40 (+sequel)

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Ed eccoli lì, davanti alla fermata del treno, carichi di valigie.

I sorrisi c'erano, ma per quanto potessero essere tutti orgogliosi di lui, non riuscivano a nascondere il dolore che provavano in quel momento.

Lei particolarmente provava a non far trasparire alcuna emozione, ma le era impossibile non nascondere il fatto che senza di lui non ce l'avrebbe fatta.

Era stato in qualche modo la cosa più importante della sua vita e se avesse potuto l'avrebbe urlato.

Ma anche l'altra parte soffriva. Carl non riusciva a vederla così, aveva giurato di non sentirsi in colpa, ma non poteva continuare a fingere di stare bene. Voleva abbracciarla, e voleva farlo per sempre.

<<Allora, è arrivato il tuo momento>> disse Fiona abbracciandolo.

Poi tocco a Debby, Liam, Ian e infine Lip.

<<Ci mancherai>>

<<Siamo orgogliosi di te fratellino>>

<<Vi voglio bene>> lasciò un ultimo sorriso di sfuggita alla sua famiglia per poi voltare lo sguardo verso la fidanzata che se ne stava in disparte.

Lui si avvicinò a lei.

<<T/n i->>

<<Non dire niente>> continuava a guardare per terra.

Lui le sorrise, sembrava una bambina, si teneva le mani sul petto come se stesse cercando di sentire il battito del suo cuore.

Doveva andare parecchio veloce, perché per un attimo gli parve di averlo udito pulsare.

<<Ti ricordi...>> iniziò a dire con la voce tremolante <<Hai promesso->>

<<Ho promesso di sposarti>> d'istinto le prese entrambe le mani <<Ed è quello che farò, appena completerò gli studi verrò da te e ti sposerò>> la tirò più vicina a sé <<Non me ne sono dimenticato>>

Lei sorrise.

Nessuno dei due pianse, forse lo fecero successivamente, ma non in quel momento.

<<Ti amo Carl>>

<<Ti amo anch'io T/n>>

[25 anni dopo...]

<<Cazzo- Merda->>

<<Carl cosa abbiamo detto riguardo le parolacce davanti ai ragazzi?>>

<<Abitano nel Southside, molto probabilmente hanno già visto il loro primo porno>>

<<Papà abbiamo tredici anni, anche se non vivessimo qui il nostro primo porno l'avremmo comunque già visto almeno due anni fa>>

Il ragazzo accanto a lui annuì.

Lei appoggiò una teglia di lasagne sul tavolo.

<<Possiamo non parlare di queste cose a tavola?>> chiese la donna dagli occhi c/o.

<<Buon appetito>> urlarono i due ragazzi in coro prima di fiondarsi sulla teglia.

<<MERDA È USTIONANTE>>

<<Jeremiah le parole>>

<<Tanto oggi Cassie non c'è, è dalla sua amica>> esordì il ragazzo.

<<È inutile che difendi tuo fratello, Austin, e comunque vi sta bene, potevate aspettare fossi io a servirvi>>

I due le fecero la linguaccia e l'uomo seduto accanto a lei scoppiò a ridere.

<<Carl>> gli lanciò un occhiataccia e lui subito iniziò a tossire.

<<Chiedete scusa a vostra madre>> disse cercando di sembrare severo.

Lei si massaggiò la fronte esausta.

Finito il pranzo sparecchiarono e i due ragazzi corsero furoi di casa, dovevano andare ad una festa.

Mentre asciugava i piatti due grandi braccia la presero da dietro avvolgendola.

<<Sei stanca?>>

<<Con due gemelli maschi e una ragazzina direi che "stanco" è dir poco>> affermò asciugandosi la fronte sudata.

<<Hai bisogno di rilassarti>>

<<Parli tu che lavori notte e giorno>>

<<Concediamoci una pausa insieme>>

<<Non ne ho tempo, devo lavorare, così possiamo andarcene da qui e trasferirci nel Northside>>

<<Non mi importa dove viviamo, mi basta stare con te, e con i ragazzi>>

Lei sospirò, si voltò e baciò quelle calde labbra che da un po' la attendevano.

<<Mi piace che tu non sia cambiata>>

<<Si che sono cambiata, sono più matura, sono indipendente>>

<<E hai le tette più grandi>>

<<Sei tu che sei sempre lo stesso>> affermò scherzosamente ridendo per poi contagiare il marito.

<<Sono felice che il tuo sorriso sia sempre lo stesso>>

[fine]

Champagne & Sunshine [carl x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora