Non c'era stato nulla di normale nei giorni che seguirono: il signor Kim era rientrato e tutti tranne il signor Choi sembravano volerlo evitare come la peste, per un motivo o per l'altro.
Marla serviva i pasti a una velocità disarmante, cercando di uscire dalla sala da pranzo il prima possibile, Chaerin mangiava con l'imbuto o accusava strane inappetenze a giorni alterni e Jeon, dopo i saluti al rientro dal viaggio, aveva deciso che la sua aula aveva una cattedra perfetta per consumare la cena. Sembrava che nessuno riuscisse più a guardarlo in volto dopo le recenti rivelazioni, persino Meera e Enza, che certamente non potevano sapere, si erano accodate alla tendenza generale.
Ad ogni modo il signor Kim non sembrò farci particolarmente caso, anche perché con la bella stagione aveva ricomiciato a tornare esclusivamente per cena, preferendo trascorrere il giorno a curare i suoi recenti affari, piuttosto che in casa.
Aveva acquistato un lotto di fusti per invecchiare il mosto che dovevano essere distribuiti tra i mezzadri che curavano le vigne e poi nuove specie di patate e capperi e voleva cederli ai contadini che tenevano i terreni più adatti alla loro coltivazione. Così passava le giornate a viaggiare qua e là tra le sue proprietà terriere, approfittandone per controllare l'operato dei suoi sottoposti dopo il suo ritorno.
La sera era talmente stanco che se gli avessero servito brodo di rospo non se ne sarebbe nemmeno accorto.
Taehyung non lo aveva nemmeno salutato al suo ritorno, si erano visti solo la mattina seguente quando gli aveva affidato i documenti e le ricevute dei nuovi beni per inventariarli e registrare tutto.
Aveva dato una scorsa ai libri contabili per verificare che il figlio non avesse battuto la fiacca in sua assenza e poi se n'era andato senza nemmeno guardarlo.
A Taehyung quel trattamento non dispiacque affatto, ora più che mai voleva averci a che fare il meno possibile ed era grato che non avesse notato le borse scure sotto ai suoi occhi né le labbra gonfie e screpolate.
Le lezioni con il biscione incamiciato continuavano, così come continuavano i loro incontri notturni.
La situazione pareva in uno strano equilibrio, ma in quella famiglia nessun equilibrio era destinato a durare a lungo.Era trascorsa esattamente una settimana dal rientro del signor Kim, il tempo era sereno e la frizzante aria mattutina gli scompigliava i baffetti neri mentre usciva di casa, così di buon ora che il sole non era ancora sorto del tutto.
Varcò la soglia per infilarsi nella carrozza e sentì un insolito trambusto provenire dalla finestra aperta della camera del figlio, ma com'era suo solito non se ne curò e partì.Taehyung aveva patito un caldo atroce quella notte e a un certo punto, esasperato, si era alzato per sncare la finestra. Era talmente sudato da avere le gambe zuppe, ma si sentiva così intontito che si era ributtato immediatamente a letto.
Lo avevano svegliato poche ore dopo i rumori sordi e goffi del padre che si preparava, ma non aveva osato emettere un fiato finché lui era in casa.
Al risveglio stava male, sentiva che qualcosa non andava in lui e gli pareva di avere la febbre altissima, così appena aveva udito il portone sbattere si era alzato, o almeno ci aveva provato.
Le gambe gli avevano ceduto ed era caduto a peso morto sulla sedia facendola ribaltare sulla scrivania.«Ahi.»
Poi il silenzio.
Non capiva cosa stesse succedendo, ma provò lo stesso a rialzarsi e questa volta ebbe più fortuna. Non appena raggiunse la stazione eretta, una fitta al basso ventre lo piegò in due e una sostanza viscida iniziò a colargli sulle gambe.«Oh no.» Mugolò.
Era bollente, le guance così rosse da poterci cuocere un uovo, l'inguine gli pulsava, non aveva più controllo sulla sua ghiandola odorifera e i suoi feromoni erano presenti in modo così massiccio nella stanza da dargli la nausea.
Si aggrappò al letto e vi si trascinò sopra, incapace di sopportare oltre quel bisogno di contatto che si stava facendo prepotentemente largo in lui. Aumentava sempre di più man mano che i minuti passavano e i suoi sensi si erano talmente acuiti nel frattempo che persino il pigiama era divenuto insopportabile a contatto con la sua pelle.
Poi lo sentì, era un odore tanto buono da mandarlo in estasi, un barlume di speranza di sollievo da quel torrente di impulsi insostenibili: era tabacco dolcissimo e chiodi di garofano.
Alle sue orecchie giunse il palpito frenetico di un cuore poco distante e qualche secondo dopo un lieve bussare.
«Avanti.» Bisbigliò.
Jungkook aprì la porta e la richiuse dietro di sé lentamente. La sua fragranza inondò istantaneamente le narici di Taehyung e si riversò dentro di lui come un fiume in piena, riempiendolo di impazienza e accelerandogli ulteriormente i battiti.
Si girò su un fianco per osservare colui che già aveva identificato e nel farlo un'altra fitta si liberò dal suo inguine facendogli formicolare tutto il corpo.
Jungkook era in piedi appoggiato alla porta chiusa, rosso in volto, lo guardava con quegli occhi neri ricolmi di desiderio e le labbra dischiuse in segno di sorpresa. Indossava un pigiama bianco di seta che metteva in risalto tutto il suo corpo muscoloso in un modo che mandò ai pazzi Taehyung ed era scalzo.
Nessuno dei due era in grado di formulare frasi particolarmente articolate, ma se Taehyung era ormai quasi completamente annebbiato, Jungkook pareva ancora tenere alle buone maniere a dispetto della situazione.
«B-buongiorno, ti ho s-sentito.» Gli tremava la voce come se avesse percorso una maratona.
«Mhhh.» Mugolò l'altro all'ennesima scarica di brividi.
La sua ghiandola buttava fuori un flusso di odore incontrollato e quella di Jungkook rispondeva di conseguenza, malgrado lui provasse a trattenersi. Chiuse gli occhi, prese un respiro e domandò: «P-posso venire?»
«Sì.» Mormorò Taehyung esasperato da quell'attesa. Non aveva mai pronunciato nulla in modo così sicuro.

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Stigma
WerewolfTaehyung è un giovane intrappolato in una torre d'avorio e i suoi carcerieri sono i suoi stessi familiari. Una famiglia disfunzionale non gli impedirà tuttavia di costruirsi la felicità che tanto brama. > Capitoli di media lunghezza > Omegaverse > K...