Il giorno dell'udienza Carl raggiunse l'aula di tribunale ammanettato, era vestito da nerd con la camicia e degli occhiali da vista.
"Non sta poi così male" pensò la ragazza quando lo video entrare.
<<Mi stai prendendo in giro, cazzo>> commentò la donna seduta davanti a loro.
Era la madre del ragazzino che era stato processato prima di Carl.<<A vederlo così penserei che sia un giovane onesto>> disse Lip.
<<Proprio come Ted Bundy>> aggiunse Veronica.
<<Caso numero 2014-CR-4929. Questo è il momento e il luogo della condanna. La corte ha esaminato il tuo rapporto sulla libertà vigilata. Altri consiglieri desiderano essere ascoltati?>> una donna, nera, iniziò a parlare.
<<Vostro Onore, il mio cliente sa di aver commesso un errore. E' dispiaciuto per quello che ha fatto e ha imparato dall'esperienza>> rispose l'avvocato.
<<Rimpiaggi quello che hai fatto, Carl?>>
<<Ho fatto qualcosa di veramente stupido che non avrei dovuto fare. Ho affidato a un cazzo di ritardato un lavoro da uomo. La prossima volta che sposterò un mucchio di droghe, sarò più intelligente>>
<<Ma che cazzo>> disse T/n per poi tapparsi subito la bocca sperando che nessuno l'avesse sentita.
Carl si girò con un mezzo sorriso stampato in faccia e la guardò negli occhi per poi rigirarsi.
<<Se vuoi entrare nelle mie stanze e parlarmi in segreto, questo è il momento. Altrimenti finirai in carcere minorile. È questo quello che vuoi?>>
Lui la guardò con quei suoi grandi occhi verdi e un espressione di disprezzo ma allo stesso tempo provocatoria.
<<Si grazie.>>
<<Non è quello che speravo di sentire>>
<<So cosa sperava di sentire, se Vostro Onore perdesse 10 kili magari potrei pensarci su>>
<<Credo di aver sentito abbastanza>> lo interruppe <<Ti condanno al massimo: un anno presso la Divisione Giustizia Minorile del Dipartimento di Correzione dell'Illionois. Sei in custodia dello sceriffo. Questa corte è in pausa>> concluse per poi sbattere il martello e andarsene.
Si poteva notare la faccia di tutti gli amici e parenti del ragazzo che lo guardavano con chiaro disprezzo, ma allo stesso tempo confusi.
<<Perché cazzo l'hai fatto Carl?>>
<<Quando Paul Sugden è uscito dal carcere sapeva come fare IED e dove riciclare denaro. Non puoi comprare quel tipo di istruzione, accrescerà la mia fama per strada. Tranquilla, la galera è la mia puttana>> rimasero spiazzati.
Delle guardie arrivarono e lo riammanettarono.Prima di portarlo via lui si girò e la guardò negli occhi.
Quei suoi meravigliosi smeraldi si incastonarono nei suoi c/o [colore occhi].
Ora che era così vicino si riusciva a sentire ancora di più il suo profumo, ma non era il solito aroma di caffè, sapeva più di vaniglia, forse prima di conciarlo in quel modo ridicolo l'avevano lavato.La guardia lo portò via ma lui cercò di non interrompere quel meraviglioso contatto visivo che avevano creato finché non fu costretto a girare l'angolo.
<<Prima o poi doveva succedere>> fu tutto quello che si sentì dire.
<<Merda>> disse appena mise piede fuori dall'edificio <<MERDA>> ripeté.
Ian le si affiancò senza proferire parola.
<<Merda>> disse una terza volta per poi tirare un calcio ai bidoni dell'immondizia.
Nessuno diceva niente.
Nessuno riusciva a dire niente, per correttezza.
<<Vado a casa>> disse poi <<Casa mia>>
Così si incamminò, sapeva che era brutto lì, cioè, non brutto, ma noioso e monotono per non dire ripetitivo.
Almeno dai Gallagher aveva della compagnia.
E poi come avrebbe fatto a scuola senza Carl?
Era letteralmente l'unica persona con cui parlava, anche se a malavoglia, visto che lui la costringeva a passare il tempo insieme, stava iniziando a starle davvero simpatico.Le sarebbe forse mancato fumare con lui nei bagni della scuola, o rubare le merende ai bambini dell'asilo accanto, spacciare nella mensa, trafficare i risultati dei test durante le pause, incontrarsi davanti ai rispettivi armadietti, rigorosamente uno accanto all'altro, e scambiarsi informazioni illecite con le quali avrebbero potuto ricattare le persone.
Lui le piaceva, ma non in quel modo, era più una dipendenza quella che provavano uno nei riguardi dell'altro, un "Senza di te mi annoio".
Un'anno senza di lui valeva a dire un'anno scolastico di merda, a meno he non fosse riuscita a farsi degli amici.Tirò fuori le chiavi ed entrò in casa sua, i vestiti erano ancora stesi come li aveva lasciati quando se ne era andata.
"Potrei farmi qualche amico alla festa di Dominique, anche se mi ero promessa di non andare" rifletté e nel frattempo si accese una sigaretta.
Uscì in terrazzo e si sedette a terra.
<<Che palle>> disse soltanto.
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Champagne & Sunshine [carl x reader]
FanficLa cosa buffa, e probabilmente l'unica cosa che fosse di un effettiva importanza, è che non poteva finire diversamente.