Al riparo di una grotta

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Sasori e Deidara si erano separati per una missione

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Sasori e Deidara si erano separati per una missione.

Non ci avrebbero messo molto a risolvere la cosa, ma nonostante tutto aveva paura di non rivedere il compagno al suo ritorno nel punto che avevano concordato per il ritorno.

Il ragazzo biondo arrivò per primo entrando nella grotta nel quale accese il fuoco per scaldarsi mentre il cielo all'esterno veniva ricoperto da nuvoloni oscuri.

Il peso che portava sul cuore, però, gli fece mancare il respiro tanto da obbligarlo a stringere le braccia al petto lasciandosi scappare un gemito di dolore.

Sasori non ci mise molto a tornare alla grotta dove si erano dati appuntamento dicendo: «Hai acceso il fuoco, Deidara. Sto morendo di freddo»

«Sasori...» disse voltandosi a guardarlo per poi corrergli incontro abbracciandolo: «Stai bene? Non sei ferito?»

«No...» rispose lui ricambiando l'abbraccio chiedendogli: «Hai del C4 in tasca o sei solo felice di vedermi?»

«Non dire cazzate. Sono felice di vederti e il C4 non lo tengo in tasca» ammise semplicemente lui sorridendogli con dolcezza chiudendogli la bocca con la sua con un tenero bacio.

Poco dopo si allontanarono avvicinandosi al fuoco.

Deidara, però, non voleva che quel freddo dei loro corpi li fermasse per questo motivo si aprì la giacca dicendo: «Meglio togliersi i vestiti e farli asciugare in questo modo potremmo riscaldarci un pò»

«Mi sa che non vuoi solo riscaldarti al caldo del fuoco» constatò in modo malizioso Sasori bloccandolo contro il terreno sovrastandolo aprendogli la casacca facendo passare la mano sotto la sua maglia accarezzandogli dolcemente il fianco.

Con teneri baci sul collo lo fece rilassare, ma quei vestiti si fecero ingombranti per questo se li tolsero, ritrovandosi nudi davanti a quello stesso fuoco.

Con tutta la dolcezza in suo possesso, Sasori, preparò il compagno ad accoglierlo senza smettere un attimo di coccolarlo, baciarlo e vezzeggiare ogni lembo di pelle che poteva raggiungere.

«Smettila... Sasori... ti prego...» ansimò lui cercando di resistere alla sua tortura. «Lasciami fare...» gli sussurrò all'orecchio per poi sfilare le dita non appena si spinse contro di esse sostituendole con la sua virilità.

Deidara si aggrappò ai suoi capelli stringendoli tra le dita portando la testa all'indietro in cerca d'ossigeno sorpreso dalla scossa che gli diede quella semplice penetrazione.

Sasori gli diede qualche minuto per abituarsi alla sua presenza, ma poi iniziò ad assestare delle delicate spinte.

Per rendere più piacevole quel loro legame si dedicò alla sua erezione in cerca di attenzioni portandolo lentamente all'orgasmo che li travolse entrambi portando Sasori a riversarsi nel corpo del compagno mentre quest'ultimo faceva lo stesso tra di loro.

Solo dopo aver ripreso il controllo del suo respiro, Sasori, si sfilò dal suo corpo dandogli un dolcissimo bacio abbracciandolo con dolcezza coccolandolo fino a quando entrambi non si addormentarono scivolando in un sonno profondo avvolti nel suo giaccone.

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