Morean Il Vampiro

2.

Morean scoprì che si trovavano a Colares, una piccola cittadina di mare che faceva parte di un comune molto più esteso, la città di Sintra. Da Sintra raggiunsero facilmente Lisbona attraversando le colline che la circondavano. Dovevano agire con cautela, il sole era sorto da un pezzo e fino a sera non avrebbero potuto usare i loro poteri da vampiri. Decisero di fare le cose con calma, senza dare nell'occhio, in fondo erano due stranieri provenienti dall'America che avevano deciso di visitare nuovi posti.

Lisbona piacque molto ad entrambi, le persone erano molto gentili e pronte ad aiutarli in qualsiasi momento, si respirava un clima pulito, l'atmosfera era molto accogliente, quasi come a New Orleans, ma qui c'era qualcosa in più, lo notò anche Dorian. Forse era per il fatto che la città era sempre baciata dal sole, non c'era angolo dove la luce non potesse arrivare, era una città solare ed aperta. Purtroppo non potevano fermasi a lungo, ma era divertente anche così. Unire l'utile al dilettevole, diceva Dorian. E quando i morsi della fame si facevano sentire, entravano nelle foreste per andare a caccia di animali selvatici, un piccolo prezzo da pagare se non volevano destare sospetti negli abitanti. Ma d'altronde, sia Morean che Dorian non erano mai stati abituati a nutrirsi del sangue umano nel corso dei loro secoli di vita. Anche se, a dire il vero, Dorian nascondeva un piccolo segreto. Nei primi anni della sua vita ultraterrena, aveva ucciso delle persone umane, si, aveva ucciso per bere il loro sangue, per saziarsi della loro linfa vitale. Non gli importava molto di essere scoperto o no, lui viveva in un paese di bigotti nelle campagne francesi, e questo comunque era successo più di duecento anni fa. Scavava delle buche profonde nella terra dove nascondeva le sue vittime ormai prive di vita, così nessuno avrebbe mai saputo la verità. Ma poi, col passare del tempo, anche Dorian aveva capito che era meglio cambiare abitudini e aveva iniziato a prendere animali selvatici.

" Ti eri nutrito di esseri umani! E come facevi a sopportare i sensi di colpa, Dorian? Sapere di essere stato proprio tu a porre fine alle loro vite. Io non l'ho mai fatto, non ci ho nemmeno mai pensato, dico davvero, morirei di angoscia e di sensi di colpa. "

" Ah, Morean, tu sei proprio come Lucien. Quando io e Lucien ci eravamo conosciuti, anche lui era rimasto schifato dal mio comportamento. Ma è acqua passata ormai, non c'è motivo di rammaricarsi più di tanto. C'est la vie, mon ami! E per rispondere alla tua domanda, semplicemente non avevo sensi di colpa. Non so, mi veniva naturale... Ero un mostro, vero? Già... "

" Vieni, andiamo. Il sole sta quasi tramontando. Voglio arrivare in Francia questa notte. "

" In Francia? Dici che ce la facciamo? "

" Direi di si, se non intoppiamo un'altra tempesta. Fra poco saremo liberi di volare nel cielo e questo è un punto a nostro favore. "

Uscirono dal bosco e proseguirono sempre verso nord, non potevano sbagliarsi, quella era la loro meta. La notte scese di nuovo e i due vampiri iniziarono un altro volo nei cieli europei. Superarono il confine con la Spagna e dopo poco intravidero la catena dei Pirenei. Erano quasi arrivati e avevano ancora del tempo a disposizione prima che la notte terminasse. Morean volle scendere sul picco più alto della catena, il Picco d'Aneto. Da lì poteva vedere chiaramente il territorio francese che si estendeva a pochi chilometri di distanza. Era una vista mozzafiato da lassù, e di notte era ancora più magica. L'aria era fresca e pungente. Voleva passare a Parigi, voleva prendere una cosa che aveva lasciato nella sua casa prima di partire per l'America, il fazzoletto che aveva usato quel pomeriggio per attirare l'attenzione di Isabelle. Sembrava che fosse trascorso tanto tempo e invece era successo appena qualche mese prima.

A Dorian faceva piacere fermarsi a Parigi, era da tanto che non la rivedeva. Anche per lui era un po' come ritornare a casa, rivivere i vecchi tempi della sua gioventù umana. Così raggiunsero Parigi.