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Non riuscirò mai a domare l'ansia in tutti questi anni non ho ancora imparato, è da quando ho 14 anni che soffro d'ansia e adesso che ne ho 19 sono sempre allo stesso punto.

Il grande giorno è arrivato tra un'ora varcherò la soglia della mia prima lezione al college, ero già vestita, stanotte non ho dormito granché e quindi ero già pronta da un bel po' Cass si era appena svegliata, anche lei agitata.

Mi veniva quasi da vomitare , così dissi a Cass che sarei uscita ,presi il mio zaino con dentro i libri, mi misi le cuffiette e accesi la musica.

Uscita dalla porta d'ingresso l'università era a cinque minuti ma siccome mancava ancora un bel po' decisi di andare nel bar dove Cass mi aveva portato il primo giorno , c'è pochissima gente essendo presto, ordinai un caffè, quando la signora si girò per prepararlo il mio sguardo andò sul cartellino sopra la cassa con scritto cercasi personale, era la mia occasione dovevo trovarmi un lavoro e la cameriera faceva proprio al mio caso anche a casa lavoravo in un bar quindi perché no «Scusi... qua c'è scritto che cercate personale sarei interessata» «Oh finalmente, non sai da quant'è che cerchiamo qualcuno io sono la titolare piacere Barbara» mi porse la mano e la strinsi sorridendole «Ginevra» «Hai qualche minuto non ci metterò tanto» guardai l'orologio e vidi che mancavano 40 minuti all'inizio della lezione «Certo» mi diede il caffè, ci sedemmo in un tavolino e mi fece qualche domanda «Hai già avuto esperienze in una caffetteria» «Si lavoravo in un bar del mio paese» «Per quanti anni?» «3 anni e mezzo poi ho dovuto lasciare per venire a frequentare qui gli studi» «Benissimo allora sei assunta, ti va bene se domani fai il giorno di prova?» «Certo a che ore?» «Per le 3?» «Nessun problema grazie mille dell'opportunità» «Grazie a te».

Presi il mio caffè e mi diressi verso il collage mancava ancora mezz'ora così mi sedetti in una panchina e bevetti con calma, la mia giornata era iniziata bene si spera che questa fortuna duri.

Sono seduta nella sedia che mi guardo intorno disorientata, tutti i posti sono ancora liberi, mancava poco all'inizio della lezione e mi stavo torturando le unghie dall'agitazione.

Dalla porta entrò un ragazzo capelli rossi e una camicia a scacchi che venne verso di me e si sedette ad un posto di distanza «Piacere Milo, tu sei Ginevra vero?» lo guardai confusa «Si... e tu come lo sai?» «Sono il gemello di Cassiopea» in effetti hanno lo stesso colore di capelli e di occhi non si assomigliano molto a parte ai colori «Piacere mio non credevo che Cassiopea avesse un gemello» «Non lo dice spesso» «Quindi anche tu frequenti questo corso?» «Sì, Cass mi aveva detto che ti avrei trovato e così è stato... tranquilla non sono un maniaco che ti perseguiterà» mi misi a ridere e dissi «Non ti preoccupare non mi dai l'idea di un serial killer» stava per rispondere ma il rumore dei passi degli studenti che entravano in aula era troppo forte mancava un minuto alla lezione e tutti si erano presi all'ultimo.

Il professore entrò per ultimo, non è altissimo e ha un po di pancia, con gli occhiali e pochissimi capelli quasi inesistenti, appoggiò la sua valigetta sulla cattedra e si girò verso di noi «Bene bene benvenuti in questo corso io sono il professore Smith ma dovete chiamarmi Mrs j» non potevo desiderare altro che avere un professore che ama Batman «In queste lezioni esamineremo insieme delle pellicole di film e ne faremo un dibattito in classe e all'ultima lezione di ogni settimana pescherete da qua...» aprì il cassetto della cattedra e tirò fuori una scatola iniziando a scuoterla «Delle chiavette a sorte che esaminerete e mi dovrete scrivere una tesi di almeno 500 parole, delle vostre impressioni di quello che avete visto, ad ogni tre ci sarà un voto e a metà semestre interrogazione a sorpresa dovrete dirmi quella che vi è piaciuta di più e esporre nei minimi dettagli, vi scriverò qui sulla lavagna la mia email così ve la scrivete» nell'aula non volava una mosca «Bene vedo che avete capito ora direi di iniziare» la lezione era iniziata da poco ma già amavo questo professore.

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