«Dottor Franchie la prego.»
«Quello che mi chiedi Chaerin è molto pericoloso e non servirà a molto se non a arginare queste febbri ricorrenti, che comunque sono tranquillamente superabili per lui.»
«Ma io non voglio che sia... così.» La sua voce flebile si ruppe è quella profonda del medico la incalzò: «Ma lui è così e tu non puoi farci niente se non aspettare che lo sviluppo sia completo, allora la situazione si stabiliz- oh oh eccolo qua il ragazzo.» Il suo tono mutò repentinamente da grave a cordiale, mentre guardava Taehyung che aveva aperto gli occhi. «Ci hai fatto prendere un bello spavento ragazzo, ti ricordi qualcosa?» Gli domandò sorridendo sotto ai baffoni canuti.
Taehyung osservò la stanza circostante, la luce proveniente dalla finestra gli provocò un sussulto.
«Stavo guardando un sorcio e un chicco d'uva.» Rispose in un soffio.
«Sei confuso tesoro, prova a dormire un altro po' finché l'iniezione non fa effetto.» Pronunciò la madre, accarezzandogli i capelli castani imperlati di sudore. Se avesse potuto vedersi allo specchio, probabilmente il riflesso gli sarebbe parso un fantasma: il suo volto era bianco come il latte, umido di sudore, le sue labbra secche e gli occhi gonfi, ora verdi come smeraldi, erano circondati da occhiaie violacee. Il corpo scosso da brividi era così pesante da provocargli fatica anche solo a respirare e la testa pulsava all'impazzata a ritmo con il proprio cuore.
Confuso e dolorante, richiuse gli occhi.
«L'ho condannato a questo.» Piagnucolò la donna mentre gli poggiava le labbra esangui sulla fronte.
«Oh non essere melodrammatica, fa parte dello sviluppo.»
«Lo so.»
Il dottor Franchie si avvicinò al ragazzo e gli tirò su un labbro. «Sono spuntati tutti e quattro stavolta, ci siamo quasi.» Osservò, riferendosi ai canini affilati e bianchissimi che avevano squarciato di netto le sue gengive adesso gonfie e infiammate. «Il peggio sarà quando rientreranno, non sarà una bella nottata per lui.» Sentenziò preoccupato.
«Se potessimo estrarglieli...»
«Non ricominciare Rin, questo non fermerà in alcun modo ciò che lo aspetta.» Questa volta fu lapidario e la donna ricominciò a singhiozzare.
«N-non vo-glio che c-resca c-così.»
«Così come? Come te?»
Si udì un lungo silenzio, rotto solo dal pianto.
«P-pensavo che se n-on lo avessi al-lattato s-se lo aves-si tenuto a dis-distanza lui...»
«Ma che sciocchezze sono mai queste? Chi ti ha detto queste cose?» Franchie era a dir poco sorpreso.
«Una gua-guaritrice d-ove abitavo pr-ima.»
«Be' ti ha detto delle baggianate, non è un raffreddore non si trasmette così.»
Un lungo silenzio calò tra i due.Taehyung si svegliò di soprassalto in preda a dolori lancinanti. Confuso e stordito si guardò intorno.
Era raggomitolato in posizione fetale, la timida luce della luna lambiva i suoi occhi stanchi e sentiva che dentro di sé non era rimasta nemmeno la forza per cambiare posizione, tuttavia aveva un bisogno impellente che chiedeva a gran voce di essere espletato.
Mugolò sommessamente con tutta la volontà che possedeva e udì un fruscio ai suoi piedi.
«Taehyung signore.» La dolce voce di Meera gli accarezzò le orecchie e pochi istanti dopo la vide. I suoi lunghi capelli neri erano raccolti da una cuffietta chiara, aveva lo sguardo gonfio di sonno e il naso un po' tappato. Forse aveva pianto.
«Devo andare in bagno.» Comunicò sottovoce come dovesse confessare un segreto terribile e riprese fiato.
«Sì dunque... ce la fa ad alzarsi?» Domandò esitante.
Per tutta risposta il ragazzo mugolò un sì.
Meera lo aiutò a sollevarsi con delicatezza e lo fece abituare alla nuova posizione, una volta che si ritrovò seduto sul letto. Dopodiché lo aiutò ad appoggiarsi durante il tragitto e al ritorno.
«Adesso beva questa, l'ha lasciata il dottore: è per dormire.» Gli porse un bicchiere contenente quella che sembrava una tisana. Il ragazzo se la scolò in un solo sorso e con faccia schifata tornò sotto le coperte.
«Grazie.» Sussurrò, per poi cadere in un sonno profondo l'istante successivo.
Sognò tanto quella notte: tornò Jungkook, questa volta spiegandogli la differenza tra muffa e fungo, poi la madre che di nuovo lo trascinava via stavolta dal dottor Franchie che voleva cavargli i canini dalle gengive, infine vide Enza e Marla che trascinavano il signor Jeon svenuto lungo il corridoio, mentre lui le aiutava strattonandolo con i denti.
Fu la notte più strana che avesse mai vissuto.

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Stigma
WerewolfTaehyung è un giovane intrappolato in una torre d'avorio e i suoi carcerieri sono i suoi stessi familiari. Una famiglia disfunzionale non gli impedirà tuttavia di costruirsi la felicità che tanto brama. > Capitoli di media lunghezza > Omegaverse > K...