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Il lungo viaggio sull'Atlantico andò abbastanza bene, impiegarono un po' di tempo ma volando di notte non correvano nessun rischio. Chi avrebbe mai prestato attenzione a due schegge nel cielo notturno sopra a quell'immensa distesa d'acqua? Le poche navi che transitavano non avrebbero potuto notare nulla. E poi Morean e Dorian volavano molto in alto. Ad un certo punto sembrava quasi che una tempesta stesse arrivando, nuvoloni neri, più neri della notte, avevano coperto i timidi raggi lunari che cercavano di spuntare attraverso le nubi che già coprivano il cielo. Udirono i rombi dei tuoni proprio sopra le loro teste e sentirono le prime gocce cadere. Un po' d' acqua non avrebbe impedito a loro due di proseguire il loro viaggio, ma la tempesta fu molto violenta. I fulmini non tardarono ad arrivare. Il vento era molto forte, la pioggia batteva incessantemente sui loro volti, forti raffiche facevano perdere quota a Morean e a Dorian, destabilizzavano il loro equilibrio, ma Morean voleva proseguire almeno fino alle isole Azzorre, lì si sarebbero fermati e avrebbero aspettato la fine della tempesta. Ma fu complicato arrivarci.

La tempesta non accennava a smettere e Dorian aveva rischiato più volte di cadere nell'acqua sotto di loro, quel vento prendeva forza anche dalle correnti fredde che scorrevano nell'oceano. Sapeva che l'Atlantico era rinomato per le sue tempeste di forte intensità, alimentate anche da una zona di bassa pressione sempre presente, ma non pensava che potessero raggiungere una potenza così elevata. Morean tenne Dorian saldamente per mano, almeno non sarebbe caduto giù. A fatica raggiunsero il gruppo di isole e atterrarono su quella più vicina, l'Isola del Corvo. La pioggia sferzava la vegetazione, il vento soffiava ululando, gli alberi si muovevano da una parte all'altra come se mani invisibili li stessero scrollando violentemente. Morean non aveva mai assistito a niente del genere.

L'atterraggio non fu facile, il vento li fece sbandare più volte. Morean voleva atterrare su un monte ma il vento, invece, li fece cadere in un cono d'acqua. Anche se erano inzuppati fino alla radice dei capelli, almeno erano riusciti a fermarsi e a trovare un riparo dalla tempesta. La notte era ancora inoltrata e, se con un po' di fortuna avesse smesso di piovere di lì a poco, avrebbero potuto proseguire fino a raggiungere il Portogallo. Era più sensato entrare in Europa al più presto possibile, e una volta giunti lì sarebbero andati avanti con più calma. Fortunatamente la tempesta non durò molto, la pioggia era già più debole, il vento stava diminuendo e dall'Isola del Corvo avrebbero impiegato poco tempo per raggiungere le coste del Portogallo.

Ripresero il viaggio. Il tratto era breve per loro che volavano molto veloci. Una costa frastagliata iniziò a delinearsi all'orizzonte. Era ancora buio, ma con la loro vista potente individuarono un punto sulla spiaggia e vi discesero. Era una zona molto verdeggiante, piante e cespugli facevano da contorno al paesaggio marino. Gli scogli spuntavano qua e là, come enormi funghi di roccia. Era un posto così calmo, avrebbero potuto riposare un po' prima del sorgere del sole. Non c'erano abitazioni nei dintorni, la quiete regnava sovrana, si sentiva solo il frangersi delle onde sulla spiaggia. Mancava ancora qualche ora all'alba. Distesero le loro membra stanche su quel soffice manto di sabbia dorata e Morean provò a lanciare un messaggio a Seth per far sapere ai loro amici che stavano bene. Se l'erano vista proprio brutta lassù in mezzo alla tempesta, sarebbe stato un guaio tremendo se fossero precipitati nelle acque agitate dell'oceano, ma un po' di fortuna li aveva aiutati.

Ripresero il cammino dopo un paio d'ore. Ormai la luce del giorno stava iniziando ad illuminare il paesaggio poco a poco, e seguirono un sentiero che portava in alto, molto probabilmente li avrebbe condotti ad una strada di passaggio. Morean non conosceva quei posti, tanto meno Dorian, era tutto nuovo per loro. Sapeva che erano in Portogallo, ma non conosceva molto le città, se non solo per sentito dire. Avrebbero proseguito verso nord a piedi, da qualche parte dovevano pur arrivare e avrebbero chiesto informazioni a qualche abitante del luogo. Fermandosi in un centro cittadino, Morean avrebbe scritto e inviato un breve messaggio ad Isabelle a New Orleans, non era certo che Seth potesse ricevere il suo pensiero, e preferiva mandare un messaggio scritto su carta. Magari ci avrebbe impiegato un po' di tempo prima di raggiungere l'America, ma almeno era sicuro che sarebbe arrivato. Poi, appena fosse stato possibile, avrebbero preso la via dei boschi e delle foreste per velocizzare i tempi. La Moldavia era ancora molto distante.


Morean Il VampiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora