Ieri io e Mattia l'avevamo rischiata grossa, Tommaso era entrato nella stanza proprio mentre io e Matti ci stavamo baciando. Fortunatamente ci eravamo staccati appena in tempo, motivando la nostra vicinanza con un "Mattia ha qualcosa nell'occhio". Tommaso non era molto sveglio e quindi ci credette. Quando mi chiese che ci faceva Zenzola nella nostra camera, capii che a quanto pare il preside non l'aveva ancora avvertito del trasferimento nel suo nuovo/vecchio alloggio.
Mattia gli buttò le sue cose in faccia e gli disse di levarsi dai piedi. Tommaso lo guardò confuso e allora io con un po' di pazienza gli spiegai che per via di discordia fra Mattia e Dario, il preside aveva stabilito che il primo sarebbe dovuto tornare in camera con me. In realtà volevo mandarlo anch'io a fanculo ma decisi di trattenermi. Non volevo avere un'altra persona che ce l'avesse con me, soprattutto se era il compagno di stanza di Dario. In pratica non volevo che mettessero su un club del tipo: "Odiamo Christian e cerchiamo mille modi per farlo soffrire e ammazzarlo".
Lui sembrò abbastanza indifferente alla notizia, più che altro sembrava lamentarsi del fatto che doveva spostare tutte le sue cose di nuovo.
"Ti potresti spostare, Zenzola?" Chiese Tommaso mentre cercava di recuperare la valigia che era sotto il letto sopra il quale Mattia era ancora seduto. Mattia non rispose, semplicemente gli lanciò un'occhiata che avrebbe potuto ghiacciare il fuoco stesso.
"S-scusa." Fece allora lui tremante. Spesso mi dimenticavo l'effetto che aveva Mattia sulle altre persone e su come queste ultime lo temessero. Tommaso fece più in fretta che poté ed uscì dalla stanza.
"Sai..." Cominciò Mattia. "Una volta Stan era uno dei miei amici più cari." Ricordai che effettivamente Alex mi aveva accennato a qualcosa del genere.
"E cosa è successo?" Gli chiesi.
"Niente, si è rivelato un falso ipocrita esattamente come tutti gli altri. Non posso credere che ero davvero amico di un tale sfigato."
"Dai, se era tuo amico un qualche pregio l'avrà avuto!" Lui sembrò pensarci un attimo.
"Uhm... in effetti sì, quel ragazzo aveva una vera e propria adorazione per me, per questo mi stava simpatico, cercava sempre di imitarmi senza riuscirci e faceva qualsiasi cosa che gli chiedevo. Penso che per lui fossi una specie di idolo. Effettivamente ogni tanto mi veniva il dubbio se avesse una cotta per me."
Rimasi un po' scioccato da quel discorso.
"Quindi tu stavi con lui, era tuo amico, solo perché ti adorava e avrebbe fatto qualsiasi cosa per te?"
"Beh, non penso che al tempo me ne rendessi conto, ma ripensandoci adesso è molto probabile." Fece con semplicità, mentre io inevitabilmente pensavo subito al peggio.
"È per questo che stai con me?" Chiesi mentre iniziavo a tremare leggermente.
"Eh?" Fece lui confuso, visto che evidentemente non capiva che cosa intendevo.
"È per questo che stai con me?" Ripetei. "Perché ti adoro e farei tutto per te? Sono il nuovo Tommaso?"
"Mi adori e faresti tutto per me? Lo devo proprio tenere a mente." Sorrise e ammiccò nella mia direzione, sdrammatizzando e non rendendosi conto che io ero serissimo.
"Cazzo Matti! Non mi rispondi perché ci ho preso non è così?" Smise di colpo di sorridere e sembrò accorgersi in quell'istante che stavo tremando, anche se neanche io sapevo perché.
"Christian?" Mi appoggiò una mano sulla spalla, ma io gliela spostai bruscamente, allontanandomi da lui.
Sapevo anch'io che stavo reagendo eccessivamente, ma in quel momento non potevo farne a meno, sarà che era finalmente arrivato lo shock post-strozzamento.
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Stanza 258 || Zenzonelli Edition
Fanfiction«Stefanelli... Christian Stefanelli» Guardai la segretaria cercare il mio nome nel lungo elenco di fogli che aveva. «Stefanelli, Stefanelli, Stefanelli... Ah eccolo! Stanza 258, sei in camera con un certo Mattia Zenzola!» Presi le chiavi che mi off...