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Bakugou's pov

Oggi il bastardo non scese al suo lavoro, come al solito, ma rimase in macchina e scese a casa insieme a me.
Salimmo in silenzio e lui si chiuse in camera.
Io entrai nella mia e lanciai lo zaino, poi mi buttai sul letto.

Ero felice.
Riuscivo finalmente ad andare d'accordo con quei ragazzi.

Avrei dovuto scrivere a Mina per informarla dei miei piani.

Ora, però, riuscivo solo a pensare a quel sorriso.

In macchina, dopo aver parlato di Aoyama, l'ho guardato un'ultima volta e lui ha sorriso.

Ho amato il suo sorriso.
Non è stato come i precedenti.
Non era arrogante.
Non era una presa in giro.
Era solo un sorriso.
Allegro e puro.

Uffaaaaaaaaaa
Ma chi lo ha fatto così maledettamente bello?!?!

Sentii una campanella e mi costrinsi a bussare alla sua porta per andare a pranzo.

Apri' e scendemmo.
Mangiamo in silenzio.
Sinceramente non mangiai molto.
Spilluzzicai un po' e basta.

Notai lo sguardo del bastardo fisso su di me per tutto il tempo.
C'era una traccia di tristezza.
Mi sentivo ancora in colpa per aver accennato a quella stupida faccenda del cibo.
Prima o poi avrei dovuto spiegare.
Ma avrei cercato di rimandare quel momento il più possibile.
Ne avevo parlato ai miei amici, è vero.
Però...sentivo che anche lui meritava di sapere.

Risaliamo e poi si ferma davanti alla porta della sua camera.
Stavo per entrare nella mia, ma mi fermo e lo guardo.

"Tutto apposto?" chiedo.
Apre la bocca per dire qualcosa, ma la richiude subito dopo.
Poi si gira verso di me, con lo sguardo basso.

"Stasera...a cena...ci sarà anche mio padre" dice.

Sono sorpreso.
E un senso di oppressione comprime il mio cuore.
Quell'uomo non mi piace e non piace neanche a suo figlio.

"E allora?" dico con il tono più disinvolto possibile, anche se mi vengono i brividi al solo pensiero.

Indugia sui miei polsi con lo sguardo.
"Puoi...non dirglielo?" domanda titubante alzando lo sguardo.

Vengo trafitto ancora una volta dal suo sguardo glaciale.

"Certo" mi costringo a rispondere.

Mi scruta ancora un attimo, come se stesse cercando di capire se sto dicendo la verità.

Poi entra in camera.
Sospiro, cercando di controllarmi, ed entro in camera.

Nel pomeriggio mi dedico a quel resoconto settimanale che il padre del bastardo vuole che scriva.

Racconto senza opinioni personali e senza troppe parole quello che è successo.

Potrei aver saltato la parte in cui ogni giorno qualcuno di differente cerca di fare a botte con lui.

Potrei anche aver saltato la parte in cui fuma.

E potrei aver dimenticato di precisare che si è comportato in modo violento con me.

Ma per il resto ho scritto tutto, limitandomi solamente a storpiare un po' le cose.

Il pomeriggio passa tranquillo.
Come sempre vado spesso in bagno per vomitare sangue e la situazione non sembra migliorare.

Verso le 8 la campanella ci avvisa che è ora di cena.
Busso alla sua porta ma, quando non apre, entro per vedere cosa stesse combinando.

È sul pavimento con le cuffie e sta facendo alcune flessioni.
Inoltre...è senza maglietta.

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