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Era così carino mentre dormiva: i capelli rossi incorniciavano quel suo viso da bambino ricoperto da lentiggini, a guardarle veniva quasi voglia di contarle tutte; si spostò una ciocca di capelli che le cadeva sul viso impedendole la completa visuale del ragazzo.

La porta si aprì rivelando la figura del fratello minore.

Si fermò sulla soglia: <<Stavate per scopare?>>

<<No>>

<<Ok>> entrò in camera e si buttò sul letto <<Ma spiegami una cosa>>

<<Eh>>

<<Com'è che ogni giorno che passa le hai sempre più grosse?>>

<<Mi sa che il tuo livello di maturità è indirettamente proporzionale alla crescita del mio seno>>

<<Non ho capito una parola ma immagino tu mi abbia appena insultato>>

<<Già>>

Alzò il busto dal materasso e si sedette sul bordo del letto: <<Mi ripeti come ti chiami?>>

<<T/n>>

<<Mh.>>

<<Che c'è?>>

<<Mi chiedevo se fosse orgasmabile>>

<<Cazzo se sei un porco>> si alzò e fece per uscire dalla stanza.

<<Non ti conviene, giù ci sono i miei compagni e tu sei una preda facile>>

<<Mi dai della troia?>>

<<No solo sei figa, quelli ti saltano addosso>>

Non sapeva cosa rispondere, era il complimento meno volgare che le avesse fatto.

<<Che vuoi che mi facciano?>> disse uscendo dalla stanza e scendendo le scale.

<<Merda ma è stupida questa>> imprecò lui battendo un pugno sul muro.

Lei intanto continuò a scendere le scale fino a raggiungere il piano di sotto dove, seduti sul divano, tre ragazzi discutevano su cose di poca importanza, o che comunque, a lei non interessavano.

Uno dei tre, l'unico bianco, nel vederla prese la parola: <<Ei da quando Gallagher ha una sorella così gnocca?>>

Dopo aver realizzato che parlassero di lei, si girò e rispose: <<Non sono una Gallagher>> detto ciò andò in cucina a farsi un panino.

Uno fischiò: <<Che culo>>

Lei alzò gli occhi al cielo.
Perché i ragazzi pensavano sempre solo a quello?
Finì di prepararsi il panino così si girò e fece per salire le scale quando uno dei tre si posizionò davanti a lei impedendole il passaggio.

<<Non passo così>> disse addentando il prosciutto.

<<Non vedo il problema>> rispose lui slacciandosi la zip dei pantaloni.

"Merda" pensò lei prima di vedere il ragazzo davanti a lei cadere a terra.

<<Stronzo ma che cazzo fai>>, era Carl, gli aveva sferrato un calcio colpendolo dritto dritto nelle palle.

<<Merda Carl, fa male>> disse quello contorcendosi a terra per il dolore che dal pube scorreva in ogni singola parte del suo corpo fino a raggiungere il cervello.

<<Fanculo andatevene adesso>>

<<Ma che cazzo Carl>> disse uno dei due neri.

<<Ho detto che dovete andarvene>> ripeté sbattendoli fuori di casa per poi risalire le scale e tornarsene in camera seguito dalla ragazza.

<<Grazie Carl>>

<<Strano che mi chiami per nome>>

<<In che senso>>

<<"Stronzo", "Coglione", "Cazzone">>

<<Vaffanculo>>

<<Ecco anche quello non poteva mancare>>

Per la prima volta lei sorrise, non era così male dopotutto, era divertente.

<<Cos'era tutto quel casino>> il rosso si stropicciò gli occhi.

<<Scusa se ti abbiamo svegliato Ian>> gli diede un bacio sulla fronte.

<<Mh tranquilla>> rispose assonnato.

<<Non scopate qui davanti a me>> disse Carl buttandosi nuovamente sul letto e chiudendo gli occhi.

<<Non è la mia ragazza coglione>> si rigirò verso il muro richiudendo gli occhi.

Lei diede un'altro morso al panino.

<<Cos'è questo odore di prosciutto?>>

<<Mi sono fatta un panino>> lo avvicinò al viso dell'amico <<Ne vuoi un pezzo?>> gli chiese tentandolo.

Lui si avvicinò per addentarlo ma lei ritrasse il braccio: <<E invece no>>

<<Minchia che stronza>>

<<Stai zitto Carl>> così dicendo gli lanciò parte del suo panino addosso.

Senza girarsi le fece il dito medio per poi riprendere il suo sonnellino.

T/n uscì dalla camera e scese in giardino, si accese una sigaretta e si sedette sui gradini a fumare.

Champagne & Sunshine [carl x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora