Improvvisamente vidi una luce accecante.
"Ehi ma che fai!" Quasi stavo gridando al mio coinquilino che aveva aperto le tende di colpo.
"Scusa riccio" in realtà non sembrava per niente dispiaciuto "ma non vorrai arrivare in ritardo il primo giorno di scuola."
"Guarda che ce l'ho anch'io un nome!"
"Lo so." Poi senza degnarmi di uno sguardo entrò in bagno. Più lo conoscevo e più non lo sopportavo.
Mi vestii e aspettai che Mattia uscisse dal bagno per andare insieme a fare colazione.
"Non dovevi aspettarmi." Sobbalzai leggermente perché mi ero perso nei miei pensieri e non mi ero accorto che fosse uscito.
"Scusa se volevo essere gentile."
"Io non sarò gentile con te quindi è inutile che tu lo sia con me."
"Buono a sapersi..."
Vidi Mattia che era già quasi fuori dalla porta ma all'improvviso si girò verso di me.
"Che fai, non vieni?"
Assurdo, questo ragazzo era assurdo. Mi affrettai a raggiungerlo e lui chiuse la porta.
Percorremmo tutto il tragitto della nostra camera alla mensa in silenzio. Una volta arrivati lì lui si diresse ad un tavolo in cui era seduto un suo amico senza neanche salutarmi.
Mi stavo già dirigendo a una delle tavolate per mangiare da solo come ieri quando sentii qualcuno chiamarmi.
"Christian! Ehi Christian, ti va di mangiare al tavolo con noi?"
Luca. Quel ragazzo era decisamente troppo gentile per i miei gusti ma piuttosto che mangiare da solo come uno sfigato accettai.
Al tavolo c'erano già i suoi due amici, quelli che mi aveva presentato ieri, di cui non ricordavo assolutamente i nomi. Era già tanto che mi ricordassi il suo.
Il biondino mi salutò allegramente, mentre il moro non mi degnò di uno sguardo. Dei tre mi sembrava il più simpatico.
"Allora Christian..." Mi stava davvero iniziando a rompere questo Luca, non poteva farmi mangiare in pace? "Di solito mettono le matricole in camera con quelli dell'ultimo anno in modo che si possano ambientare meglio, infatti mi sembra davvero strano che tu sia qua da solo... Con chi sei in camera?"
"Uhm... con Mattia Zenzola." Vidi il biondino quasi strozzarsi con il cibo, Luca sussurrare un "oh" a metà fra lo scioccato e lo spaventato e il moro che fino a quel momento non mi aveva degnato di uno sguardo, mi fissò come per capire se stessi scherzando.
"Beh che sono queste reazioni?"
"Ah, ora capisco perchè sei qui da solo" disse il moro e mi resi conto che era la prima volta che lo sentivo parlare.
"Che vorresti dire?"
"Solo quello che ho detto." mi rispose con voce profonda.
"'MATTIA ZE-ZENZOLA? QUELLO È..." provò a dire il biondo ma Luca lo interruppe.
"Solo un ragazzo molto chiuso. L'unico con cui parla è il suo amico Luigi Strangis."
Lanciai uno sguardo al tavolo dove si era seduto Mattia e lo vidi parlare con un ragazzo dai capelli scuri e gli occhi castani. In quel momento Mattia appariva molto diverso da come mi si era presentato in camera. Sembrava un ragazzo molto spensierato, scherzava, rideva, quasi fosse un'altra persona.
"È il ragazzo al tavolo con lui?"
"Sì, proprio lui."
La campanella suonò e fui costretto ad andare in classe interrompendo quella conversazione che era diventata improvvisamente interessante. Purtroppo Luca e gli altri erano del secondo anno e non frequentavano i corsi con me. Aspetta un attimo... ho pensato 'purtroppo'? Ma non mi stavano antipatici?
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Stanza 258 || Zenzonelli Edition
Fanfic«Stefanelli... Christian Stefanelli» Guardai la segretaria cercare il mio nome nel lungo elenco di fogli che aveva. «Stefanelli, Stefanelli, Stefanelli... Ah eccolo! Stanza 258, sei in camera con un certo Mattia Zenzola!» Presi le chiavi che mi off...