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" Sai cos'è una tavoletta ouija, vero Dorian? "

" Certo che lo so, Nikolas! Per chi mi hai preso? Solo che non ne avevo mai vista una prima d'ora. Ma ti assicuro che è proprio una di quelle. "

" Oh si, amico mio, credo bene a quello che dici. Purtroppo non sono riuscito a trovare altre notizie su Nathalia e sul suo passato. Non ho chiesto in giro, ho semplicemente usato il metodo più veloce di noi vampiri: il controllo della mente e la lettura dei pensieri. Pare che nessuno si ricordi della famiglia di Nathalia e neanche dell'incendio. Qui i casi sono due: o lei ci sta mentendo oppure questi fatti sono avvenuti in un altro luogo. Ma lasciamo perdere il passato, Dorian. Adesso abbiamo a che fare con il presente e bisogna stare in guardia da lei, soprattutto ora che mi hai detto di aver visto la tavoletta ouija in casa sua. "

" Si, su questo hai ragione, il passato ormai non ci riguarda. Ho sentito dire che quelle tavolette sono piuttosto pericolose, anche se vengono usate da persone che sanno quello che fanno. Tu ne hai mai vista una? Voglio dire, sapresti come usarla? "

Nikolas si fece improvvisamente serio, lo sguardo cupo, le labbra chiuse in una sottile linea. Dorian temeva di aver detto qualcosa di sbagliato. Nikolas era un po' lunatico e a volte non si sapeva come prenderlo, poteva avere delle reazioni esagerate o addirittura chiudersi in un lungo silenzio.

" Non ci provare mai, Dorian. E' molto più che pericoloso, può essere mortale. Nella mia vita da vampiro ho assistito direttamente a delle scene del genere, medium o sensitivi che cercavano di utilizzare la tavoletta ouija ma senza ben conoscere il mondo dei demoni. Non sempre si riesce a parlare con gli spiriti dei defunti. Molto spesso si presentano dei demoni con cattive intenzioni, fanno di tutto per poter tornare nel nostro mondo. Anche il più bravo ed esperto sensitivo può rimetterci la vita. Dorian, promettimi che non toccherai mai quella tavoletta! "

" D'accordo, te lo prometto, ma stai calmo eh? Avresti voglia di raccontarmi invece di cosa hai visto quando hai assistito a questo rito con la tavoletta? "

Il volto di Nikolas si distese immediatamente ed un largo sorriso gli illuminò lo sguardo. Questi cambiamenti così repentini inquietavano un poco Dorian. Se era vero quello che Morean gli aveva raccontato su Nikolas, bisognava stare attenti a non contraddirlo troppo o ad infastidirlo, aveva un carattere piuttosto permaloso e la follia spadroneggiava nella sua testa. Ma era pur sempre un ottimo amico ed alleato, in caso di necessità, ed era meglio tenerselo buono vista la situazione in cui si trovavano.

" Vieni, mio caro Dorian, usciamo a fare una passeggiata nel bosco mentre ti racconto quello che vidi molto tempo fa. "

Lo accompagnò al portone del castello, la sua mano appoggiata sulla spalla di Dorian.

A volte Dorian rimpiangeva di non essere partito insieme a Morean per tornare in America, ma in quei momenti non ragionava, era accecato dalla bellezza di Nathalia e ancora non poteva sapere quello che avrebbe poi scoperto in seguito. E adesso non era poi così felice come i primi giorni, in un certo senso era colpa sua se si era infilato in questo pasticcio.

La giornata era come sempre grigia, la notte precedente era piovuto e forse avrebbe continuato anche la mattina, le nuvole erano dense e non accennavano a muoversi. L'aria era fredda e pungente, anche se non c'era vento.

Era il 1618, Nikolas si trovava nell'Ucraina sudoccidentale, nella città di Kryvyj Rih, la città dei due fiumi, l'Inhulec' e il Saksahan'. A quei tempi le persone erano molto superstiziose e credevano a qualsiasi cosa, soprattutto se si trattava di cose appartenenti al mondo del male, all'ignoto. Erano tutte persone molto religiose e si sa, la religione in queste cose fa sempre la sua parte, fa presa sulle persone più deboli e forse anche più credulone.

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