I love, Sasori

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Deidara era rientrato alla base dell'Akatsuki, Sasori era morto, ma lui non voleva arrendersi all'evidenza così aveva recuperato tutti i pezzi del corpo del ragazzo compreso il cuore e si era andato a chiudere nella sua stanza

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Deidara era rientrato alla base dell'Akatsuki, Sasori era morto, ma lui non voleva arrendersi all'evidenza così aveva recuperato tutti i pezzi del corpo del ragazzo compreso il cuore e si era andato a chiudere nella sua stanza. Lo rivoleva indietro a tutti i costi, lo amava... non glielo aveva mai detto, ma le cose stavano così. Con calma sistemò i pezzi sul suo letto al loro posto e strinse tra le mani il suo cuore mentre alcune lacrime gli scendevano sul volto, non aveva mai pianto orgoglioso com'era, ma come si poteva combattere con un cuore ferito e in agonia? Lui non lo sapeva...

Rimesso al suo posto anche quell'ultimo pezzo lo osservò lasciandosi cadere poco dopo in ginocchio, quello che piangeva non era lui, se lo ripeteva, doveva muoversi, ma non ci riusciva... era troppo il dolore... troppa la solitudine... troppo il silenzio... troppo il desiderio di risentire la sua voce...

«Deidara apri!»

«ANDATEVENE VIA!!» l'urlo pieno di dolore del ragazzo sorprese Itachi per un attimo, il ragazzo rimase seduto oltre la porta ad ascoltarlo buttare in aria tutte le sue cose. Quando alla fine non sentì altri rumori, in silenzio Itachi aprì la porta e trovò Deidara in ginocchio a fianco del letto, con i capelli sciolti e il volto nascosto tra le braccia posate sul letto vicino al braccio di Sasori.

«Avevi promesso... saresti tornato... ti amo stupido... TI AMO!!» Itachi in silenzio richiuse la porta e lasciò Deidara da solo con il suo dolore. Non lo aveva mai visto in quello stato e non sapeva come aiutarlo, ma questo non gli avrebbe impedito di aiutare il ragazzo.

«Itachi, dov'è Deidara?»

«Nella sua stanza... è meglio lasciarlo solo al momento...»

«Dovrebbe essere felice Sasori è morto, non si sopportavano...» Itachi osservò Hidan piuttosto irritato, proprio non lo sopportava e non voleva nemmeno sapere il perché di tanta irritazione che gli dava.

«Sei un idiota... Deidara amava Sasori o adesso non sarebbe nella sua stanza a piangere sul corpo di colui che non ritornerà»

«Potrebbe sempre tornare se non è morto per cause naturali...»

«Vai e dillo a lui... non vuole vedere nessuno...» tornarono ad andare nella stanza del ragazzo e bussarono, non ottenendo risposta entrarono. Deidara era nella stessa posizione in cui lo aveva visto Itachi, ma a differenza di prima adesso stava dormendo. Konan prese una coperta dall'armadio e la mise sopra le spalle del ragazzo, mentre Pain osservava il cuore di Sasori, tranquillamente con le sue doti magiche curò il cuore trafitto del ragazzo e gli diede la scarica per riprendere a battere.

Deidara sentendo un flebile movimento del ragazzo sul letto aprì gli occhi e ritrovò tutti quanti nella sua stanza, stava per mettersi a urlare contro di loro quando la mano di Sasori si mosse attirando la sua attenzione, non voleva crederci, se si fosse rivelato tutto uno scherzo del suo cuore innamorato, avrebbe trovato un modo per raggiungerlo.

«Sa... so... ri...» non osava voltarsi, non ne aveva la forza non in quel momento.

«Deidara, sei un idiota...» la voce flebile del ragazzo sul letto, gli fece perdere un battito, le lacrime ripresero a scendere sul suo volto, per nasconderle abbassò il volto lasciando che i capelli glielo nascondessero del tutto.

«SEI TU L'IDIOTA!! TI SEI FATTO AMMAZZARE!!» si voltò a guardarlo prima di gettarglisi al collo e abbracciarlo, lasciando scorrere altre lacrime che bagnarono il corpo del ragazzo sotto di lui. L'unica cosa che poteva fare in quel Sasori momento era stringere a se il ragazzo e cercare di calmarlo, lentamente gli sfiorò la schiena con movimenti circolari.

«Smetti di piangere Deidara... sono tornato»

«Bentornato Sasori...» sorprendendo Sasori lo baciò, non voleva più fingere, non voleva più farlo...

«Ti amo»

«Scusami se ti ho fatto piangere... ti amo anch'io» tutti i membri dell'Akatsuki lasciarono la stanza, permettendoli così di avere un po' di privacy mentre parlavano o facevano quello che volevano. Quella sera i due ragazzi lasciarono l'Akatsuki per vivere tranquillamente lontano da tutto e tutti il loro amore.

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