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Carl raggiunse Nick con dei fogli in mano: <<Oi, che combini>> chiese al nipote.

<<Aiuto zio Nick>>

<<Non chiamarlo così è via dalle palle>>

Lui sbuffò e se ne andò.

<<È uno della supremazia ariana. Non dimenticarlo>> disse arrabbiato.

<<Lui non sa un cazzo>>

Carl iniziò a sfogliare le carte che aveva in mano: <<Alla motorizzazione dicono che sono troppo piccolo per la patente, ma tu no. Ho i quiz, ti metti a studiare per l'esame, ci facciamo la macchina, prendiamo Shawty al campo, ci accostiamo, e lei "Caaavolo". E poi mi perdona>> disse soddifatto del suo piano

<<Non voglio la patente. Voglio la mia bici>>

<<Ma  perché stai in fissa con la bici>>

Nick alzò gli occhi dal suo lavoro per guardare l'amico negli occhi, sospirò: <<Quando avevo nove anni, gli altri avevano la bici. Ne ho chiesta una a mio padre, e lui mi ha picchiato>>

Carl lo guardava con occhi tristi.

<<Ho rimediato i soldi, ci ho messo un anno, e l'ho presa. Una proprio come questa>> disse tastando la gomma, sospirò <<L'ho avuta per un giorno, poi mio padre l'ha venduta per la coca>>

<<Merda..>> riuscì solo a dire.

<<Mi sono vendicato, e mi hanno preso. In prigione mi chiedevano sempre "Ti manca casa tua?". Rispondevo "No".>> è poi aggiunse <<Rivoglio la mia bici>> fece girare la ruota e la fissò con occhi da bambino.

Carl sorrise a quella scena.

<<Forse ho un'idea per farmi perdonare da T/n>> disse per poi correre via.

In quell'esatto momento la ragazza uscì di casa: <<Nick>>

Distolse gli occhi dal suo lavoro per ascoltarla.

<<Dov'è Carl?>>

<<E' appena andato via>>

<<Sai verso dove?>>

<<Non ne sono sicuro, ma credo a comprarti una bicicletta>>

<<Oh.. perché? No anzi non voglio sapere, ciao e grazie>> corse via anche lei finché non riuscì a intravedere la sagoma di un ragazzo con le treccine in lontananza <<CARL>>

Lui si girò fermandosi e lei lo raggiunse.

<<T/n che ci fai qui?>>

Dopo aver ripreso fiato parlò: <<Vogliono sfrattarvi>>

<<Merda>>

<<Già>>

<<Tutto qui?>>

Prese un respiro: <<No, è per la cosa dello spaccio>>

<<T/n mi dispiace ma volevo solo->>

<<No scusami tu, non dovevo incazzarmi cosi tanto, dopo tutto cosa dovevo aspettarmi da te>> rise nervosamente.

Ci fu qualche secondo di silenzio, entrambi avevano bisogno di raccimolare un po' di coraggio per riuscire a dire la cosa, probabilmente, più importante della loro vita.

<<Vuoi sposarmi?>> e <<Sono bipolare>> dissero all'unisono.

<<Cosa?>> fecero in coro subito dopo.

<<Carl abbiamo quindici anni>>

<<I soldi mi servivano per comprarti l'anello>> disse frugando nella tasca <<Merda non l'ho portato>> si disse incazzato.

<<Ma hai sentito che ho detto? Sono bipolare Carl>>

<<Cazzo vuoi sposarmi o no>> disse mettendosi in ginocchio e strattonandole il braccio.

<<Carl>>

<<Si?>>

<<Non potrei mai farlo>>

<<E perché>>

<<Perchè ho una malattia, passerei dall'essere felice, all'odiarti quando meno te lo aspetti>>

<<E quindi?>>

<<Ma mi segui??>>

<<Io ti amo T/n che cazzo me ne frega della malattia>>

<<Alzati dal marciapiede che è sporco>>

Lui obbedì.

T/n si avvicinò al fidanzato che subito la prese per i fianchi e la baciò: <<Lo sai che siamo troppo giovani per sposarci>>

<<Lo so, ma almeno ti ho prenotata per quando sarà il momento. Sempre se accetti>>

Lei sorrise facendogli perdere un battito: <<Mi chiameranno T/n Gallagher?>>

<<Non suona male però>>

Rise, amava quel ragazzo: <<Dai ora andiamo a casa che Fiona vuole fare una riunione>>

<<Che palle>>

<<Guarda che sono cose serie>> una goccia le cadde sul viso facendole alzare lo sguardo <<Sta per piovere>>

<<Merda, meglio se facciamo veloci>> si tolse la giacca, la poggiò sulle spalle della fidanzata, la prese per mano e insieme tornarono a casa.


Champagne & Sunshine [carl x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora