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<<Allora, avete parlato?>>

<<Si, e non penso ricapiterà un'altra volta>>

<<Beh, almeno ci hai provato>>

<<Dice che non le interessi più, ora le piace Alan>>

<<Come Alan? Io sono molto meglio>>

Lo guardò storta: <<Ti crea problemi ciò?>>

<<Nono io non intendevo->>

<<Tranquillo scherzavo>>

Le lezioni erano finite e i due si stavano preparando per andare a casa.

<<Hai saputo di Debby?>>

<<Cosa è successo?>> sistemò la zaino sulle spalle e mise un braccio attorno al collo della fidanzata per poi ritirarlo subito dopo <<Merda>>

<<Ti ecciti davvero per così poco>>

<<Ti ho toccato una tetta>> rispose guardandosi la mano divina.

Alzò gli occhi al cielo: <<Comunque lei e Gwen stanno insieme>>

<<Porca troia>>

<<Già, ho reagito allo stes->>

Una ragazza da dietro corse mettendosi tra i due, spingendo violentemente T/n facendola sbattere su un armadietto per poi afferrare il braccio di lui e appoggiare la testa sulla sua spalla.

<<Ciao Carl, ti ricordi di me, sono Rihanna, sono seduta dietro di te in classe>> si presentò con un enorme sorriso fastidioso stampato in faccia.

<<T/n come stai?>> lui non la calcolò.

La ragazza si massaggiò la testa.

<<Lasciala stare, sta benissimo>> provò ad attirare l'attenzione su di sé.

<<Mi spieghi chi sei>>

<<Te l'ho detto, Rihanna, quella seduta dietro di te in classe>>

<<Ah si quella che mi lancia le palline di carta in testa>> rispose cercando di liberarsi dalla presa della ragazza per andare ad aiutare la fidanzata.

<<Si proprio io>> affermò fiera <<Sai, sabato prossimo faccio una festa, compio sedici anni, sei invitato>> si avvicinò ancora di più a lui schiacciando il seno sul suo petto.

Lui subito la allontanò: <<Questo sabato? No mi sa che ho un impegno, mi spiace, però mi ricorderò di farti gli auguri>> detto questo afferrò la mano di T/n e si allontanò uscendo dall'edificio.

<<"Ciao Carl, ti ricordi di me, sono Rihanna" vaffanculo, poi che cazzo mi spingi>>

<<Ehi calma>> le sorrise.

Lei lo ignorò: <<Ma poi che razza di nome è Rihanna? Io se avessi un cane lo chiamerei così. E non parliamo del modo in cui ha detto il tuo nome, è "carl" non "carl">>

Lui la guardò confuso.

<<Per di più sembrava un idiota, aveva più tette che cervello>>

<<Non dire quella parola>>

<<Tette?>>

<<Ah che dolore>> si ripiegò su se stesso.

T/n sbuffò: <<Non vedo l'ora che sta cosa passi perché non ce la faccio più con te>>

<<Tu ti lamenti?? Io sono un sedicenne arrapato, con una figa assurda di ragazza, che rischia di far esplodere l'ormai inesistente punta del suo pene solo sentendola respirare>>

Un clacson suonò, azlarono gli occhi notando un furgoncino, guidato da niente meno che Lip e Ian Gallagher.

<<Carl Gallagher, si avvicini all'ambulanza. Veloce Carl>>

Richiamando tutta l'attenzione della scuola su di loro fecero avvicinare i due ragazzi e li fecero salire.

<<Cazzo Carl>> dissero tra una risata e l'altra <<Ci spieghi come fai a non essere ancora esploso?>>

<<Me lo chiedo anche io, ma posso assicurarvi che non ce la faccio più>>

<<Non ti preoccupare, ci pensiamo noi>>

<<Che mi succede?>>

<<Ti ho dato una dose massiccia di clorpromazina>> rispose Ian mentre guidava.

<<Il mio cervello sa di zucchero filato>>

La ragazza sorrise, era così carino e calmo.

<<Ti sentirai così per le prossime 72 ore>> affermò fiero Lip.

<<Con quella roba, niente erezioni>>

<<Non devo più pensare alle palle pelose?>>

"Ah è a questo che pensava quando parlavamo.."

I due fratelli risero: <<Cosa?>>

<<Siete i migliori>>

Rimase a fissarlo

<<Vieni a casa con noi o vuoi che ti lasciamo da qualche parte?>>

<<Non vorrei essere di disturbo>>

<<T/n lo sai che non lo sei mai, abbiamo la pizza, ti va di fermarti a cena?>>

<<Bell'idea>> sorrise.

Ian si girò verso l'amica: <<È da un po' che non passiamo del tempo insieme, il tuo ragazzo dormirà per un po', che ne dici di uscire?>>

<<Ci sto>>

<<Domani? Tanto è sabato>>

<<Per me è ok>> si diedero il pugno.

Il resto del tragitto fu abbastanza silenzioso.

Champagne & Sunshine [carl x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora