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Morean si era addormentato fra i freddi marmi della cripta. Era stato uno sforzo immane sopportare la sua trasformazione, portata all'ennesima potenza dalla magia dell'incantesimo. Era spossato e distrutto e lacerato dal dolore per aver anche solo pensato di nutrirsi della sua Isabelle, e dopo aver pianto lacrime cremisi di angoscia si era lasciato andare ad un sonno privo di sogni, le scottature del sole gli facevano ancora male ma stavano guarendo. Nel sogno si accorse che qualcuno lo stava cercando, lo stava chiamando ma non udiva nessuna voce, era come se quel richiamo fosse nella sua mente. Si risvegliò e di nuovo sentì quel richiamo. Morean, dove sei? Riesci a sentirmi?

Credeva di avere le allucinazioni, credeva di sentire la voce di Seth. Ma lui era in Francia, non aveva nessun motivo di cercarlo... a meno che... Ora iniziò a ricordare tutto, il messaggio di pericolo che aveva ricevuto quella notte, un messaggio allarmato.. Era ancora confuso e stordito dagli effetti della magia, quando una voce forte e baritonale lo chiamò da dietro la porta della cripta, e questa volta non era né un sogno né una voce nella mente, era forte e chiara ed era di Seth. Seth entrò e lo trovò accasciato vicino alle tombe.

" Morean! Amico mio, ti ho trovato grazie al cielo! So tutto, so dell'incantesimo e so come funziona su di te e su Isabelle. Ti sei scottato al sole, proprio come immaginava Dorian. Non posso portarti in casa da Lucien, bruceresti sotto al sole, dannazione! "

" Seth? Sei proprio tu? Ma come hai fatto a trovarmi, a venire qui a New Orleans... "

" Lascia perdere queste cose, ora dobbiamo pensare a come farti uscire da qui, ma finchè c'è il sole tu non puoi muoverti, e quando inizia a fare buio ti trasformi nello squartatore... "

" Si... E se non riusciamo a togliere questa maledizione, va a finire che prima o poi bevo il sangue di Isabelle! Muoio al solo pensiero di farle del male, Seth... "

" Lo so, Morean, lo so, ma vedrai che una soluzione la troviamo. Tu intanto resta qui, non muoverti per nessuna ragione. Lucien ha un'amica strega che forse può aiutarti a ripararti dal sole con qualche incantesimo, ne sono certo. Aspettami, tornerò il prima possibile, tornerò prima di sera! Te lo prometto! "

Seth tornò da Lucien, sperando che fosse tornata anche Margot.

A Rotterdam, Selene era in collera con la sua famiglia, soprattutto con suo padre Viktor: aveva deciso di punire quel vampiro che, apparentemente, sembrava avesse ucciso suo fratello Steinar senza nessun motivo, ma nessuno della famiglia si era preso la briga di controllare cosa realmente fosse successo, di fare delle ricerche approfondite. E' vero che i vampiri, a volte, sono esseri incontrollabili, che attaccano solo per il gusto di divertirsi, per sentirsi cacciatori e predatori. Ma non è detto che tutti si comportino allo stesso modo. Selene accusava suo padre di aver agito senza logica, di non aver usato la sua proverbiale saggezza. Dispiaceva anche a lei aver perso suo fratello, ma per quel poco che aveva imparato a conoscerlo quando lui viveva ancora lì in Olanda, lei aveva capito che Steinar non aveva un carattere facile, era troppo presuntuoso, troppo sicuro di sé e con un atteggiamento del genere magari poteva aver dato fastidio a qualcuno, anche ad un vampiro. Ma suo padre e sua madre non volevano sentir ragione, loro avevano fatto quello che bisognava fare, vendicare la morte del loro figlio. Selene questo non lo accettava. Qualche sera dopo era pronta per partire, forse se ne sarebbe andata per sempre o forse solo per qualche tempo, questo ancora non lo sapeva. Ma doveva partire per capire cosa fosse successo veramente. Fece una cosa rischiosa, ma lei amava il rischio, amava essere ribelle: una notte, quando tutti gli altri dormivano, usò la sua magia di giovane strega per viaggiare nello spazio, rendendosi invisibile a tutto e a tutti. Sapeva dove voleva andare, ci sarebbe andata ad ogni costo. Il viaggio fu un po' turbolento: non essendo ancora molto pratica dei suoi poteri, perdeva spesso e volentieri l'equilibrio e non le sarebbe piaciuto per niente affondare nell'Atlantico! Doveva tranquillizzarsi, pensare in positivo, ed allora riusciva ad avere un maggiore controllo su di sé. Però era magnifico viaggiare lassù a quella velocità! L'aria era frizzante, la brezza marina le sfiorava il viso e i capelli. Ma doveva concentrarsi. Dopo poco vide il porto di New Orleans, doveva diminuire la velocità sennò sarebbe andata a sbattere contro i capannoni del porto! Ci riuscì alla perfezione. Nessuno l'aveva notata, New Orleans era appena entrata nelle prime ore della notte. L'atterraggio non fu dei più morbidi, Selene si distrasse un attimo dall'euforia di essere arrivata, appoggiò il piede a terra senza bilanciarsi bene e cadde. Niente di grave, alla fine aveva solo qualche livido che sarebbe andato via in qualche giorno. Ora doveva trovare Morean, ma forse era meglio aspettare il sorgere del sole, visto che, per colpa di suo padre, Morean di notte era un vero demone.

Margot era tornata nel pomeriggio, aveva portato i volumi di antica stregoneria che parlavano di incantesimi e maledizioni d'amore, e altri oggetti che potevano servirle. Lei e Lucien avrebbero letto tutti quei volumi finchè non avessero trovato un incantesimo inverso. Fu molto contenta di poter dare a Seth l'anello solare che aveva creato per Morean, ma ormai il giorno stava quasi per finire.

" Non importa Margot, vado subito a portarglielo, forse se mi sbrigo, lui ed Isabelle riescono a vedersi prima che l'incantesimo inizi. Grazie per l'aiuto che ci stai dando! "

Morean non si era spostato dalla cripta per tutto il giorno. Sperava che nessuno entrasse lì dentro per porgere un saluto ai loro defunti, ma invece qualcuno entrò. Cercò di nascondersi dietro le statue, restando immobile, e sperando che i visitatori se ne andassero presto. Fortunatamente nessuno vide l'ombra dietro le statue. Poi arrivò Seth.

" Perdonami, Morean, ma Margot la strega, è arrivata solo poco fa e mi ha detto di darti questo. "

Era un bellissimo anello d'argento, composto da una lega molto speciale perché anche al lieve tatto Morean non avvertiva nessun pizzicore alla pelle, un chiaro segno dell'allergia insopportabile all'argento che hanno i vampiri. Aveva una pietra turchese incastonata in una delicata rifinitura al centro. Margot aveva detto che questo anello, oltre a dargli una protezione totale dal sole a qualsiasi latitudine lui si trovasse, gli infondeva anche una calma spirituale, una pace dell'anima, magari avrebbe potuto attenuare un po' gli effetti dell'incantesimo, ma non ne era sicura; inoltre, quando Morean si fosse trovato in una situazione di pericolo, il turchese avrebbe cambiato colore proprio per avvertirlo.

" Grazie Seth. Muoviamoci adesso, voglio andare da Isabelle, ho ancora qualche ora di tempo prima che inizi ad imbrunire. "

Morean era un po' più sollevato dopo aver ricevuto l'anello, dopotutto avrebbe potuto vedere Isabelle almeno di giorno.


Morean Il VampiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora