La cosa brutta dei giorni di scuola era che, appunto, si doveva andare a scuola, e fingere una malattia non era certo un'ottima soluzione, visto che se restavi a casa eri costretto a fare le pulizie, a meno che non fosse grave.
Il moro si svegliò, ma non aprì gli occhi, allungò una mano e tastò il materasso.
<<T/n?>> mugognò confuso, perché la ragazza non si trovava lì con lui?
Eseguì la solita routine mattutina, poi scese al piano di sotto a fare colazione trovando Lip in piedi a scaldarsi il caffè, e Ian e Liam seduti in salotto a cazzeggiare.
<<Bensvegliato, allora come ha reagito T/n?>>
<<Non gliel'ho detto, credevo che scopandomela mi sarei sentito meglio, invece mi credo ancora di più una merda cazzo>>
<<Non penso funzioni così>>
<<Non ha neanche voluto farmi un bocchino>>
<<Uhh, perché?>>
<<Boh, sarà per il fatto della circoncisione. Tu hai mai avuto problemi a riguardo?>>
<<Io sono circonciso>>
<<Cosa>> raggiunsero il salotto <<E tu Ian?>>
<<Cosa?>>
<<Sei circonciso?>>
<<Già>>
<<E durante le tue scopate da gay i tuoi partner erano tutti circoncisi?>>
<<Non tutti ma quasi>>
<<Cazzo, e Liam?>>
Silenzio.
<<Non ci credo sono l'unico>> sbuffando raggiunse la cucina dove trovò Frank a terra ubriaco, lo calciò: <<Ehi perché io non sono circonciso>>
Alzò la testa da terra: <<Cosa>>
<<Ora devo farmelo fare>>
<<Perché cavolo lo vorresti fare?>>
<<Per la mia ragazza>> rispose come se fosse ovvio.
<<E' meglio non essere circonciso. Il cucciolone sente di più quando non ha la coda tagliata. Si autolubrifica anche>>
<<Tu sei circonciso?>>
<<Si, non ho avuto voce in capitolo. Avevo poche ore di vita quando hanno tagliato la mia mascolinità>>
<<Fa male?>>
<<Ho pianto come un bambino>>
Annuì.
T/n entrò in casa: <<Sono venuta a prenderti>> raggiunse il ragazzo che la prese per i fianchi e la baciò.
<<Come mai stamattina quando mi sono svegliato non c'eri?>>
<<Ho fatto un salto a casa a prendere dei vestiti puliti, dai ora andiamo che facciamo tardi>> gli diede una pacca sul culo e uscì seguita a ruota dal ragazzo.
Uscirono di casa e per un attimo ci fu un silenzio imbarazzante ma poi Carl decise di parlare: <<Ho deciso che mi faccio circoncidere>>
<<Cosa? E' doloroso lo sai?>>
<<Si certo che lo so, ho i brividi a pensarci>> disse imitando un leggero tremolio.
<<E perché lo fai allora?>>
<<Per te, no?>>
<<Ma io non ti ho chiesto di farlo>>
<<Ieri non me l'hai succhiato>>
<<Si perché ti sei addormentato>>
<<Ah..>>
<<Comunque non sentirti obbligato, anche se sarebbe una cosa dolce se tu lo facessi per me>> continuò afferrandogli la mano.
A scuola ebbe una breve conversazione con Alan: <<Senti posso chiederti una cosa?>> disse prendendolo in disparte.
<<Riguarda T/n? Ti giuro che lei non mi interessa>>
<<Non volevo parlare di questo>> prese un respiro <<Sei circonciso?>>
Annuì: <<Alle ragazze piace>>
<<Ok grazie>> gli diede una pacca sulla spalla e fece per andarsene ma subito si fermò: <<Per la cronaca, io non sono geloso di te, chiaro?>>
Il corvino annuì, il ragazzo lo metteva parecchio in soggezione.
All'ora di pranzo presero posto tutti e quattro insieme, come ormai erano consueti fare.
<<Carl, solo io ho notato che Dominique ti sta ignorando?>>
Lui fece spallucce.
<<Quando ti vede se ne va, non ti parla, non ti cerca..>>
<<Perché ti lamenti? Dovresti esserne felice>>
<<Lo sono, ma lo trovo strano>>
Gwen dopo quelle parole non gli tolse gli occhi di dosso, e questo lo fece sentire parecchio a disagio.
Era chiaro, aveva capito tutto, ma come faceva?
Era come se i suoi occhi strisciassero nei suoi, come biscie, e poi, come sanguisughe, raccogliessero i pensieri organizzandoli ricreando un idea, o più propriamente, ricostruiva i fatti.<<Ah Carl, a proposito del fatto che vuoi diventare un poliziotto>> disse mettendo in bocca un boccone del pranzo del ragazzo.
<<Quello è mio>>
<<Il padre di Gwen e Alan è un poliziotto, potrebbe darti qualche dritta per, beh, inseguire il tuo nuovo sogno>>
<<Dopo scuola se vieni a casa nostra te lo presentiamo>> propose Alan con quel solito sorriso stampato in faccia.
L'avrebbe preso a sberle se avesse potuto.<<Si mi sembra un ottima idea, così Carl e Alan possono anche fare amicizia>>
Lui le lanciò un occhiataccia: <<In realtà oggi avrei l'intervento>>
<<Ma non c'è l'hai domani?>>
Sbuffò: <<Forse>>
<<Scusateci un attimo>> tirò il ragazzo per la manica e lo trascino lontano dagli altri <<Senti, so che ti sta sulle palle->>
<<Non proprio sulle palle, più che altro vorrei prenderlo a pugni ogni volta che apre bocca, con quel suo.. sorrisino di merda>> lo imitò.
<<Lascia stare il fatto di fare amicizia, pensa all opportunità che hai se incontri suo padre, è il capo della polizia, e abita a nel Southside. Cazzo Carl lui si che ne ha fatta di strada>>
Alzò gli occhi al cielo: <<Va bene ok ci vado>>
<<Grazie amore>> si alzò in punta di piedi e lo baciò sulla guancia.
<<Però prima dovrò togliermi queste treccine>>
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Champagne & Sunshine [carl x reader]
FanfictionLa cosa buffa, e probabilmente l'unica cosa che fosse di un effettiva importanza, è che non poteva finire diversamente.