30

2.6K 65 13
                                    

La cosa brutta dei giorni di scuola era che, appunto, si doveva andare a scuola, e fingere una malattia non era certo un'ottima soluzione, visto che se restavi a casa eri costretto a fare le pulizie, a meno che non fosse grave.

Il moro si svegliò, ma non aprì gli occhi, allungò una mano e tastò il materasso.

<<T/n?>> mugognò confuso, perché la ragazza non si trovava lì con lui?

Eseguì la solita routine mattutina, poi scese al piano di sotto a fare colazione trovando Lip in piedi a scaldarsi il caffè, e Ian e Liam seduti in salotto a cazzeggiare.

<<Bensvegliato, allora come ha reagito T/n?>>

<<Non gliel'ho detto, credevo che scopandomela mi sarei sentito meglio, invece mi credo ancora di più una merda cazzo>>

<<Non penso funzioni così>>

<<Non ha neanche voluto farmi un bocchino>>

<<Uhh, perché?>>

<<Boh, sarà per il fatto della circoncisione. Tu hai mai avuto problemi a riguardo?>>

<<Io sono circonciso>>

<<Cosa>> raggiunsero il salotto <<E tu Ian?>>

<<Cosa?>>

<<Sei circonciso?>>

<<Già>>

<<E durante le tue scopate da gay i tuoi partner erano tutti circoncisi?>>

<<Non tutti ma quasi>>

<<Cazzo, e Liam?>>

Silenzio.

<<Non ci credo sono l'unico>> sbuffando raggiunse la cucina dove trovò Frank a terra ubriaco, lo calciò: <<Ehi perché io non sono circonciso>>

Alzò la testa da terra: <<Cosa>>

<<Ora devo farmelo fare>>

<<Perché cavolo lo vorresti fare?>>

<<Per la mia ragazza>> rispose come se fosse ovvio.

<<E' meglio non essere circonciso. Il cucciolone sente di più quando non ha la coda tagliata. Si autolubrifica anche>>

<<Tu sei circonciso?>>

<<Si, non ho avuto voce in capitolo. Avevo poche ore di vita quando hanno tagliato la mia mascolinità>>

<<Fa male?>>

<<Ho pianto come un bambino>>

Annuì.

T/n entrò in casa: <<Sono venuta a prenderti>> raggiunse il ragazzo che la prese per i fianchi e la baciò.

<<Come mai stamattina quando mi sono svegliato non c'eri?>>

<<Ho fatto un salto a casa a prendere dei vestiti puliti, dai ora andiamo che facciamo tardi>> gli diede una pacca sul culo e uscì seguita a ruota dal ragazzo.

Uscirono di casa e per un attimo ci fu un silenzio imbarazzante ma poi Carl decise di parlare: <<Ho deciso che mi faccio circoncidere>>

<<Cosa? E' doloroso lo sai?>>

<<Si certo che lo so, ho i brividi a pensarci>> disse imitando un leggero tremolio.

<<E perché lo fai allora?>>

<<Per te, no?>>

<<Ma io non ti ho chiesto di farlo>>

<<Ieri non me l'hai succhiato>>

<<Si perché ti sei addormentato>>

<<Ah..>>

<<Comunque non sentirti obbligato, anche se sarebbe una cosa dolce se tu lo facessi per me>> continuò afferrandogli la mano.

A scuola ebbe una breve conversazione con Alan: <<Senti posso chiederti una cosa?>> disse prendendolo in disparte.

<<Riguarda T/n? Ti giuro che lei non mi interessa>>

<<Non volevo parlare di questo>> prese un respiro <<Sei circonciso?>>

Annuì: <<Alle ragazze piace>>

<<Ok grazie>> gli diede una pacca sulla spalla e fece per andarsene ma subito si fermò: <<Per la cronaca, io non sono geloso di te, chiaro?>>

Il corvino annuì, il ragazzo lo metteva parecchio in soggezione.

All'ora di pranzo presero posto tutti e quattro insieme, come ormai erano consueti fare.

<<Carl, solo io ho notato che Dominique ti sta ignorando?>>

Lui fece spallucce.

<<Quando ti vede se ne va, non ti parla, non ti cerca..>>

<<Perché ti lamenti? Dovresti esserne felice>>

<<Lo sono, ma lo trovo strano>>

Gwen dopo quelle parole non gli tolse gli occhi di dosso, e questo lo fece sentire parecchio a disagio.

Era chiaro, aveva capito tutto, ma come faceva?
Era come se i suoi occhi strisciassero nei suoi, come biscie, e poi, come sanguisughe, raccogliessero i pensieri organizzandoli ricreando un idea, o più propriamente, ricostruiva i fatti.

<<Ah Carl, a proposito del fatto che vuoi diventare un poliziotto>> disse mettendo in bocca un boccone del pranzo del ragazzo.

<<Quello è mio>>

<<Il padre di Gwen e Alan è un poliziotto, potrebbe darti qualche dritta per, beh, inseguire il tuo nuovo sogno>>

<<Dopo scuola se vieni a casa nostra te lo presentiamo>> propose Alan con quel solito sorriso stampato in faccia.
L'avrebbe preso a sberle se avesse potuto.

<<Si mi sembra un ottima idea, così Carl e Alan possono anche fare amicizia>>

Lui le lanciò un occhiataccia: <<In realtà oggi avrei l'intervento>>

<<Ma non c'è l'hai domani?>>

Sbuffò: <<Forse>>

<<Scusateci un attimo>> tirò il ragazzo per la manica e lo trascino lontano dagli altri <<Senti, so che ti sta sulle palle->>

<<Non proprio sulle palle, più che altro vorrei prenderlo a pugni ogni volta che apre bocca, con quel suo.. sorrisino di merda>> lo imitò.

<<Lascia stare il fatto di fare amicizia, pensa all opportunità che hai se incontri suo padre, è il capo della polizia, e abita a nel Southside. Cazzo Carl lui si che ne ha fatta di strada>>

Alzò gli occhi al cielo: <<Va bene ok ci vado>>

<<Grazie amore>> si alzò in punta di piedi e lo baciò sulla guancia.

<<Però prima dovrò togliermi queste treccine>>

Champagne & Sunshine [carl x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora