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<<Cazzo Ian sono stra in ansia>> disse emozionata indossando l'abito rosso.

<<Non ti stai per sposare, vuoi solo accontentare il tuo ragazzo divertendoti ad una finta festa post-matrimonio>>

<<Ma sembra tutto così reale>> si girò spostando i capelli su una spalla permettendo all'amico di tirarle su la zip dell'abito.

Carl entrò nella stanza: <<Oh che cazzo tocchi la schiena di mia moglie>> lo fece scansare concludendo lui il lavoro.

<<Voi non siete sposati>>

<<Sta zitto>>

Il rosso alzò gli occhi al cielo e uscì dalla stanza.

<<Emozionata?>>

<<Si>> rispose sorridente come sempre.

<<Ora Nick va a prendere la torta>>

<<Non vedo l'ora di assaggiarla>>

Le diede un bacio a stampo: <<Dai scendiamo dagli altri>>

T/n aveva invitato più o meno tutto il quartiere, e qualche compagno di scuola.

<<Peccato>>

<<Cosa?>>

<<Avevo invitato Dominque ma non la vedo>>

<<Che stronzetta>> rispose il ragazzo mettendole una mano sul culo.

<<Sta zitto>> rise <<Volevo vederla rosicare ma non sarà possibile>>

<<Possiamo mandarle una foto>> afferrò il telefeno che si era comprato e si scattò una foto con la sua ragazza, loro due, semplicemente, che sorridevano, perché erano felici e si amavano.

Erano felici di amarsi.

<<Mandagliela>>

<<Un attimo>>

<<Posso fare un foto agli "sposi">> chiese Ian avvicinandosi con una macchina fotografica.

Lui la prese in braccio reggendola con la mani sotto le chiappe e la guardò dal basso verso l'alto ridere di gusto.

La sua espressione da "Quanto cazzo è bella" era una cosa unica e inimitabile.
Era pazzo di lei e si vedeva a un miglio di distanza.

<<Fatta>> disse dopo aver scattato <<Siete venuti benissimo>>

<<Mettimi giù>> Carl obbedì <<Vediamola>>

<<Aspetta>> era una polaroyd, sventolò un po' la pellicola bianca finché non iniziò a prendere colore.

<<Che figata>> disse afferrandola <<Voglio una polaroyd>>

Carl si avvicinò e le cinse i fianchi: <<Ho capito>>

<<Me la compri??>> chiese emozionata.

<<Sopresa>> una notifica illuminò lo schermo del suo telefono, rise.

<<Chi è?>> domandò curiosa.

<<Dominique mi ha mandato a fanculo>>

La c/c scoppiò a ridere.

<<Balliamo?>>

<<Chiedimelo con più garbo>>

<<Mi concede questo ballo mia signora?>>

<<Con piacere>> fece un inchino e afferròla mano di Carl.

Lip raggiunse i due con dei bicchieri di birra in mano: <<Viva gli sposi>> urlò porgiendoglieli.

Tutti gli invitati gli fecero coro, i due brindarono e si baciarono, lui la avvicinò spingendola per i fianchi come se non volesse più mollarla, finchè non si  staccarono e tutti applaudirono.

<<Ci vorrebbe la torta ora>>

<<Nick non è ancora tornato>> iniziò a guardarsi intorno.

<<Mi sa che si è perso>>

<<In che senso>>

<<L'ho visto andare per di qua ma la pasticceria è dal lato opposto>>

Non gli bastò molto per capire cosa stesse succendo.

<<Merda cazzo>>

<<Che succede>>

<<Devo correre>> rispose agitato <<Merda>> si massaggiò la fronte come se un forte mal di testa avesse appena preso il sopravvento <<Scusami davvero T/n, ti amo>> corse via.

<<Non ho capito cosa è appena successo>> affermò girandosi verso Ian altrettanto confuso.

Nel frattempo lui correva, e correva veloce, tagliava il vento come se quest'ultimo fosse un ostacolo.
Corse.
Corse finchè non raggiunse la meta che, purtroppo, affermò la sua supposizione: Nick si trovava lì, seduto su dei gradini che si reggeva il viso tra le mani. Era sporco di sangue.

Varcò il cancello della proprietà privata raggiungendo l'amico.

<<Che cos'hai fatto?>> chiese sperando il meno-peggio.

Non rispose così decise di salire i gradini ed entrare in casa.

Il martello sporco di sangue giaceva sul suolo accanto al nero.

L'orrore di fronte ai suoi occhi, uno spettacolo disgustoso e vomitevole. Un sapore di amaro dallo stomaco raggiunse la gola. Uscì barcollando e rigurgitò sul prato verde.

<<Ho chiamato la polizia. Meglio che smammi>>

<<Perché?>> la prima cosa che riuscì a dire dopo quello spettacolo tremendo.

Alzò lo sguardo, i suoi occhi balbettavano "Mi sembra ovvio".

Carl lentamente indietreggiò e corse dall'altro lato della strada.

Sostò un po' finché la polizia non giunse al luogo del delitto.

Si voltò e si allontanò.

Afferrò il telefono "Una, due, tre... cazzo quante chiamate perse".

<<Pronto>>

<<Carl che succede>>

<<T/n cazzo, non volevo farti preoccupare, sono un coglione. Ho bisogno di parlarti di persona è successo un casino>>

Buio.

<<Torna a casa>>

<<Ne parliamo tranquillamente>>

<<Carl?>>

<<Carl ci sei?>>

<<Pronto>>


Champagne & Sunshine [carl x reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora