono. Aprò a stento gli occhi e distinguo a fatica la figura di un ragazzo dai capelli lunghi e il cappello.
«Keeran» mormoro cercando di alzarmi. «Ti ho cercato ovunque» esclama lui portandosi una ciocca di capelli castani dietro l'orecchio, è frustrato.
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Violet burns.
RomanceMi piace la pioggia. Qui piove sempre e io sono sempre allegra. Guardo la figura riflessa nello specchio, è sorridente in quel vestito vintage a fiori. Pensare che questa ragazza sono io, non l'avrei mai detto. "Violet Madison in una versione t...