«Non ti autorizzo a dirmi che sono pazzo Taehyung.» Jungkook teneva in mano una gabbietta e la sua attenzione era tutta rivolta all' inquilino al suo interno.
«Come vuole, ma io quello in casa non ce lo porto.» La sua voce tremolava.
«Oh andiamo non fare lo sciocco, guarda quanto è carino.»
«Carino? Un ratto?» Il ragazzo aveva raggiunto con quella frase una tonalità degna del miglior soprano.
«Ma sì! Guarda che occhietti e non dovrebbe nemmeno avere malattie.» Il signor Jeon guardava il roditore come sua madre avrebbe potuto guardare un pulcino.
«Ah non dovrebbe.» Ribatté Taehyung indignato.
«Non ne ha. Andiamo, guarda che bel pelo e che zampette rosa.»
«Meraviglioso, ma in casa non lo porto.»
«Ma è solo un topolino grigio e per giunta nemmeno tanto aggressivo.» Disse mettendo un dito tra le sbarre della trappola. Per tutta risposta il topo schioccò i denti.
«No infatti, sembra proprio contento. Mamma mia guarda che coda rosa.» Si ritrasse all'indietro schifato.
«È vero ha una coda bellissima.» Aggiuse il signor Jeon ammaliato dalla creatura. «È un animale molto intelligente sai...»
«Anch'io e intelligentemente non lo porterò nel posto dove abito.»
«Oh d'accordo, lo porto io. Però lo addestriamo insieme.» Decretò l'uomo è così dicendo passò davanti al ragazzo e uscì dal fienile. Taehyung restò lì per qualche momento in attesa che la sensazione di nausea si attenuasse, poi lo seguì ripetendosi: «Lui non vuole sentirselo dire, ma è pazzo. È fuori come un balcone.»
«Andiamo coraggio!» Si sentì chiamare da Jungkook che era un pezzo più avanti e suonava impaziente di liberare il roditore, così aumentò il passo e lo raggiunse.
«Dobbiamo insegnargli a ballare il tip tap?» Domandò ancora scosso. Jungkook rise e rispose:«Tu leggi troppa narrativa, un bel po' di saggi ti farebbero bene.»
«E io che pensavo di essere un asino.» Osò con voce trafelata, continuando a incedere a grandi falcate nell'erba alta per tenere il passo.
«Molto peggio Taehyung, gli asini non hanno paura dei ratti.» E rise di nuovo, coinvolgendo anche il ragazzo.
«È una follia, a mio padre non piacerà quando Meera gli racconterà che teniamo un sorcio nello studio.»
«Vedo che cominci a scendere a patti con l'idea, dai sarà divertente. Ho costruito un labirinto stamattina su misura proprio per lui.»
«Oh erano queste le scartoffie per l'università.» La voce sempre più affannata.
«Sai com'è tuo padre, sempre a controllare tutto e tutti.»
«Già.»
Restarono in silenzio fino a che non furono giunti nello studio.
«Eccoci qui, siediti.» Ordinò l'uomo appena entrati e iniziò a frugare dietro la scrivania, estraendo un cubo di legno scuro. Taehyung lo osservò e notò che mancava una facciata e all'interno erano stati sistemati dei listelli di legno che formavano un vero e proprio labirinto.
«Che facciamo? Lo mettiamo dentro?» Un brivido gli risalì lungo la schiena.
«Esatto, ma prima... oh eccoci qui.» Nessuno sapeva come né quando, ma Jungkook aveva messo un piccolo grappolo d'uva nel proprio taschino e l'aveva appena estratto per staccarne un chicco e sistemarlo nel cubo. Taehyung non osò chiedere.
Lo osservò darne un altro al ratto per poi estrarlo dalla gabbia e inserirlo nel labirinto. A quella vista il ragazzo si promise di fare almeno due bagni prima di coricarsi la sera, gli sembrò di sentire di nuovo male ai denti per quanto li stava stringendo.
Il signor Jeon lo osservò con un'espressione indecifrabile, mettendolo in soggezione poi si schiarì la voce e distolse lo sguardo.
«Osserva attentamente.» Lo esortò a bassa voce . «Sente l'odore lo sta cercando.»
Il roditore vagava avanti e indietro nei meandri lignei dell'oggetto, sbagliava strada, e tornava indietro. Una, due volte e poi finalmente raggiunse il chicco al centro.
«Tombola.» Sussurrò Jungkook. «Adesso guarda.» Con la massima attenzione estrasse il sorcio, sistemò un altro acino e riposizionò l'animale, che al secondo giro non sbagliò strada nemmeno una volta.
«Hai visto?» Gli chiese trionfante guardando fisso la sua opera, attendendosi la stessa reazione da Taehyung, che però non rispose. «Andiamo non sarai così schif- Taehyung!» Il suo urlo allarmato rimbombò per tutto il corridoio attraverso la porta lasciata aperta. Il ragazzo era pallido e sudato, riverso sul suo scrittoio e respirava faticosamente. «Taehyung svegliati, svegliati!» Jungkook fu al suo fianco in alcuni passi e iniziò a scuoterlo ottenendo qualche mugolio, nel frattempo la sua voce aveva attirato Marla ed Enza. Quest'ultima si affrettò ad avvertire Chaerin, mentre Marla restò lì con Jungkook.
«È bollente, portiamolo in camera signore.» Suggerì con aria preoccupata.
«Ci penso io Marla, tu prepara delle pezze fresche.» Così dicendo lo prese in braccio e si avviò lungo il corridoio.

STAI LEGGENDO
Stigma
WerewolfTaehyung è un giovane intrappolato in una torre d'avorio e i suoi carcerieri sono i suoi stessi familiari. Una famiglia disfunzionale non gli impedirà tuttavia di costruirsi la felicità che tanto brama. > Capitoli di media lunghezza > Omegaverse > K...