SUL FINALE

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Mi sveglio di soprassalto per colpa di uno strano rumore in camera mia e vengo spaventata dai Miserabili che sono seduti QUASI tutti sul mio letto, mi alzo di scatto e guardo tutti con aria stranita.

"stai bene?"
dice Adriano ma la mia espressione è sempre più confusa, non riesco a capire perché sono qui

"Gabriele ci ha detto che ieri sera hai avuto un attacco di panico"
questa volta a parlare è Alessandro
tranquillizzo tutti dicendo di stare bene e noto che vanno di sotto , l'unico che non si è mosso di un centimetro ma è rimasto sullo stipite della porta ad osservarmi per tutto il tempo è stato Lù.
Sicuramente si sentirà in colpa per non avermi aiutato, lui fa sempre così
si scarica tutte le colpe.
probabilmente se ci fosse stato lui con me mi sarebbe successo lo stesso.
Riesco a vedere da lontano la sua espressione colma di amarezza e sensi di colpa, mi alzo dal letto e lo abbraccio.
senza dire una parola perché noi siamo fatti così, non abbiamo bisogno di parole per comunicare.
Il pomeriggio passa molto velocemente tra l'enorme libro di psicologia che devo studiare e l'aiutare Luigi a ripulire tutto quello che i miserabili hanno sporcato, prendo il cellulare che avevo lasciato in cucina e noto una notifica su insta
@ultimopeterpan ha iniziato a seguirti
rido per il bizzarro nome di questo account e chiudo insta senza neanche aprire il profilo, ho troppe cose da fare e il tempo è veramente poco, stasera i miserabili hanno organizzato una cena a casa di niccoló per festeggiare il suo primo stipendio in quel pub.
Decido di abboccolare i capelli e indossare un jeans con una semplice t-shirt bianca corta il giusto.
anche se non ho voglia di vederlo, quelle immagini continuano a ripetersi nella mia testa.

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Vedo i miei bellissimi Miserabili apprezzare la mia carbonara e scherzare come bambini di 10 anni eppure la mia attenzione si concentra su di lei.
I nostri occhi questa sera non si sono incontrati
nemmeno per un secondo, cerco contatto visivo con lei ma me lo impedisce visto che il suo sguardo é rivolto sempre verso il basso.
Vedo che non si sta divertendo, forse il problema sono io eppure sembrava stesse andando tutto bene dopo la scorsa sera.
vedo che si alza per andare in bagno e la seguo, gli prendo la mano ma se la tira guadagnandomi solo un occhiataccia e un
"ma che problemi hai? che vuoi"

"ma che problemi hai tu con me stasera, continui ad ignorarmi, non parli e pari na morta. potevi stattene a casa se dovevi fa così"
non parla, abbassa lo sguardo così continuo il mio discorso

"ho sentito che ieri sera hai avuto un attacco di panico, stai bene ora?"

ricevo ancora silenzio da parte sua

"mi dici cosa ti ho fatto Marti"
il mio tono diventa più aggressivo e noto la sua espressione cambiare, i suoi occhi riempirsi di lacrime e le sue mani tremare
finalmente parla

" lo stavi per ammazzare Niccoló, te ne rendi conto?"

capisco a cosa si riferisce ma quella a non respirare più adesso è lei.
cerco di aiutarla prendendogli la mano ma  scappa via.
esce di casa ma la raggiungo sotto lo sguardo di tutti i miserabili

" io non volevo fargli del male , non farei mai una cosa del genere.
mi stavo solo difendendo e stavo difendendo i miei amici, la mia famiglia"

"NON RESPIRAVA PIÙ"
adesso è lei ad urlare con la sua voce tremolante e lo sguardo impaurito da me
ma io non sono questo.
si allontana e si siede per terra con lo sguardo fisso verso l'asfalto e le gambe incrociate.
Aspetto qualche minuto e la raggiungo

" in questi giorni non ho smesso di pensare alla conversazione che abbiamo avuto qualche sera fa.
mi hai detto che dovevo cercare di non sentirmi solo, ricordi?"
vedo la sua testa annuire

"io c'ho provato,
ho provato,
io c'ho provato anche troppo.
poi mi sono accorto
che non potevo smettere di sentirmi solo all'improvviso, senza un motivo
e ho capito che per saper condividere il tempo con qualcuno, devi saper convivere prima di tutto con la tua solitudine.
così l'ho conosciuta e l'ho combattuta ma sono riuscito a vincere solo quando tu eri al mio fianco"

i nostri sguardi si incrociano per qualche minuto ma lei va via e ancora una volta sono sempre io che rovino tutto sul finale.

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