52. Grazie mille

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Continuavo a fissare il tabellone con i risultati degli esami.

Avevo sempre detto che non mi importava niente degli esami e dei voti, ma quei risultati erano inconcepibili. Come era possibile che avessi preso tutte le sufficienze? Ero piuttosto certo di non avere neanche dati alcuni di quegli esami. Ancora incredulo passai a vedere i risultati dei miei amici. Prima guardai quelli del secondo anno.

Cercai Sarnataro e vidi che nonostante tutto se l'era cavata piuttosto bene, stessa cosa Alex. Un'altra storia era invece Luca che aveva ricevuto l'eccedenza in quasi tutti i corsi. Sorrisi scuotendo la testa, contento per lui.

Saltai allora il terzo anno e passai direttamente all'ultimo. Scorrendo la lista il primo nome in cui imbattei fu "Strangis". I suoi risultati erano davvero buoni, non buoni quanto quelli di Luca, ma ci si avvicinavano molto. Mi chiesi dove trovasse il tempo di studiare se stava sempre insieme a Guido... Forse quando erano insieme studiavano, effettivamente anche i risultati del biondo erano migliori di quanto mi fossi immaginato.

Tornai all'elenco e finalmente incrociai "Zenzola" verso la fine. A primo impatto pensai di aver sbagliato a leggere. Perché non era seriamente possibile che Mattia avesse ottenuto il massimo punteggio in tutte le materie. Nessun altro c'era riuscito, neanche Luca. Mattia saltava che lezioni non aveva mai aperto un libro, com'era potuto succedere? O il mio ragazzo era un genio e me l'aveva sempre tenuto nascosto oppure c'era decisamente qualcosa che non andava.

Mi districai dalla folla di persone che si era accalcata dietro di me anche loro nella speranza di riuscire a vedere i propri voti.

Una volta riuscito nell'impresa, un po' sudato, mi avviai per i corridoi e dopo una camminata che a me parve troppo lunga per il caldo asfissiante che c'era, riuscii a raggiungere la mia camera. Speravo di trovarci Mattia, ma la stanza era completamente vuota.

Così dopo essermi tolto la maglietta che mi stava soffocando, mi buttai sul letto e presi il telecomando e mi misi a giare un po' per i canali, finché non mi bloccai su un programma che sembrava interessante su Real Time. Dopo un po' sentii finalmente la porta aprirsi.

Ad entrare fu un Mattia con una canottiera smanicata e scollata che lasciava ben poco all'immaginazione e dei pantaloni neri molto aderenti, seguito da un ventilatore. Mi alzai di scatto a quella visione.

"Oh mio dio Matti..." Non riuscivo a smettere di guardarlo con occhi adoranti.

"Dove l'hai preso quel ventilatore?" Non riuscivo a staccare gli occhi da quell'oggetto e lui mi guardò male per questo.

"Grazie, è proprio un'accoglienza che non si aspetta di ricevere dal proprio ragazzo, essere totalmente ignorato in favore di un oggetto inanimato. Grazie mille, Chri." Il suo tono acido mi piace sentire in colpa, ma davvero non riuscivo a non fissare il ventilatore. Sembravo un eremita nel deserto che vedeva l'acqua dopo giorni.

"Comunque l'ho preso dalla biblioteca." Aggiunse. Io finalmente alzai gli occhi su di lui.

"Come dalla biblioteca?" Alzai la voce inconsapevolmente a causa della sorpresa. "Come hai fatto a prenderlo dalla biblioteca?"

"Semplicemente avevo caldo e mi sono ricordato che in biblioteca c'era un ventilatore, allora sono andato lì, l'ho staccato e l'ho preso. Le persone e il bibliotecario mi hanno guardato male, io a mia volta li ho guardati male, allora sono tornati guardare loro stupidi libri e sono stati in silenzio mentre me ne andavo." Posizionò il ventilatore vicino al nostro letto, ovviamente dal suo lato, ed inserì la spina.

"Ma Matti, non puoi andartene in giro a rubare i ventilatori dalla scuola." Gli dissi anche se in realtà stavo trattenendo le risate immaginandomi la scena.

Stanza 258 || Zenzonelli EditionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora