Passò un mese.
Il rapporto con Alex si era stabilizzato, fino a tornare come in principio, solo noi quattro. Uscivamo, ridevamo, scherzavamo, ma ero io a non essere felice. Il limitarmi a sbirciare Mattia a pranzo non mi bastava, ma d'altronde cosa potevo fare? Lui era stato molto chiaro, non mi voleva tra i piedi e per quanto questo mi ferisse, se era quello che voleva io l'avrei accontentato.
Guido era rimasto sconvolto dal nostro litigio, non capiva il comportamento di Mattia ed era triste per me, ma penso che in fondo fosse sollevato dalla notizia che non passavo più del tempo con lui.
Alex ovviamente era al settimo cielo, anche se aveva il buon senso di non mostrarlo troppo.
Luca era il più combattuto, da una parte era felice che fossimo tornati amici io ed Alex, dall'altra però era seriamente dispiaciuto dal fatto che io e Mattia avessimo litigato. Era stato contento del fatto che qualcuno a parte Luigi stesse accanto a Mattia; mi aveva ribadito più volte che avrebbe voluto farlo lui, ma che si era sempre trattenuto per via di Alex.
A volte mi chiedo cosa penserebbero se sapessero del bacio, anzi, dei baci. Beh, certo Guido sapeva del primo, il meno importante, di quelli che ci eravamo scambiati quella sera invece non lo sapeva neanche lui, non lo sapeva nessuno. Se Alex l'avesse saputo avrebbe di sicuro ucciso prima me e poi Mattia, Luca non so bene come avrebbe reagito, un conto era essere amici, un conto era essere... Beh qualcosa di diverso non ben definito e Guido... In realtà non so neanche perché non lo abbia detto a Guido, lui mi avrebbe accettato di sicuro, forse sarebbe anche stato felice per me, ma non ce la facevo. Ero convinto che quello che era successo fosse una cosa troppo personale, una cosa che riguardava solo me e Mattia.
Il mio più grande punto interrogativo era Luigi. Io ovviamente non gli avevo detto niente, ma non potevo sapere se Mattia aveva fatto lo stesso, dopotutto era il suo migliore amico. Così ogni volta che mi ritrovavo a parlare con lui mi sentivo in imbarazzo, continuando a chiedermi se lui sapesse.
Luigi cercava di convincermi che Mattia si era pentito di quello che mi aveva detto, ma io non ci credevo. Non aveva mai provato a chiedermi scusa, anzi a dire la verità non mi aveva parlato affatto, continuava ad avere questo atteggiamento ostile e di superiorità nei miei confronti e la conclusione non poteva essere che una: credeva in ogni parola che aveva detto e non si pentiva affatto.
Io non facevo niente per avvicinarmi, ma mi mancava. Mi mancava da morire. Mi mancavano i suoi occhi di ghiaccio che però si scioglievano quando rideva, il suo bellissimo sorriso che mi riempiva il cuore di gioia quando sapevo che ero io a provocarlo, il modo in cui gli venivano le rughette in mezzo agli occhi quando si concentrava...
Ad interrompere i miei pensieri ci pensò Luca, che con molta delicatezza spostò la sedia da parte alla mia facendomi quasi rovesciare tutto il caffè che stavo bevendo.
"Ehi, Luca sta' attento!"
"Non ci si può parlare con quello lì!"
"Ma di chi stai parlando?"
"Aspetta, prima fammi prendere qualcosa di forte! Scusi, mi può portare un tè deteinato?" Cominciai a ridacchiare e lui mi fulminò con lo sguardo.
"Che hai da ridere?"
"E dai Lù! Non dirmi che vuoi prendere qualcosa di forte per poi prendere un tè deteinato!" Stavolta scoppiai proprio a ridere, sempre con lui che mi guardava male.
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Stanza 258 || Zenzonelli Edition
Fanfiction«Stefanelli... Christian Stefanelli» Guardai la segretaria cercare il mio nome nel lungo elenco di fogli che aveva. «Stefanelli, Stefanelli, Stefanelli... Ah eccolo! Stanza 258, sei in camera con un certo Mattia Zenzola!» Presi le chiavi che mi off...