Non c'era l'orologio in quella stanza, di proposito secondo Taehyung, tuttavia era possibile udire il cucù provenire dal piano di sotto se c'era il giusto silenzio. Quel giorno non c'era e Taehyung alzo il capo dal proprio lavoro quando l'ora della merenda era superata già da molto.
Imprecò sottovoce e con lui il suo stomaco vuoto.
Aveva le mai piene di china e gli occhi indolenziti dalle lunghe ore passate a scribacchiare cifre nella semioscurità. Chiuse il libro grigiastro di fronte a sé e sospirò profondamente, inspirando ancora una volta l'aria umidiccia della stanza male illuminata dall'unica finestrella senz'ante alla sommità dell'altissima parete alla sua sinistra.
Si alzò di malavoglia e udì le proprie ginocchia scricchiolare sotto il suo debole corpo e uscì, diretto verso la cucina.
«Buongiorno signorino.» Si sentì rivolgere appena varcata la soglia della sua stanza preferita nel seminterrato.
«Buon pomeriggio Marla.» Rispose con tono annoiato.
«C'è del pollo avanzato se lo volete.»
«Lo voglio.» Sorrise alla donna i cui ricci capelli rossi uscivano a piccole ciocche da sotto la cuffietta ingiallita. «Lo mangio qui se non ti dispiace.»
«Come vuole signorino, ma sapete che non sta bene.»
«Te lo ripeto ogni volta Marla: se ci sono un tavolo e una sedia, è una stanza in cui si può mangiare.»
«Come vuole signorino.» Si rassegnò lei con remissione e iniziò ad apparecchiare la vecchia tavola nella cucina lasciata alla servitù per consumare i pasti.
«Grazie Marla, come sempre.»
La donna fece per aprire la piccola bocca screpolata, ma la richiuse immediatamente dopo aver buttato un occhio all'ingresso.
«Signor Choi.» Salutò inchinandosi profondamente. La sua voce aveva leggermente tremolato e Taehyung lo aveva notato.
A Seunghyun incutere timore riempiva di orgoglio, infatti sul suo viso scavato si dipinse un sorrisetto grottesco.
Taehyung lo ignorò quella smorfia e iniziò a pasteggiare indisturbato.
«Lo sa signorino che è sconveniente mangiare in cucina?» Domandò l'uomo con disappunto.
«Me lo dice ogni volta.» Replicò il ragazzo masticando, con lo stesso disappunto, seguitando a guardare il suo piatto che si svuotava.
«Ma ancora non l'ha imparato.»
«Penso di averlo capito all'incirca dopo la terza volta che mi ha redarguito signor Choi.»
«Sarò costretto a-»
«Informare i miei genitori?» Finì la frase iniziata dall'uomo e smise di masticare, per poi guardarlo con un sorriso sardonico. «A loro non interessa nemmeno se mangio, non credo gli importi di dove mangio.» Concluse riprendendo a masticare.
«Bene signorino. Come vuole.» Rispose, cercando di non dare a vedere il proprio astio, dopodiché se ne andò.
Marla nel frattempo aveva indietreggiato fino ai fornelli splendenti e si era messa a strofinarli nervosamente con uno straccio.
«Lo sai che non possono venire più puliti di così?» Si rivolse alla donna con un certo spirito.
«Scusate signorino, ma lo sapete che quell'uomo mi mette una certa soggezione.»
«Schifo, Marla: si dice schifo.» Disse mentre si puliva la bocca.
«Sì signore, ma io non posso dirlo.» Rispose, mentre si accingeva a togliergli il piatto vuoto da davanti.
«Puoi pensarlo però.» Le sorrise.
«Penso molto di peggio signorino.» Riferì con tono grave, il che fece ridere di gusto Taehyung.
«Sapete signorino, c'è una leggenda che girava nel mio paesino di origine a riguardo di un tritone mutaforma.»
«Sono carini i tritoni.» Commentò distrattamente Taehyung, mentre le passava le posate.
«Questo di cui vi parlo non era per nulla simpatico. Si narrava che di giorno incantasse le sue vittime, per poi portarle vicino al suo stagno al calare del sole e lì affogarle per poi mangiarsele.» Spiegò con un certo ribrezzo.
«Sono piccoli i tritoni e mangiano gli insetti, come faceva a nutrirsi di uomini?» Domandò interessato.
«Non di uomini signorino, ma di bambini e quel signor Choi per quanto è viscido mi ricorda molto la descrizione di quest'uomo-tritone di cui le ho parlato.»
«Sul viscidume sono d'accordo, ma paragonarlo a un povero tritone mi sembra offensivo per l'animale sinceramente.» Ridacchiarono insieme, dopodiché il ragazzo la salutò calorosamente e si avviò verso i suoi uffici con tutta l'intenzione di concludere al più presto il proprio noiosissimo lavoro.

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Stigma
Lupi mannariTaehyung è un giovane intrappolato in una torre d'avorio e i suoi carcerieri sono i suoi stessi familiari. Una famiglia disfunzionale non gli impedirà tuttavia di costruirsi la felicità che tanto brama. > Capitoli di media lunghezza > Omegaverse > K...