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Il mattino seguente, di buon'ora, Nikolas scese in città per comperare qualcosa da mangiare per Aleah e Cordelia. Dorian aveva ragione, non potevano permettersi di essere scoperti, sarebbe successo un pandemonio se in città si fosse venuto a sapere che nell'antico castello diroccato, vicino alla foresta, vivevano dei vampiri. Le superstizioni sono dure a morire, soprattutto in un posto ancora avvolto dal mistero e dalle paure come la Moldavia e le zone limitrofe. Nikolas comprò del pane e del latte. Avrebbe preparato e servito tutto quanto in qualche scodella. Avrebbe trovato qualcosa nelle credenze della cucina del castello o negli armadi in sala.

La colazione andò bene, nessun sospetto, nessuna domanda. Aleah e Cordelia avevano dormito a sufficienza e si sentivano meglio, la mente fresca e riposata. Seth era uscito a fare scorta di legna, mentre gli altri erano rimasti al castello.

" Sentite, ragazzi, noi vi ringraziamo molto per tutto quello che ci avete offerto, l'ospitalità e il cibo. Grazie davvero. Ma io e Cordelia vorremo tornare a casa adesso. "

Come mai tutta quella fretta improvvisa? Nikolas si insospettì, ma attese qualche momento prima di intervenire, voleva vedere se anche Cordelia aveva da dire qualcosa. Aveva avuto come l'impressione che, molto spesso, Aleah decidesse anche per Cordelia. Ma questa volta Cordelia si oppose, si alzò di scatto dalla sedia, quasi un po' rossa in volto.

" Ma come? Vuoi già partire? Siamo appena arrivate ed il viaggio lo sai che è stato molto lungo! "

" Si, ho deciso di ripartire e non si discute. "

A questo punto Nikolas intervenne, incuriosito da come gli eventi stavano prendendo una strana piega.

" Scusa, Aleah, veramente non capisco tutta questa tua fretta di tornare a casa. Forse non stai bene qui nel mio castello? Perché mi pare di capire che tua sorella Cordelia abbia desiderio di restare ancora un po'. "

" Oh, bravo Nikolas! Diglielo un po' anche te. Io non voglio partire adesso! "

" Cordelia! Smettila di fare i capricci come una bambina! Nikolas, sei stato fin troppo gentile ad ospitarci, ma è arrivato il momento di andare. "

Si vedeva che Aleah era agitata, qualcosa la turbava profondamente e non voleva rimanere in quel castello un minuto di più. Cordelia stava guardando nella direzione di Dorian, che era appoggiato alla finestra, le braccia conserte, il volto sorpreso per quello che stava succedendo. Incrociò lo sguardo supplichevole di Cordelia, come se lei gli stesse chiedendo tacitamente di intervenire per fermare sua sorella. Così anche lui si rivolse ad Aleah, un po' imbarazzato per lo sguardo di Cordelia, che tanto gli ricordava quello di Nathalia.

" Si, mia cara Aleah, perché sei così agitata? Perché smani di andare via così presto? Qualcosa non va? "

A quel punto Aleah si sentiva in trappola, non sapeva più cosa fare ed era impaurita. Decise di affrontarli, tutti quanti, in modo schietto e diretto. D'altronde non era nel suo stile nascondersi dietro a stupide scuse. Parlò in modo pacato e diplomatico, ma allo stesso tempo usando un tono accusatorio.

" Sarò sincera con voi, signori miei, ma ho certi dubbi che voi tutti siate chi dite di essere. In realtà sono quasi sicura che state mentendo spudoratamente. "

Il gelo calò in quella stanza. Tutti si ammutolirono per questa risposta così spiazzante. Cordelia provò vergogna per quello che sua sorella aveva appena detto. Che assurdità stava dicendo? Cosa voleva insinuare? Ripensò a quello che le aveva detto la sera prima... Le mani fredde, i loro volti pallidi.. No, era impossibile che intendesse dire proprio quello che Cordelia stava intuendo. I vampiri non esistono! Però a pensarci bene... Il castello, così freddo, e questi signori che lo abitavano...

Dorian cambiò umore molto velocemente, assunse atteggiamenti aggressivi cercando di difendersi, ma era evidente che stava perdendo il controllo di sé.

" Come osi venire qui e dire tutto ciò! Con che coraggio! Ti sei forse bevuta il cervello? Stai insinuando solo fandonie! Quello che dici non ha senso! "

Morean impallidì, preoccupato per come stavano andando le cose, e cercò di calmare Dorian, che rimase imbronciato e si zittì all'istante. Ormai la situazione era precipitata e Nikolas non potè fare altro che chiarire il tutto, in modo limpido e preciso, con una calma esemplare, fugando ogni dubbio e mettendo a tacere qualunque altra ipotesi.

" Vedo che qui qualcuno ha una mente molto arguta. Ma vi prego tutti quanti di mantenere la calma. Non c'è motivo di agitarsi. Aleah, quello che tu dici è vero. Hai notato che noi non siamo, come dire, umani, giusto? Hai notato delle piccole cose, dei piccoli dettagli. Le mani, il viso, gli occhi... Non è uno scherzo, noi siamo vampiri. Ma non siamo pericolosi, al contrario di quello che la gente mormora nei sobborghi delle città, suggestionati dalle antiche credenze popolari. Non siamo aggressivi, non uccidiamo per il puro gusto di farlo, non beviamo sangue umano. Mi pare che ve lo abbiamo dimostrato in queste ore che abbiamo trascorso insieme. "

" Vampiri? Oh mio dio, ma è incredibile! Io non avevo notato nulla, ve lo giuro! E' stata Aleah a raccontarmi i suoi dubbi, ma io non ci ho creduto e ancora adesso stento a crederci! "

Cordelia era sorpresa, si, ma in senso positivo. Non era spaventata. Forse era curiosità? Ma si vedeva che non aveva cattive intenzioni. A Morean ricordò molto la reazione della sua Isabelle. Cordelia fissò Dorian negli occhi e cercò di sorridergli per fargli capire che lei non aveva paura di lui, che lei non pensava quelle brutte cose che le altre persone dicono sui vampiri. Dorian la guardò per un attimo, ma lui era troppo arrabbiato per sostenere il suo sguardo. Uscì di corsa dalla sala e Cordelia lo seguì.

Aleah si calmò, capì da sola che non aveva motivo di scappare o di inveire ancora contro di loro. Effettivamente loro si erano comportati bene ed erano sempre stati cortesi e gentili. Adesso si sentiva quasi a disagio per averli accusati così apertamente, ma aveva dovuto togliersi i dubbi che aveva.


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